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DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
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Andrea Albergo
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
A molti non piacera'......a molti piacera'.....il fatto e' che per prima cosa deve sempre piacere all'autore....e comunque a me pare una bella trovata Andrea......tu tira avanti per la tua strada..il tempo dira' chi avra' avuto ragione oppure no....come ho gia' detto a me piaceva anche il vaso che tu dici essere pesante...ecco, se non fosse stato per quello, a me piaceva...sia il colore che il modello.....
Come vedi, piu' siamo e piu' idee diverse avremo....l'importante pero' e' proporre sempre cose nuove e particolari e non fossilizzarsi mai, ma andare sempre avanti....a costo di non piacere sempre a tutti
Come vedi, piu' siamo e piu' idee diverse avremo....l'importante pero' e' proporre sempre cose nuove e particolari e non fossilizzarsi mai, ma andare sempre avanti....a costo di non piacere sempre a tutti
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
giancarlo ha scritto:A molti non piacera'......a molti piacera'.....il fatto e' che per prima cosa deve sempre piacere all'autore....e comunque a me pare una bella trovata Andrea......tu tira avanti per la tua strada..il tempo dira' chi avra' avuto ragione oppure no....come ho gia' detto a me piaceva anche il vaso che tu dici essere pesante...ecco, se non fosse stato per quello, a me piaceva...sia il colore che il modello.....
Come vedi, piu' siamo e piu' idee diverse avremo....l'importante pero' e' proporre sempre cose nuove e particolari e non fossilizzarsi mai, ma andare sempre avanti....a costo di non piacere sempre a tutti
Giancarlo tu sei stato uno dei pochissimi a vedere vaso (quest'ultimo) e pianta che uscirà nell'articolo…in poche parole che sensazioni ti ha dato?
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Andrea Albergo ha scritto:giancarlo ha scritto:A molti non piacera'......a molti piacera'.....il fatto e' che per prima cosa deve sempre piacere all'autore....e comunque a me pare una bella trovata Andrea......tu tira avanti per la tua strada..il tempo dira' chi avra' avuto ragione oppure no....come ho gia' detto a me piaceva anche il vaso che tu dici essere pesante...ecco, se non fosse stato per quello, a me piaceva...sia il colore che il modello.....
Come vedi, piu' siamo e piu' idee diverse avremo....l'importante pero' e' proporre sempre cose nuove e particolari e non fossilizzarsi mai, ma andare sempre avanti....a costo di non piacere sempre a tutti
Giancarlo tu sei stato uno dei pochissimi a vedere vaso (quest'ultimo) e pianta che uscirà nell'articolo…in poche parole che sensazioni ti ha dato?
Una sensazione particolare....una novita' che ho apprezzato perche' nuova e fuori dai soliti canoni.....trovo che sia un tocco in piu' dato a tutto l'insieme che farai....e poi quella lucertolina....sembra vera!!!!!!
A me piace molto....ma questo e' poco importante...troverai anche quelli che diranno il contrario....ed allora io ti dico....tu fai quello che ti senti....se piace a te...(e pure a me... ) vai avanti dritto per la tua strada....certi artisti sono stati capiti dopo la loro morte.....a te auguro che ti capiscano molto prima, e se non lo faranno poco importa...e' una cosa che sara' piaciuta a te....!!!!
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
La cosa mi solleva perché l'intento è proprio quello di simulare una lucertola vera su di un vaso bonsai e non di evocare un istantanea di un paesaggio naturale con un albero e ciò che lo circonda come fanno i giapponesi di solito nel tokonoma.
Bè che a me piaccia è scontato e non credo di essere così criptico da non essere compreso anche perché nell'articolo racconterò e spiegherò tutto.
Ti dico una cosa dopo pochi giorni sfornato il vaso, il vasaio mi ha detto che già ha ricevuto una richiesta simile con una piccola rana sul bordo.
Bè che a me piaccia è scontato e non credo di essere così criptico da non essere compreso anche perché nell'articolo racconterò e spiegherò tutto.
Ti dico una cosa dopo pochi giorni sfornato il vaso, il vasaio mi ha detto che già ha ricevuto una richiesta simile con una piccola rana sul bordo.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Andrea Albergo ha scritto:La cosa mi solleva perché l'intento è proprio quello di simulare una lucertola vera su di un vaso bonsai e non di evocare un istantanea di un paesaggio naturale con un albero e ciò che lo circonda come fanno i giapponesi di solito nel tokonoma.
