Margotte di Acero tridente nelle fasi pre e post separazione.

Margotte di Acero tridente nelle fasi pre e post separazione.
Queste margotte sono state preparate per un periodo di tre anni da piccoli rami che uscivano dal tronco dell’acero. La ramificazione compatta e piacevole alla vista dava la sensazione di vedere in questi rametti degli pseudo alberelli. Ecco perché in gennaio di quest’anno 2015 decisi di praticare la margotta ai rami. La difficoltà di margottare il tronchetto alla base era piuttosto difficoltosa in quanto non c’era lo spazio necessario per praticarla con la solita tecnica a “caramella”, ecco perché ho scelto la tecnica del passante utilizzando delle giovani piantine fatte da seme.
A fine agosto e cioè oggi 27.08- 2015, delle cinque margotte che feci in gennaio, ben quattro erano pronte per la separazione. Vediamo alcune fasi della lavorazione con l’avvenuta separazione delle 4 margotte.
Enjoy!

Straordinario MAESTRO commentare è superfluo , OTTIMA LA SPIEGAZIONE , OTTIMO LAVORO nonostante la difficolta a margottare in quella zona ,OTTIMO RISULTATO SOPRATTUTTO
E GRAZIE di renderci partecipi anche noi in questi suoi lavori straordinari

Da rimanere a bocca aperta. Grazie!

Grazie Maestro,l'umilta' con la quale mette la sua arte a disposizione di noi tutti le fa' onore.

Che tecnica!!! Non so se ci sarei arrivato ad una soluzione così!Complimentoni

Davvero una repertazione fotografica magnifica, che rende onore alla bravura....grazie per avere messo a disposizione questa lezione di bonsai. Difficoltà a parte, credo di aver colto che la pazienza di rispettare le tempistiche è probabilmente una cosa imprescindibile per avere un buon risultato e riuscire a far sopravvivere bene le piante, senza perderle in breve tempo! grazie!

grande tecnica e grande maestria, grazie per la condivisione

Dopo la separazione delle 4 margotte ho cosparso di ormoni radicanti le "fette di corteccia con una porzione di legno, e se la "fetta" del tronco emetterà radici ci sarà una base eccezionalmente larga in una piantina ben ramificata di 15-20 cm di altezza.

Armando Dal Col ha scritto:Dopo la separazione delle 4 margotte ho cosparso di ormoni radicanti le "fette di corteccia con una porzione di legno, e se la "fetta" del tronco emetterà radici ci sarà una base eccezionalmente larga in una piantina ben ramificata di 15-20 cm di altezza.

Ottima soluzione...mi raccomando Armando, se tutto va bene mostraci quest'altra meraviglia di soluzione....

Speron!

sono molto curioso di vedere gli esiti di questa tecnica, non ho piante di quel calibro con il quale provare ma perchè no, trasferirle ad altre essenze?

certamente si, io ne ho fatte sia su alberi da frutto che caducifoglie. Trovo più complicato con le conifere in quanto anche lasciando il solo ciuffetto apicale con aghi e gemme tagliando tutti i rametti lungo il tronchetto il foro sarebbe sproporzionato rispetto alle dimensioni del tronchetto e il ciuffo apicale che sarà almeno il doppio.

Carissimi, le radici che fuoriescono dalla "fetta di corteccia" appartengono alla piantina utilizzata come passante alla base della margotta, alla quale è stata subito dotata di una parte del tronco dell'albero. Ed è per questo che -grazie all'ausilio delle radici della piantina "donatrice", aiuterà la famosa fetta ad emettere radici! Almeno questo è il mio programma pensato nell'aver usato e sperimentato questa nuova tecnica da me coniata.