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DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Buon pomeriggio, vi racconto brevemente con una sequenza fotografica la storia di un olivastro molto insolito che amo chiamare "Dio del fuoco".
Questa pianta è stata anche la protagonista del mio primo articolo apparso sul N° 115 di Bonsai & news. Trovai questo bestione a pochissimi km da casa mia...forse mi stava aspettando…
Cosa si nasconderà dentro quel cespuglietto?
Marzo 2005
Questa varietà non è certo bella come il siciliano o il comune olivastro ma la parte secca mi lasciò a bocca aperta…
Ho ripescato una vecchia foto del 2006 , mio figlio seduto sul bordo del vaso così si capisce meglio la stazza della piantina…
2006 si comincia il lungo lavoro sul secco che ad oggi vi posso dire non è ancora ultimato per come la vedo io…
2007 prima impostazione.
Devo confessare che il mio modo di impostare all'ora era pieno di limiti che ora per fortuna credo di aver superato.
Purtroppo alcune scelte sbagliate fatte all'ora la pianta se le porta ancora dietro ma con il tempo cercherò di recuperare. Tanto per dirne una non lavorai a sufficienza sugli spessori dei primari.
2008
Primavera 2010 appena dopo il rinvaso.
Il vaso fu oggetto di molte discussioni ma è una mia creazione senza alcuna pretesa , avevo solo voglia di sporcarmi le mani
La sua storia su pubblicata anche su un libro che forse molti conoscono…
Alcuni particolari del secco…
2011
Su questa pianta vi erano tante cose nell'impostazione e della struttura di alcuni rami che non mi piacevano e decisi di cercare di porvi rimedio e così la smontai un pochino eliminando molti rami e riposizionandoli anche perché subbì una grandinata che fece parecchi danni.
Oggi è in un vaso provvisorio e la sto lasciando un po' andare per fargli riprendere forza ed infatti di forza ne sta prendendo anche troppa , sarà il nuovo concime che mi ha fornito un amico del forum con tutte le piogge di questi giorni le foglie sono diventate enormi ma non importa ogni tanto una stagione all'ingrasso non può che fargli bene
Questa pianta è stata anche la protagonista del mio primo articolo apparso sul N° 115 di Bonsai & news. Trovai questo bestione a pochissimi km da casa mia...forse mi stava aspettando…
Cosa si nasconderà dentro quel cespuglietto?
Marzo 2005
Questa varietà non è certo bella come il siciliano o il comune olivastro ma la parte secca mi lasciò a bocca aperta…
Ho ripescato una vecchia foto del 2006 , mio figlio seduto sul bordo del vaso così si capisce meglio la stazza della piantina…
2006 si comincia il lungo lavoro sul secco che ad oggi vi posso dire non è ancora ultimato per come la vedo io…
2007 prima impostazione.
Devo confessare che il mio modo di impostare all'ora era pieno di limiti che ora per fortuna credo di aver superato.
Purtroppo alcune scelte sbagliate fatte all'ora la pianta se le porta ancora dietro ma con il tempo cercherò di recuperare. Tanto per dirne una non lavorai a sufficienza sugli spessori dei primari.
2008
Primavera 2010 appena dopo il rinvaso.
Il vaso fu oggetto di molte discussioni ma è una mia creazione senza alcuna pretesa , avevo solo voglia di sporcarmi le mani
La sua storia su pubblicata anche su un libro che forse molti conoscono…
Alcuni particolari del secco…
2011
Su questa pianta vi erano tante cose nell'impostazione e della struttura di alcuni rami che non mi piacevano e decisi di cercare di porvi rimedio e così la smontai un pochino eliminando molti rami e riposizionandoli anche perché subbì una grandinata che fece parecchi danni.