Bè che a me piaccia è scontato e non credo di essere così criptico da non essere compreso anche perché nell'articolo racconterò e spiegherò tutto.
Ti dico una cosa dopo pochi giorni sfornato il vaso, il vasaio mi ha detto che già ha ricevuto una richiesta simile con una piccola rana sul bordo.
Vedi? Hai gia' aperto una strada......
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
a me piace, molto bello complimenti
Stefano124- Nuovo Utente
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Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
alcuni particolari…
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Crescono di pari passo i pargoli!!!! Tutti e due hanno fatto passi da gigante.....
Che dire...a me questa pianta piace molto.......
Che dire...a me questa pianta piace molto.......
giancarlo- .
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Località : Boffalora d'Adda - Lodi
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Piace molto anche a me. Andy sbaglio oppure la foglia si è leggermente ingrandita?
luigimita- Utente normale
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
luigimita ha scritto:Piace molto anche a me. Andy sbaglio oppure la foglia si è leggermente ingrandita?
Non sbagli, è stato messo all'ingrasso. Ad ogni modo quella è la sua grandezza normale in natura da non confondere con il classico olivastro questa è un'altra cosa. Ora non m'importa della dimensione della foglia non deve mica andare in mostra, comunque tra un po' sarà defogliata completamente anche perché dentro i palchi è proprio buio
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Andrea Albergo ha scritto:
Noto con piacere che oltre ad essere un esperto di bonsai sei anche un ottimo intenditore di calcio.
Peppe1602- Utente normale
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Località : Mantova
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Molto spesso mi chiedo quanto questi bonsai rimangono piante e quanto prevale l'arte dell'artista.
Fuori dalle mura italiane senza andare in giappone come verrà classificata questa latifoglia,sempreverde e pianta da frutto?
Fuori dalle mura italiane senza andare in giappone come verrà classificata questa latifoglia,sempreverde e pianta da frutto?
Maurizio- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Maurizio ha scritto:Molto spesso mi chiedo quanto questi bonsai rimangono piante e quanto prevale l'arte dell'artista.
Fuori dalle mura italiane senza andare in giappone come verrà classificata questa latifoglia,sempreverde e pianta da frutto?
Scusa ma non ho ben capito cosa vuoi dire.
Perché ti poni certe domande e perché senti il bisogno di classificarla?
Spesso l'uomo cerca di catalogare ogni cosa, cerca di schematizzare ed etichettare tutto forse perché così il mondo gli sembra più di facile comprensione e si sente più sereno. Un bonsai mi deve emozionare che sia un pino o un olivastro che sia coniferoso o rotondeggiande, con secco o meno mi deve emozionare e tutte queste classificazioni e regole giapponesi le trovo vecchie e sterili!!! Faccio bonsai per il rapporto forte che mi da con la natura , con lo scandire delle stagioni e perché in questo modo che corre troppo veloce esso mi riporta ad un più giusto e lento procedere per goderne a pieno di ogni singolo attimo eterno.Faccio quello che faccio per mio godimento e se le mie piante escono fuori gli schemi tanto meglio vuol dire che , belle o brutte, sono diverse!!!
Ti faccio una domanda…hai mai visto questa pianta dal vivo? Se si , difronte ad essa quali sensazioni hai provato?
Tutto dipende da come uno si pone di fronte al bonsai. Nel modellare una pianta mi lascio avvolgere dalle emozioni ed il resto va da se, non penso ad uno stile preciso ne tanto meno a rispettare la tipicità. Il mio modo di fare bonsai non vuole evocare in chi guarda un paesaggio naturale in una precisa stagione come si fa per esempio nell'esposizione del tokonoma. Se penso al bonsai sento forti vibrazioni e per me è come un canale che mi permette di trasmettere quella natura sconosciuta,selvaggia e fantasiosa che alberga nel mio più profondo io, è una natura aspra , dolce e fiabesca allo stesso tempo, bizzarra e scioccante. Nel fare un bonsai il mio obbiettivo non è quello di imitare la natura, non voglio replicarla a che mi servirebbe, c'è già bella e onnipotente intorno a me e come posso la respiro la vivo. Per me il bonsai non è un albero in una vaso ma un universo di possibilità espressive. Il bonsai per me è espressione artistica pura e non può certo essere classificata per sua stessa natura.
