terricci "preistorici"

quando ho iniziato a occuparmi di bonsai all'inizio degli anni 80 esistevano pochissimi circoli, libri o riviste, nessuna scuola e meno che meno forum, you tube ecc... e anche i vivai specializzati si contavano sulle dita di una mano, ci si arrangiava come si poteva.
volendo far fare un tuffo nel passati ai più "anziani" vi chiedo di fare uno sforzo di memoria e raccontare come erano composti i vostri terricci.
lascio spazio e poi racconterò anch'io quali intrugli realizzavo, cito solo 3 componenti per stuzzicare la curiosità dei più giovani. chiodi di ferro,gusci d'uova, fondi di caffe
forza.......chi più ne ha più ne metta

Mi sa' Gil che non intervengono perchè facendolo si autodichiarerebbero "anziani" ...

Agli inzi della mia avventura sulla strada del bonsai, considerato che tutti i materiali che oggi si usano non si trovavano neanche scritti, la miscela dei miei substrati seguiva un pò i consigli di Armando Dal Col.
Sabbia grossolana (praticamente ghiaino spezzato e macinato 3/5, terra di orto sterilizzata al sole, terriccio universale e 10% di umus di lombricco.
Funzionava bene però non c'erano i grandi caldi che abbiamo ora.
Poi nei primissimi anni 90 Treviso durante una riunione del Triveneto ho scoperto la pomice che ha risolto in gran parte alcuni problemi, ma devo dire che ne ha creati altri.
Infatti agli inizi non è stato semplice capire come bagnare, troppo o troppo poco.
Oggi, secondo me, forse spinti anche dal mercato, si va alla ricerca di materiali sempre più raffinati e sofisticati per il meglio delle nostre piante.
Però un dubbio ed una domanda a tutti voi: Siamo veramente sicuri che le piante di oggi sono migliori di quelle di una volta che si coltivavano con un sistema un pò fai da te?
Sicuramente si spendeva molto meno.........................

il mio primo mix fu terriccio normale con argilla espansa ,poi passai alla TU e sabbia, sabbia di terra con effetti devastanti sulle piante, poi passai alla sabbia di cantiere e cominciarono a diradarsi le nubi

E' strano...ma io non ricordo mix cosi' strani come dite...io ho iniziato nel 1991, all'epoca comprai un libro di Carlo Oddone e cercai di seguire quello che diceva....si parlava di terriccio universale, sabbia, ghiaia.....niente di che...dopo qualche tempo sono passato all'akadama pura per tutte le essenze.....

Ora, naturalmente con l'esperienza e la conoscenza delle tante essenze, diversifico e mischio a seconda delle piante che ho....

orsoferito ha scritto:Agli inzi della mia avventura sulla strada del bonsai, considerato che tutti i materiali che oggi si usano non si trovavano neanche scritti, la miscela dei miei substrati seguiva un pò i consigli di Armando Dal Col.
Sabbia grossolana (praticamente ghiaino spezzato e macinato 3/5, terra di orto sterilizzata al sole, terriccio universale e 10% di umus di lombricco.
Funzionava bene però non c'erano i grandi caldi che abbiamo ora.
Poi nei primissimi anni 90 Treviso durante una riunione del Triveneto ho scoperto la pomice che ha risolto in gran parte alcuni problemi, ma devo dire che ne ha creati altri.
Infatti agli inizi non è stato semplice capire come bagnare, troppo o troppo poco.
Oggi, secondo me, forse spinti anche dal mercato, si va alla ricerca di materiali sempre più raffinati e sofisticati per il meglio delle nostre piante.
Però un dubbio ed una domanda a tutti voi: Siamo veramente sicuri che le piante di oggi sono migliori di quelle di una volta che si coltivavano con un sistema un pò fai da te?
Sicuramente si spendeva molto meno.........................