Oggi è in un vaso provvisorio e la sto lasciando un po' andare per fargli riprendere forza ed infatti di forza ne sta prendendo anche troppa , sarà il nuovo concime che mi ha fornito un amico del forum con tutte le piogge di questi giorni le foglie sono diventate enormi ma non importa ogni tanto una stagione all'ingrasso non può che fargli bene
Ultima modifica di Andrea Albergo il Mer 14 Mag 2014, 11:42 - modificato 3 volte.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
- Messaggi : 318
Data d'iscrizione : 27.01.14
Età : 52
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Complimenti Andrea! È bellissimo...
il bona- Utente medio
- Messaggi : 1122
Data d'iscrizione : 18.01.14
Età : 39
Località : Pandino
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Se non fosse per il segni del tempo che si porta sul secco non sarebbe un granché.
l mio intento era quello di creare un olivastro insolito dal carattere forte,con una base imponente,dove la legna secca attirasse su di se tutta l'attenzione a testimoniare che la natura, anche se porta indelebili segni, nel tempo riesce sempre a trovare la via per rigenerarsi e manifestare ad ogni stagione la sua grandezza.
Questa pianta è stata protagonista di accese discussioni e critiche, sollevando pareri molto discordanti...a molti è apparsa eccessiva nel suo complesso ad altri ha fatto rabbrividire il suo vaso ch'è stato disegnato e realizzato da me. Gli esperti dell'allestimento hanno storto il naso e tanti illustri bonsaisti del panorama italiano mi hanno fatto i complimenti e sussurrato nell'orecchio che questa pianta ha un' impatto visivo unico nel sue genere ed avrà un futuro glorioso.
A me ciò che interessa più di tutto è il percorso fatto fino ad ora,passo dopo passo sono arrivato fin qui solo con le mie sole forze , anche commettendo errori e quando vedo in giardino questa pianta... sembra che mi strizzi l'occhio. Il viaggio è ancora lungo e cercherò sempre di migliorarla ,migliorando me stesso. Questo è tutto ciò che chiedo alla mia passione senza troppe pretese...tutto il resto è noia...
l mio intento era quello di creare un olivastro insolito dal carattere forte,con una base imponente,dove la legna secca attirasse su di se tutta l'attenzione a testimoniare che la natura, anche se porta indelebili segni, nel tempo riesce sempre a trovare la via per rigenerarsi e manifestare ad ogni stagione la sua grandezza.
Questa pianta è stata protagonista di accese discussioni e critiche, sollevando pareri molto discordanti...a molti è apparsa eccessiva nel suo complesso ad altri ha fatto rabbrividire il suo vaso ch'è stato disegnato e realizzato da me. Gli esperti dell'allestimento hanno storto il naso e tanti illustri bonsaisti del panorama italiano mi hanno fatto i complimenti e sussurrato nell'orecchio che questa pianta ha un' impatto visivo unico nel sue genere ed avrà un futuro glorioso.
A me ciò che interessa più di tutto è il percorso fatto fino ad ora,passo dopo passo sono arrivato fin qui solo con le mie sole forze , anche commettendo errori e quando vedo in giardino questa pianta... sembra che mi strizzi l'occhio. Il viaggio è ancora lungo e cercherò sempre di migliorarla ,migliorando me stesso. Questo è tutto ciò che chiedo alla mia passione senza troppe pretese...tutto il resto è noia...
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
- Messaggi : 318
Data d'iscrizione : 27.01.14
Età : 52
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Andrea Albergo ha scritto:Se non fosse per il segni del tempo che si porta sul secco non sarebbe un granché.
l mio intento era quello di creare un olivastro insolito dal carattere forte,con una base imponente,dove la legna secca attirasse su di se tutta l'attenzione a testimoniare che la natura, anche se porta indelebili segni, nel tempo riesce sempre a trovare la via per rigenerarsi e manifestare ad ogni stagione la sua grandezza.
Questa pianta è stata protagonista di accese discussioni e critiche, sollevando pareri molto discordanti...a molti è apparsa eccessiva nel suo complesso ad altri ha fatto rabbrividire il suo vaso ch'è stato disegnato e realizzato da me. Gli esperti dell'allestimento hanno storto il naso e tanti illustri bonsaisti del panorama italiano mi hanno fatto i complimenti e sussurrato nell'orecchio che questa pianta ha un' impatto visivo unico nel sue genere ed avrà un futuro glorioso.
A me ciò che interessa più di tutto è il percorso fatto fino ad ora,passo dopo passo sono arrivato fin qui solo con le mie sole forze , anche commettendo errori e quando vedo in giardino questa pianta... sembra che mi strizzi l'occhio. Il viaggio è ancora lungo e cercherò sempre di migliorarla ,migliorando me stesso. Questo è tutto ciò che chiedo alla mia passione senza troppe pretese...tutto il resto è noia...