Se proprio gli vogliamo dare un nome allora chiamiamolo "bonsai stile Andrea"…ah ah ah
C'è troppo "io" nel mio modo di fare bonsai? Si…? Se sapessi che emozioni mi da farlo in questo modo faresti lo stesso!
Ho nel cuore l'ardire di condurre chi guarda in un mondo magico e intimo ch'è molto differente dal mondo conosciuto e molto spesso fa paura perché non di facile comprensione. Badate bene che ho detto "ho nel cuore" e non nella testa, per farvi capire che non ci sono poi tanti ragionamenti ma tutto è mosso dalle EMOZIONI.
Per entrare e poi magari perdersi in questo mondo emozionale però bisognerebbe disimparare ciò che si è imparato,svuotarsi da ogni costrizione o regola…non si può versare nemmeno una nuova goccia se la coppa è già piena, bisognerebbe prima svuotarla.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Perché ti poni certe domande e perché senti il bisogno di classificarla?
Come uomo mi pongo certe domande perchè hai voluto andare fuori dagli schemi .
Se esponi una pianta su un forum vi sono persone che la giudicano piacevole e lo scrivono, a chi non piace e non lo scrive ed io che mi chiedo solo perchè?
queste classificazioni e regole giapponesi le trovo vecchie e sterili!!!
e un tuo sacrosanto giudizio e va rispettato come devi rispettare quando scrivi o esponi una tua pianta che ad altri non sia piaciuta. Il tempo ha dato giudizio anche con kimura che agli arbori era classificato come pazzo scatenato
Ti faccio una domanda…hai mai visto questa pianta dal vivo? Se si , difronte ad essa quali sensazioni hai provato?
ho guardato bene il vaso:la pianta era immatura e quel secco la faceva sembrare da lontato ad un ishisuki.
"bonsai stile Andrea"…ah ah ah C'è troppo "io" nel mio modo di fare bonsai? Si…? Se sapessi che emozioni mi da farlo in questo modo faresti lo stesso!
è un tuo problema o stile di vita e in base alla tua lunga risposta in futuro eviterò commenti negativi
Come uomo mi pongo certe domande perchè hai voluto andare fuori dagli schemi .
Se esponi una pianta su un forum vi sono persone che la giudicano piacevole e lo scrivono, a chi non piace e non lo scrive ed io che mi chiedo solo perchè?
queste classificazioni e regole giapponesi le trovo vecchie e sterili!!!
e un tuo sacrosanto giudizio e va rispettato come devi rispettare quando scrivi o esponi una tua pianta che ad altri non sia piaciuta. Il tempo ha dato giudizio anche con kimura che agli arbori era classificato come pazzo scatenato
Ti faccio una domanda…hai mai visto questa pianta dal vivo? Se si , difronte ad essa quali sensazioni hai provato?
ho guardato bene il vaso:la pianta era immatura e quel secco la faceva sembrare da lontato ad un ishisuki.
"bonsai stile Andrea"…ah ah ah C'è troppo "io" nel mio modo di fare bonsai? Si…? Se sapessi che emozioni mi da farlo in questo modo faresti lo stesso!
è un tuo problema o stile di vita e in base alla tua lunga risposta in futuro eviterò commenti negativi
Maurizio- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Maurizio ha scritto:Perché ti poni certe domande e perché senti il bisogno di classificarla?
Come uomo mi pongo certe domande perchè hai voluto andare fuori dagli schemi .
Se esponi una pianta su un forum vi sono persone che la giudicano piacevole e lo scrivono, a chi non piace e non lo scrive ed io che mi chiedo solo perchè?
queste classificazioni e regole giapponesi le trovo vecchie e sterili!!!
e un tuo sacrosanto giudizio e va rispettato come devi rispettare quando scrivi o esponi una tua pianta che ad altri non sia piaciuta. Il tempo ha dato giudizio anche con kimura che agli arbori era classificato come pazzo scatenato
Ti faccio una domanda…hai mai visto questa pianta dal vivo? Se si , difronte ad essa quali sensazioni hai provato?
ho guardato bene il vaso:la pianta era immatura e quel secco la faceva sembrare da lontato ad un ishisuki.