Io non sono affatto sicuro ed ora sto sperimentando

Vivendo tra monti , torrenti e pascoli , fin da piccolo avevo il "pollice verde" dove si racattavano delle piante per portarle a casa sperando che attecchissero in giardino ( niente a che vedere col bonsai ) . Soldi non ce nerano e ci si arrangiava con quello che passava " il convento " , ghiaia di fiume e terriccio vecchio preso dai letamai . Diciamo che a distanza di una quarantina di anni , l' istinto in qualche modo mi è rimasto , anche se con i materiali che si trovano tuttora in commercio , è molto più facile fare dei abbinamenti molto salutari per le nostre piante . Posso dire che aquisto solo tanta pomice , per il resto qualche miscela "fai da te " mi è rimasta nel mio DNA .

Bell'argomento.... io sono abbastanza giovane di bonsai, questo mi ha portato a seguire le indicazioni di persone con esperienza superiore alla mia e soprattutto conoscenza.
Come in tutte le cose che ci capita di fare, l'esperienza è importantissima, che abbinata ad un pò di studio ti porta al top.
Oggi c'è la possibilità di coltivare in substrati dei quali conosciamo tutte le caratteristiche, ph-scambio cationico ecc... e di conseguenza integrare con i vari macro e micro elementi con una concimazione adeguata allo stato di sviluppo della nostra amata piantina.
Mi immagino e mi è stato raccontato che anni fa si facevano delle miscele complicatissime e per raggiungere il giusto equilibrio, passava il tempo ed a volte non si avevano i risultati voluti (questo fa esperienza).
I materiali di cui ha parlati Gil, chiodi gusci di uova ecc... potrebbero funzionare anche oggi, il problema che per prendere del ferro assimilabile dai chiodi bisogna aspettare anche mesi, esistono i microelementi in forma chelata che sono di pronta assimilazione, subito pronti e precisi con le dosi.
La ricerca sta andando avanti e ci da una bella mano nella cura delle nostre piante.

Certo che l'aspetto romantico un pò se ne va, le prove più o meno riuscite, la soddisfazione di essere riusciti a trovare il giusto terreno per la salute delle nostre piante è impagabile...

Personalmente devo dire grazie a persone che con anni ed anni di esperienza danno consigli disinteressati a noi che da poco ci siamo avvicinati a questa passione stupenda che è il bonsai....

Buon lavoro Gimmi

pure io quando ho iniziato mescolavo il granigliato di marmo, che si usava per i marciapiedi, terra di bosco e terriccio di castagno ( o meglio materiale in marcescenza che trovavo all'interno dei castagni mezzi morti...).
poi ho smesso per un pò...e alla ripresa della passione ( circa fine anni 90 ) ho scoperto la pomice.

ricordo però un terreno, ottimo davvero, venduto in sacchi con stilizzato l'etna, ed era marcata "terra rossa di sicila ".

io sono figlio della generazione di pseudo bonsaisti della metà degli anni 90 .....molto autodidatta e necroforo per le morti che ho causato tra le piante,ma devo dire che all'inizio non ho mai sperimentato perchè in qualche vivaio trovavo dei sacchi di "terriccio per bonsai" che ora non guarderei neanche da lontano, poi come Orsoferito ho scoperto il ghiaino spaccato (che andavo a prelevare vicino all'Isonzo in una cava di ghiaia e di notte), la sabbia e poi con il tempo e l'affinazione delle tecniche e delle conoscenze ho iniziato a spostarmi di 130 km per andare da uno che vendeva lapillo,pomice di tutte le qualità, akadama e tutto quello che riguardava la coltivazione dei bonsai.... era diventata la mia mecca,ora mi regolo decisamente meglio di 18 anni fa e per certi versi anche se il clima è diverso da quello di Dal Col, una parte dei suoi consigli li adotto ancora.

da meta' anni 90 che traffico con questo hobby e dopo aver acquistato 3bonsai nelle piazze la mia fidanzata di allora mi regalo un libro di bonsai. Ai primi decessi si acquisto altri libri magari ai mercatini o noleggiavo molto spesso in biblioteca un libro bonsai che alla fine ho fotocopiato al90%. Poi sono passato a frequntare un club che trovai si riuniva su un vivaio dove andavo a prendere materiale bonsai e sopratutto lapillo. La pomice arrivo anni dopo ma il terriccio prodotto dai residui del vecchio letamio di mio nonno dopo un decennio di inutilizzo e' ancora utilizzato visto la scorta fatta e sulle piante da frutto in piccole dosi e' ancora ottimale