A me non interessa chi abbia o meno criticato il tuo lavoro e questa pianta che io trovo eccellente....posso assicurare che non l'avevo mai vista prima perche' il Forum mi assorbe talmente tanto che non ho piu' il tempo neanche di andare a sbirciare (senza copiare e senza malizia...) i miei colleghi gestori di Forum...e per me e' una novita'.....
Detto cio', ed assodato che poco mi importa, io dico quello che "sento" vedendo questa pianta......
E' uno schianto....e tu l'hai lavorata in modo egregio....perdonabile e' il tuo errore nell'ingrossare i rami primari...ma sai gia' che a certe mostre importanti (La mostra di Arco compresa...) si vedono tutt'ora piante con tronco da urlo e poi i rami primari ridicoli...non raccordati con il tronco...sintomo di tanta fretta nell'esporre..... qui la differenza mi pare minima e poco visibile....
Tutto e' migliorabile...ci mancherebbe.... ma a me questa pianta piace tantissimo....sia nel secco che trovo naturale e bellissimo....che nell'impostazione....hai fatto un gran bel lavoro...grazie di averla postata nel mio Forum.....
p.s. trovo che il vaso che hai pensato per lui sia bellissimo e ci stai a pennello su questa pianta....un abbinamento perfetto...mi piace molto...Complimenti....
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
A me ciò che interessa più di tutto è il percorso fatto fino ad ora,passo dopo passo sono arrivato fin qui solo con le mie sole forze , anche commettendo errori e quando vedo in giardino questa pianta... sembra che mi strizzi l'occhio. Il viaggio è ancora lungo e cercherò sempre di migliorarla ,migliorando me stesso. Questo è tutto ciò che chiedo alla mia passione senza troppe pretese...tutto il resto è noia"
Condivido questo tuo modo di "fare bonsai".
Sono sicurissimo che quando vi incontrate in giardino vi intendete magnificamente al primo sguardo...........................
per il resto concordo per un grande futuro
Condivido questo tuo modo di "fare bonsai".
Sono sicurissimo che quando vi incontrate in giardino vi intendete magnificamente al primo sguardo...........................
per il resto concordo per un grande futuro
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
semplicemente meraviglioso!!!!!
andrew.- Utente medio
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Località : Avola(Siracusa)
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Forse guardo con gli occhi da neofita, e quindi non comprendo molto le critiche che possano aver fatto su questo capolavoro, complimenti, bellissima, è imponente ma leggera, non so se mi sono spiegato ma questo è quello che mi trasmette, quel senso di leggerezza nella sua maestosità!
Stefano124- Nuovo Utente
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Età : 42
Località : san zenone al lambro (MI)
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Non aggiungo altro sulla pianta , mi associo alle espressione degli altri .
Il vaso , nella sua forma , grandezza e originalita' è azzeccatissimo e ci sta alla grande .Un motivo in piu' di orgoglio per te .
Il vaso , nella sua forma , grandezza e originalita' è azzeccatissimo e ci sta alla grande .Un motivo in piu' di orgoglio per te .
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
capitanfabius ha scritto:Non aggiungo altro sulla pianta , mi associo alle espressione degli altri .
Il vaso , nella sua forma , grandezza e originalita' è azzeccatissimo e ci sta alla grande .Un motivo in piu' di orgoglio per te .
Mi fa piacere che vi piaccia anche se non bisogna mai legarsi troppo e cercare sempre nuove soluzioni, infatti ne studierò un'altro ma mi rivolgerò a un professionista. Anche se l'aspetto del vaso vi piace e piace anche a me era molto scomodo, è fatto di cemento refrattario con anima di rete metallica pesa veramente troppo e non è l'ideale anche per la coltivazione.,infatti la pianta sembra aver gradito molto il cambio di vaso. Ad ogni modo non tutti erano d'accordo sul vaso , molti sostengono che con una pianta così massiccia e con tutto quel secco un vaso massiccio e più classico sarebbe meglio.