"bonsai stile Andrea"…ah ah ah C'è troppo "io" nel mio modo di fare bonsai? Si…? Se sapessi che emozioni mi da farlo in questo modo faresti lo stesso!
è un tuo problema o stile di vita e in base alla tua lunga risposta in futuro eviterò commenti negativi
Sono sempre più convito che con questa pianta sto facendo il giusto percorso…ogni volta che la mostro si animano i pensieri…
Hai perfettamente ragione riguardo all'immaturità di quando fu esposta e tutto il resto e ne ero consapevole, tutto qui niente emozioni?
Vedo però con rammarico che non hai abbracciato il mio ragionamento…
Quando segui una strada poco battuta è ovvio che molti non ti seguono e non ti capiscono e di questo ne sono consapevole al 100%, quindi capisco perfettamente che a molti questo modo di rappresentare un olivo non piaccia o ne siano inorriditi e nel scriverlo non ci trovo nulla di sbagliato ci mancherebbe altro. Esprimere il proprio parere bello o brutto che sia è doveroso,quello che non capisco è perché porre quesiti ad alta voce su chissà come sarà classificata altrove…Con i "chissà" i "forse" ed i "se" non si va lontano. Se non ti piace puoi dirlo chiaro senza girarci intorno e avrai sicuramente il mio rispetto per essere stato sincero. Potrei un giorno partecipare ad un concorso con questa pianta ed arrivare tra gli ultimi e sai una cosa? Non me ne importerebbe un fico secco a me piace così e mi da emozioni forti tutto il resto è noia...
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Come sempre rispetto il giudizio di tutti...quando si posta una pianta e' giusto che ognuno di noi possa dire la sua...e' un modo per confrontarsi....
Io volevo solo tornare su quanto Andrea ha scritto..... difronte ad essa quali sensazioni hai provato?
Io non ho mai avuto il piacere di poterla vedere dal vivo.....ma gia' da qui mi trasmette emozione...e' un albero possente e ben lavorato....sono consapevole del fatto che a tutti non possa piacere l'impostazione data, la lavorazione del secco fatta oppure il vaso non appropriato....per quanto mi riguarda io lo considero un capolavoro!!!! Un po' fuori dagli schemi? MEGLIO!!!!! altrimenti facciamo alberi tutti uguali....senza imprimere niente di nostro....se cosi' fosse non la considererei piu' arte bonsai....ma solo coltivazione Bonsai....due cose nettamente diverse.......
Io volevo solo tornare su quanto Andrea ha scritto..... difronte ad essa quali sensazioni hai provato?
Io non ho mai avuto il piacere di poterla vedere dal vivo.....ma gia' da qui mi trasmette emozione...e' un albero possente e ben lavorato....sono consapevole del fatto che a tutti non possa piacere l'impostazione data, la lavorazione del secco fatta oppure il vaso non appropriato....per quanto mi riguarda io lo considero un capolavoro!!!! Un po' fuori dagli schemi? MEGLIO!!!!! altrimenti facciamo alberi tutti uguali....senza imprimere niente di nostro....se cosi' fosse non la considererei piu' arte bonsai....ma solo coltivazione Bonsai....due cose nettamente diverse.......
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Parole sante Giancarlo!Volevo fare una piccola premessa, non è mia intenzione polemizzare con nessuno ma solo ragionare sull'argomento , i forum servono a questo no?!
Tutti possono e devono esprimere il loro parere liberamente è questo il senso del forum. E' anche vero che i gusti so gusti e con le parole si può dire tutto ed il contrario di tutto con arguti ragionamenti da ambedue le sponde, chiamiamole così. Le critiche se costruttive a me piacciono molto e ci ragiono su molto volentieri… ma tornando ai gusti e alla capacità di un bonsai di emozionare che per amor del cielo è anch'essa soggettiva,vi posto un'immagine di un bonsai il cui autore è di fama mondiale senza prendere in esempio qualcuno vicino così sicuro non si irrita nessuno, tanto per farvi capire di cosa sto parlando...
Quest'olivo è di Mr. Kunio Kobayashi
Questa pianta non l'ho vista dal vivo intendiamoci ma ho un libro Di koba dove c'è una bella foto dell'esemplare,l'ho guardata per ore cercando di capire , esaminandola a fondo e sforzandomi di entrare nel suo modo di fare bonsai e ho capito che è un buon esemplare ma detto questo a me non dà alcuna emozione, lo trovo un olivo banale come tanti altri ,anzi vi dirò di più non lo vorrei nella mia collezione nemmeno se regalato e non sto scherzando per niente!
Di olivi così nel vivaio vicino casa mia c'è ne sono tanti in vendita a poco prezzo. Con questo voglio dire che non basta un nome illustre per emozionare ma ci vuole altro. Se poi mi si dice ho capito il tuo modo di fare bonsai ma non mi piace ne mi da emozione ok nessun problema ci mancherebbe, non si può piacere a tutti, ma quel voler etichettare per forza ogni cosa non mi piace...Mi viene in mente un esempio sempliciotto, sarebbe come dire che la buona musica quella da intenditore è quella che vende di più nel mercato? Allora Gigi D''Alessio sarebbe un grande musicista o un'artista? Ma dai ma di che cosa stiamo parlando… Van Gogh è nato , vissuto e morto povero , non vendette nemmeno un quadruccio piccolino ai suoi parenti stretti,i suoi eredi ora sono miliardari grazie ai suoi quadri che fanno parte della storia dell'arte. Certo l'esempio probabilmente è fuori luogo non mi sento un Van Gogh ma non mettetemi etichette appiccicate.
A molti non piace il secco così vistoso che tra le altre cose è la cosa dove ho intervenuto di meno perché lo ha forgiato quasi tutto la natura ed il fuoco, non a caso l'ho chiamato "Dio del fuoco". La cosa che però mi fa pensare è... come mai (senza fare nomi)la casa editrice e l'autore del libro sopra citato ,hanno voluto inserire questo albero nel libro che non è certo un libro che si rivolge ai principianti?
Lo so spesso sembro arrogante e sborone e risulto poco simpatico ma potrei citarvi nomi illustri del bonsaismo italiano che si sono complimentati per questa pianta pur evidenziandone tutti i suoi limiti e difetti legati all'immaturità con la quale fu esposta e che ancora si porta dietro. Il mio fine se mai c'è ne fosse uno preciso non è quello di piacere a tutti o di fare bonsai per avere consensi e premi a mostre e concorsi vari, ma se mai è quello di poter esprimere quello che ho dentro attraverso i miei bonsai per essere coerente con il sentire interiore e liberarmi così del già visto e del già fatto non per essere diverso a tutti i costi ma semplicemente per essere me stesso.
Buon bonsai a tutti...
Tutti possono e devono esprimere il loro parere liberamente è questo il senso del forum. E' anche vero che i gusti so gusti e con le parole si può dire tutto ed il contrario di tutto con arguti ragionamenti da ambedue le sponde, chiamiamole così. Le critiche se costruttive a me piacciono molto e ci ragiono su molto volentieri… ma tornando ai gusti e alla capacità di un bonsai di emozionare che per amor del cielo è anch'essa soggettiva,vi posto un'immagine di un bonsai il cui autore è di fama mondiale senza prendere in esempio qualcuno vicino così sicuro non si irrita nessuno, tanto per farvi capire di cosa sto parlando...
Quest'olivo è di Mr. Kunio Kobayashi
Questa pianta non l'ho vista dal vivo intendiamoci ma ho un libro Di koba dove c'è una bella foto dell'esemplare,l'ho guardata per ore cercando di capire , esaminandola a fondo e sforzandomi di entrare nel suo modo di fare bonsai e ho capito che è un buon esemplare ma detto questo a me non dà alcuna emozione, lo trovo un olivo banale come tanti altri ,anzi vi dirò di più non lo vorrei nella mia collezione nemmeno se regalato e non sto scherzando per niente!
Di olivi così nel vivaio vicino casa mia c'è ne sono tanti in vendita a poco prezzo. Con questo voglio dire che non basta un nome illustre per emozionare ma ci vuole altro. Se poi mi si dice ho capito il tuo modo di fare bonsai ma non mi piace ne mi da emozione ok nessun problema ci mancherebbe, non si può piacere a tutti, ma quel voler etichettare per forza ogni cosa non mi piace...Mi viene in mente un esempio sempliciotto, sarebbe come dire che la buona musica quella da intenditore è quella che vende di più nel mercato? Allora Gigi D''Alessio sarebbe un grande musicista o un'artista? Ma dai ma di che cosa stiamo parlando… Van Gogh è nato , vissuto e morto povero , non vendette nemmeno un quadruccio piccolino ai suoi parenti stretti,i suoi eredi ora sono miliardari grazie ai suoi quadri che fanno parte della storia dell'arte. Certo l'esempio probabilmente è fuori luogo non mi sento un Van Gogh ma non mettetemi etichette appiccicate.