Questioni di gusti, vedremo in futuro cosa ne verrà fuori.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
grande andrea, lascia perdere i soloni, per me hai fatto un grande lavoro con un percorso straordinario
p.s. ci siamo già conosciuti virtualmente, vedo che fai grandi progressi mentre io sto sempre ad un livello basso
p.s. ci siamo già conosciuti virtualmente, vedo che fai grandi progressi mentre io sto sempre ad un livello basso
kordonbleu- Moderatore
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Il bonsai è merviglioso perché impari qualche cosa ogni giorno basta rimanere con gli occhi aperti ed i piedi per terra
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
bellissimo complimenti
aldo67- Utente medio
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Andrea Albergo ha scritto:Il bonsai è merviglioso perché impari qualche cosa ogni giorno basta rimanere con gli occhi aperti ed i piedi per terra
giancarlo- .
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
giancarlo ha scritto:Andrea Albergo ha scritto:Il bonsai è merviglioso perché impari qualche cosa ogni giorno basta rimanere con gli occhi aperti ed i piedi per terra
Ospite- Ospite
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
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Peppe1602- Utente normale
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Località : Mantova
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
La pianta a me sembra davvero notevole, bravo davvero. Non so come spiegare, mi colpisce l'equilibrio che riesce a mantenere (tra verde e secco, tra base e apice) nella sua assoluta "eccessività".
Una domanda: tu dici che il secco è da perfezionare e a me sembra già perfetto: ti andrebbe di spiegare dove e come lo vuoi migliorare? Per noi novellini sarebbe un bell'insegnamento!
Un'osservazione sul vaso (ovviamente è la mia lettura, la dico solo per contribuire a una discussione che tu stesso dici aperta): anch'io sarei per un vaso più classico e geometricamente definito. Al mio occhio il tuo presenta due elementi di 'disarmonia' (dico per capirsi, sia chiaro... ): la texture (si dice così?), unita a questa pianta così imponente e vetusta, crea un effetto un po' troppo "dinosauresco"... (magari è proprio l'effetto che cercavi e io ho "toppato" alla grande...); secondo, la silhouette fortemente svasata mi sembra interrompa la forza espressa dalla base così possente. Se ti paiono stupide, trascura pure le mie considerazioni: io mi azzardo a intervenire non avendo pressoché alcuna competenza in materia...
Grazie mille e ancora complimenti in quantità!
Una domanda: tu dici che il secco è da perfezionare e a me sembra già perfetto: ti andrebbe di spiegare dove e come lo vuoi migliorare? Per noi novellini sarebbe un bell'insegnamento!
Un'osservazione sul vaso (ovviamente è la mia lettura, la dico solo per contribuire a una discussione che tu stesso dici aperta): anch'io sarei per un vaso più classico e geometricamente definito. Al mio occhio il tuo presenta due elementi di 'disarmonia' (dico per capirsi, sia chiaro... ): la texture (si dice così?), unita a questa pianta così imponente e vetusta, crea un effetto un po' troppo "dinosauresco"... (magari è proprio l'effetto che cercavi e io ho "toppato" alla grande...); secondo, la silhouette fortemente svasata mi sembra interrompa la forza espressa dalla base così possente. Se ti paiono stupide, trascura pure le mie considerazioni: io mi azzardo a intervenire non avendo pressoché alcuna competenza in materia...
Grazie mille e ancora complimenti in quantità!
ale- Utente medio
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Località : Novara
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
me la ricordo ancora all'ubi san marino 2010.
Sembra passato un secolo
Allora il secco era ancora a mio avviso troppo imponente rispetto alla massa vegetativa e ho sempre pensato fosse siciliano o della puglia (per come era lavorato bene il secco)
Perché sul libro sembra che il tuo vaso abbia una colorazione differente (marrone)dalla mia foto
Sembra passato un secolo
Allora il secco era ancora a mio avviso troppo imponente rispetto alla massa vegetativa e ho sempre pensato fosse siciliano o della puglia (per come era lavorato bene il secco)
Perché sul libro sembra che il tuo vaso abbia una colorazione differente (marrone)dalla mia foto
Maurizio- Bonsaista esperto
- Messaggi : 294
Data d'iscrizione : 20.10.11
Età : 50
Località : Grancona Vicenza
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
i complimenti si fanno sempre , anche a quelli bravi
notevole percorso questa piantuzza , non tanto per la chioma , ma per la lavorazione del secco , che da quanto ho letto Vuoi migliorare e devi migliorare,
per la scelta del vaso condivido una soluzione classica linerare , magari con una semplice linea che interrompe l'altezza per smorzare il volume di terra che necessita questa pianta.....
ancora qlc anno per rendere matura quella vegetazione e sei a posto ....
Grande pianta e ottimo lavoro....
notevole percorso questa piantuzza , non tanto per la chioma , ma per la lavorazione del secco , che da quanto ho letto Vuoi migliorare e devi migliorare,
per la scelta del vaso condivido una soluzione classica linerare , magari con una semplice linea che interrompe l'altezza per smorzare il volume di terra che necessita questa pianta.....
ancora qlc anno per rendere matura quella vegetazione e sei a posto ....
Grande pianta e ottimo lavoro....
Bonsaicaffe- Bonsaista esperto
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Data d'iscrizione : 07.01.11
Età : 61
Località : Brescia
Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
ale ha scritto:La pianta a me sembra davvero notevole, bravo davvero. Non so come spiegare, mi colpisce l'equilibrio che riesce a mantenere (tra verde e secco, tra base e apice) nella sua assoluta "eccessività".
Una domanda: tu dici che il secco è da perfezionare e a me sembra già perfetto: ti andrebbe di spiegare dove e come lo vuoi migliorare? Per noi novellini sarebbe un bell'insegnamento!
Un'osservazione sul vaso (ovviamente è la mia lettura, la dico solo per contribuire a una discussione che tu stesso dici aperta): anch'io sarei per un vaso più classico e geometricamente definito. Al mio occhio il tuo presenta due elementi di 'disarmonia' (dico per capirsi, sia chiaro... ): la texture (si dice così?), unita a questa pianta così imponente e vetusta, crea un effetto un po' troppo "dinosauresco"... (magari è proprio l'effetto che cercavi e io ho "toppato" alla grande...); secondo, la silhouette fortemente svasata mi sembra interrompa la forza espressa dalla base così possente. Se ti paiono stupide, trascura pure le mie considerazioni: io mi azzardo a intervenire non avendo pressoché alcuna competenza in materia...
Grazie mille e ancora complimenti in quantità!
Le tue considerazioni sono tutt'altro che stupide…
Il secco a mio avviso va rifinito specialmente sul retro che dalle foto non si vede. Un occhio attento noterà dove si è intervenuto con una fresa; a me questo non piace quindi dovrò rifinire quelle parti con attrezzi manuali in modo che tutto sia più in armonia con le parti naturali, ad ogni modo il tempo aggiusterà ogni cosa ma se gli diamo una mano si fa prima.
Riguardo il vaso si potrebbe parlare per ore. Ci sono regole scritte dai giapponesi che molti seguono alla lettera. Personalmente la mia visione riguardo le regole giapponesi è molto aperta, nel senso che non mi fermo mai a una regola estetica per quanto possa essere giusta e soddisfacente per chi guarda. Se mi accorgo che c'è qualche cosa anche piccolissima che si può migliorare prendo la strada per farlo con i mezzi che ho a disposizione.Come dire a me non basta sapere che una pianta con secco molto vistoso che attira lo sguardo vuole un vaso semplice per non creare conflitti visivi, la trovo una regola troppo semplicistica ma è anche vero che il bonsai è una forma di semplificazione ma anche qui ci sarebbe da discutere… Esistono schemi per abbinare i vasi scritti da nomi illustri e seguendoli sicuramente non si sbaglia ma come già detto a me non basta vorrei sempre il massimo e sopratutto che incarni i miei gusti e spesso questo mi porta ad allontanarmi troppo dalle regole conosciute e di conseguenza le mie scelte vengono criticate ma semplicemente perché non si sono comprese. Troppo spesso per esempio sento dire a mostre: "in questa pianta è stato cannato il fronte" che in italiano vuol dire è sbagliato, anche qui troppo semplice giudicare se non si conoscono le ragioni che hanno spinto l'autore alla scelta di quel fronte. Lo dico sempre nel bonsai non esiste una via maestra,chi pensa questo rimarrà eternamente fermo sulle sue convinzioni e non creerà mai nulla di nuovo e frizzante. Esiste la sensibilità personale ed il gusto personale come in tutte le cose e meno male altrimenti tutti faremmo i bonsai allo stesso modo. T'immagini se un critico avrebbe detto a Picasso : " ma come li ritrai quei visi hanno un occhio solo e sono asimmetrici?" Come per dire non hai capito nulla o e sei un'incapace!!! Ti confesso che anch'io pesavo la stessa cosa dei dipinti di Picasso , fino a quando non lo studiai in profondità per bene per dare un'esame e allora capii lui, la sua arte e come ci era arrivato e pensai:" questo è un GENIO"!!! Certo io non valgo nemmeno l'unghia del piede di Picasso e l'esempio è pretenzioso ma rende ben l'idea. Per andare oltre le regole però è doveroso conoscerle molto bene, come si dice ci vogliono le basi. Esempio più terra terra...Sarebbe come dire che la donna ideale è alta bionda e con gli occhi azzurri e se a qualcuno piacessero le basse more e in sovrappeso? Scusa per la lungaggine ma certe discussioni mi appassionano.