A molti non piace il secco così vistoso che tra le altre cose è la cosa dove ho intervenuto di meno perché lo ha forgiato quasi tutto la natura ed il fuoco, non a caso l'ho chiamato "Dio del fuoco". La cosa che però mi fa pensare è... come mai (senza fare nomi)la casa editrice e l'autore del libro sopra citato ,hanno voluto inserire questo albero nel libro che non è certo un libro che si rivolge ai principianti?
Lo so spesso sembro arrogante e sborone e risulto poco simpatico ma potrei citarvi nomi illustri del bonsaismo italiano che si sono complimentati per questa pianta pur evidenziandone tutti i suoi limiti e difetti legati all'immaturità con la quale fu esposta e che ancora si porta dietro. Il mio fine se mai c'è ne fosse uno preciso non è quello di piacere a tutti o di fare bonsai per avere consensi e premi a mostre e concorsi vari, ma se mai è quello di poter esprimere quello che ho dentro attraverso i miei bonsai per essere coerente con il sentire interiore e liberarmi così del già visto e del già fatto non per essere diverso a tutti i costi ma semplicemente per essere me stesso.
Buon bonsai a tutti...
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Non mi dilungo perche' e' tardi e comincio a non vedere piu' la tastiera.........posso dire solo che quando ho visto quest'albero dell'illustre Maestro...(senza prese in giro...) mi sono messo a ridere fino alle lacrime.....possiamo anche mettere a confronto il tuo olivo e quello del Maestro...e poi vorrei che mi si spiegassero pregi e difetti di tutti e due....mi piacerebbe anche sapere quanti di voi si porterebbero a casa l'albero del Maestro........direi nessuno.....o sbaglio!!!!!
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
ma io rimango sempre dell'avviso che uno che ama i bonsai (o le piante) ha il diritto di farli come meglio crede, seguire il suo estro, la sua fantasia!!
ho visto le foto di un maestro (non dico il nome), le sue "creature" per me erano orribili e quasi tutti uguali; però a tanti piacevano e forse, come ha detto maurizio non avevano il coraggio di dire che non piacevano anche se sono convinto che la cosa non abbia importanza; io credo che tutti lo facciamo per il nostro piacere in primis e non credo che quelli che partecipano alle mostre vogliano dimostrare quando sono bravi (forse qualcuno c'è) ma condividere con gli altri il raggiungimento di un obbiettivo dopo un lungo percorso di formazione; quelle poche mostre che ho potuto vedere ho sempre avuto delle belle emozioni
ho visto le foto di un maestro (non dico il nome), le sue "creature" per me erano orribili e quasi tutti uguali; però a tanti piacevano e forse, come ha detto maurizio non avevano il coraggio di dire che non piacevano anche se sono convinto che la cosa non abbia importanza; io credo che tutti lo facciamo per il nostro piacere in primis e non credo che quelli che partecipano alle mostre vogliano dimostrare quando sono bravi (forse qualcuno c'è) ma condividere con gli altri il raggiungimento di un obbiettivo dopo un lungo percorso di formazione; quelle poche mostre che ho potuto vedere ho sempre avuto delle belle emozioni
kordonbleu- Moderatore
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Quoto Kordon, e aggiungo che, in ogni caso, questo "dibattito" è una bella occasione per riflettere sulle ragioni e sul significato di questa nostra passione!
ale- Utente medio
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Dopo tutto questo tempo e dopo ben due stagioni dove l'albero è stato messo all'ingrasso è giunto il momento della defogliazione, per riordinare un po' l'interno favorendo più passaggio di aria e luce…
La pianta dopo 12 giorni sta risvegliando ogni singolo germoglio anche quelli più arretrati, frutto di un'attenta preparazione fatta mesi prima.