Scelsi quella forma del vaso perché a mio avviso esalta la base e la sua altezza smorza e slancia la pianta ch'è veramente massiccia. La texture è semplicemente un
gioco e non c'è un motivo preciso, il colore inizialmente era marrone con qualche sfumatura ma poi decisi di cambiarlo completamente. Discutere di queste cose è un modo per crescere e capirsi. Io vivo il bonsai come una delle forme d'arte più complete che esista e quindi come si può chiamare arte qualche cosa che deve stare entro certi limiti e certi schemi? Andrò sempre in contro a molte critiche e a rari consensi ma questo fa parte del gioco e se non credessi io per primo in quello che faccio nulla avrebbe senso. E' ancora più bello ed interessante quando uno è in disaccordo ma sai che però a capito a pieno le tue scelte pur vedendola in maniera diversa. Esistono quindi modi diversi d'interpretare e non c'è ne uno più giusto dell'altro...
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Maurizio ha scritto:me la ricordo ancora all'ubi san marino 2010.
Sembra passato un secolo
Allora il secco era ancora a mio avviso troppo imponente rispetto alla massa vegetativa e ho sempre pensato fosse siciliano o della puglia (per come era lavorato bene il secco)
Perché sul libro sembra che il tuo vaso abbia una colorazione differente (marrone)dalla mia foto
Se la ricordi, vuol dire che ,nel bene o nel male ti ha colpito e questo mi rallegra comunque.
Si hai ragione, la pianta fu esposta troppo presto, mancavano tante cose…ora ne ho aggiunte alcune ma ci vorrà ancora tanto tempo.
Hai visto bene il colore del vaso fu modificato.
Amo sperimentare sempre nuove vie, solo così mi diverto...
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Gran bel pezzo Andrea... veramente
L'hai interpretata veramente molto bene
L'hai interpretata veramente molto bene
alby94- Utente attivo
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Andrea Albergo ha scritto:
Le tue considerazioni sono tutt'altro che stupide…
Il secco a mio avviso va rifinito specialmente sul retro che dalle foto non si vede. Un occhio attento noterà dove si è intervenuto con una fresa; a me questo non piace quindi dovrò rifinire quelle parti con attrezzi manuali in modo che tutto sia più in armonia con le parti naturali, ad ogni modo il tempo aggiusterà ogni cosa ma se gli diamo una mano si fa prima.
Riguardo il vaso si potrebbe parlare per ore. Ci sono regole scritte dai giapponesi che molti seguono alla lettera. Personalmente la mia visione riguardo le regole giapponesi è molto aperta, nel senso che non mi fermo mai a una regola estetica per quanto possa essere giusta e soddisfacente per chi guarda. Se mi accorgo che c'è qualche cosa anche piccolissima che si può migliorare prendo la strada per farlo con i mezzi che ho a disposizione.Come dire a me non basta sapere che una pianta con secco molto vistoso che attira lo sguardo vuole un vaso semplice per non creare conflitti visivi, la trovo una regola troppo semplicistica ma è anche vero che il bonsai è una forma di semplificazione ma anche qui ci sarebbe da discutere… Esistono schemi per abbinare i vasi scritti da nomi illustri e seguendoli sicuramente non si sbaglia ma come già detto a me non basta vorrei sempre il massimo e sopratutto che incarni i miei gusti e spesso questo mi porta ad allontanarmi troppo dalle regole conosciute e di conseguenza le mie scelte vengono criticate ma semplicemente perché non si sono comprese. Troppo spesso per esempio sento dire a mostre: "in questa pianta è stato cannato il fronte" che in italiano vuol dire è sbagliato, anche qui troppo semplice giudicare se non si conoscono le ragioni che hanno spinto l'autore alla scelta di quel fronte. Lo dico sempre nel bonsai non esiste una via maestra,chi pensa questo rimarrà eternamente fermo sulle sue convinzioni e non creerà mai nulla di nuovo e frizzante. Esiste la sensibilità personale ed il gusto personale come in tutte le cose e meno male altrimenti tutti faremmo i bonsai allo stesso modo. T'immagini se un critico avrebbe detto a Picasso : " ma come li ritrai quei visi hanno un occhio solo e sono asimmetrici?" Come per dire non hai capito nulla o e sei un'incapace!!! Ti confesso che anch'io pesavo la stessa cosa dei dipinti di Picasso , fino a quando non lo studiai in profondità per bene per dare un'esame e allora capii lui, la sua arte e come ci era arrivato e pensai:" questo è un GENIO"!!! Certo io non valgo nemmeno l'unghia del piede di Picasso e l'esempio è pretenzioso ma rende ben l'idea. Per andare oltre le regole però è doveroso conoscerle molto bene, come si dice ci vogliono le basi. Esempio più terra terra...Sarebbe come dire che la donna ideale è alta bionda e con gli occhi azzurri e se a qualcuno piacessero le basse more e in sovrappeso? Scusa per la lungaggine ma certe discussioni mi appassionano.
Scelsi quella forma del vaso perché a mio avviso esalta la base e la sua altezza smorza e slancia la pianta ch'è veramente massiccia. La texture è semplicemente un
gioco e non c'è un motivo preciso, il colore inizialmente era marrone con qualche sfumatura ma poi decisi di cambiarlo completamente. Discutere di queste cose è un modo per crescere e capirsi. Io vivo il bonsai come una delle forme d'arte più complete che esista e quindi come si può chiamare arte qualche cosa che deve stare entro certi limiti e certi schemi? Andrò sempre in contro a molte critiche e a rari consensi ma questo fa parte del gioco e se non credessi io per primo in quello che faccio nulla avrebbe senso. E' ancora più bello ed interessante quando uno è in disaccordo ma sai che però a capito a pieno le tue scelte pur vedendola in maniera diversa. Esistono quindi modi diversi d'interpretare e non c'è ne uno più giusto dell'altro...
Grazie della risposta e dei numerosi 'ami' che hai lanciato, e che meriterebbero di essere raccolti e sviluppati. Io sono nello stadio in cui le regole si imparano e basta, ma certamente i tuoi spunti sono un invito interessante a... non accontentarsi!
Grazie!
ale- Utente medio
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Grande evoluzione, complimenti Andrea Anche il vaso lo trovo spettacolare, davvero a tono con tutta la pianta.
luigimita- Utente normale
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
ricordo bene questa pianta,vista in mostra all'ubi,lavorata molto bene,ricordo anche una lucertolina in un buco.
re di olea- Moderatore
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Re: DIO DEL FUOCO UN OLIVASTRO ABRUZZESE
Si e qualcuno disse che sembrava un' iguana per le proporzioni con la piantare di olea ha scritto:ricordo bene questa pianta,vista in mostra all'ubi,lavorata molto bene,ricordo anche una lucertolina in un buco.
Ma si vede che non ha capito il senso, forse avrà pensato che era come un tempai e che quindi avesse la stessa funzione ed invece voleva essere tutt'altro. La lucertola è un animaletto che mi è sempre piaciuto e mi porta fortuna. Visto ch'è saltata fuori questa cosa della lucertola vi mostro in anteprima un particolare di un vaso pensato e disegnato da me per un'altro olivastro e realizzato da un artista vasaio, pianta che probabilmente apparirà su un articolo entro l'anno.
A molti non piacerà ma c'è tutta una storia dietro che racconterò nell'articolo.
Grazie per le tue parole mi fa molto piacere che la ricordi.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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