L'obbiettivo non era tanto quello della riduzione delle foglie ma più che altro quello di rinvigorire i germogli più interni che si stavano indebolendo, nelle stagioni seguenti si cambierà radicalmente la concimazione e si presterà molta attenzione alle annaffiature per evitare internodi troppo lunghi.
La pianta dopo 12 giorni sta risvegliando ogni singolo germoglio anche quelli più arretrati, frutto di un'attenta preparazione fatta mesi prima.
L'obbiettivo non era tanto quello della riduzione delle foglie ma più che altro quello di rinvigorire i germogli più interni che si stavano indebolendo, nelle stagioni seguenti si cambierà radicalmente la concimazione e si presterà molta attenzione alle annaffiature per evitare internodi troppo lunghi.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Bene Andrea sta benone
Come ti regoli con la defogliazione di questa specie?
Come ti regoli con la defogliazione di questa specie?
alby94- Utente attivo
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Località : Como
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Come già detto è fondamentale la preparazione e questo vale per qualsiasi intervento invasivo che si vuole fare e per qualsiasi essenza.
Ho letto più volte nei forum i vari modi di approcciarsi alla defogliazione, chi la divide in due fasi, chi lascia coppie di foglie a tirar linfa , chi la fa parziale, chi dice di non tagliare assolutamente le punte dei rami ecc. ecc. Non so dirti quale sia il modo più corretto per metterla in atto ma posso dirti come mi comporto io in base alla mia esperienza personale.Tanto per cominciare per queste operazioni seguo molto la luna. Ad inizio stagione concimo per bene e lascio andare indisturbate le nuove cacciate ,poi,circa 10 giorni prima di una defogliazione poto tutte le cime dei rami , a volte anche arretrando parecchio rispetto alla silhouette ottimale del palco applicando sia prima che dopo stimolanti fogliari. Dopo pochi giorni come noto che le gemme all'ascella delle foglie si stanno muovendo applico la defogliazone totale. Ho notato che con questo sistema la pianta non subisce nessun arresto vegetativo e i nuovi germogli già risvegliati dalla potatura prendono molta forza ma in maniera equilibrata. Spesso molti mi raccontano che dopo la defogliazione le punte dei rami hanno preso più vigore di quelli arretrati, questo accade perché erroneamente si pensa che lasciare tiraggi scongiuri ritiri di linfa e favorisca un pronta ripresa. In queste operazioni il rispetto dei tempi giusti è fondamentale. In buona sostanza con questo metodo la vigoria è ben distribuita sia nell'interno che nell'esterno dei rami e anche le successive cacciate sono di eguale intensità e in pratica il tiraggio è garantito dai germogli stimolati dalla precedente potatura.
Ho letto più volte nei forum i vari modi di approcciarsi alla defogliazione, chi la divide in due fasi, chi lascia coppie di foglie a tirar linfa , chi la fa parziale, chi dice di non tagliare assolutamente le punte dei rami ecc. ecc. Non so dirti quale sia il modo più corretto per metterla in atto ma posso dirti come mi comporto io in base alla mia esperienza personale.Tanto per cominciare per queste operazioni seguo molto la luna. Ad inizio stagione concimo per bene e lascio andare indisturbate le nuove cacciate ,poi,circa 10 giorni prima di una defogliazione poto tutte le cime dei rami , a volte anche arretrando parecchio rispetto alla silhouette ottimale del palco applicando sia prima che dopo stimolanti fogliari. Dopo pochi giorni come noto che le gemme all'ascella delle foglie si stanno muovendo applico la defogliazone totale. Ho notato che con questo sistema la pianta non subisce nessun arresto vegetativo e i nuovi germogli già risvegliati dalla potatura prendono molta forza ma in maniera equilibrata. Spesso molti mi raccontano che dopo la defogliazione le punte dei rami hanno preso più vigore di quelli arretrati, questo accade perché erroneamente si pensa che lasciare tiraggi scongiuri ritiri di linfa e favorisca un pronta ripresa. In queste operazioni il rispetto dei tempi giusti è fondamentale. In buona sostanza con questo metodo la vigoria è ben distribuita sia nell'interno che nell'esterno dei rami e anche le successive cacciate sono di eguale intensità e in pratica il tiraggio è garantito dai germogli stimolati dalla precedente potatura.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Età : 52
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Grazie mille Andrea.... ti sei spiegato molto bene
alby94- Utente attivo
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Località : Como
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