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Margotta di Un olmetto campestre
Oggi mi sono dedicato ad alcuni lavoretti....tra questi c'era in previsione di visionare la margotta effettuata intorno ad aprile su di un olmo di quelli che si trovano nelle nostre campagne....(olmo campestre credo si chiami...)
Una piantina senza alcun significato che cosi come era non avrebbe mai attirato l'attenzione di nessun compratore nel vivaio...per questo la tresi e decisi di margottarla, facendo nel contempo un po' di esperienza in piu' (non ne faccio mai molte..)
Ho scelto l'altezza che volevo dare alla futura piantina ho scortecciato tutto intorno e ho stretto intorno alla scortecciatura, in alto un filo di alluminio......poi pero' anziche' fare la solita caramella ho preferito prendere un piccolo bicchierino di plastica, l'ho tagliato fatto passare nel tronco e richiuso con del filo...all'interno ho messo un misto di pomice fine e terriccio universale ed ho annaffiato....Rispetto al metodo tradizionale della caramella che c'e' da controllare se e' umido, a volte c'e' da siringare con dell'acqua questo metodo lo trovo migliore...basta essere costanti nell'innaffiare....
Oggi ho voluto vedere a che punto eravamo, ma ero certo che ci fossero radici a sufficienza....infatti aperto il bicchierino ho trovato una massa di radici tutta intorno che aveva preso la forma del bicchiere per l'appunto...non ero preparato per l'evento e la macchina fotografica era a casa...ma volevo farvi vedere qualcosa ed allora ho usato il cellulare, tra l'altro con obiettivo un po' sporco..ma vediamo se si riesce a vedere qualcosa...
questa e' la pianta che non ho “preso” proprio per tutta la lunghezza..ma quasi...
Ecco cosa ho trovato in quattro mesi...(forse bastavano un paio di mesi, ma sono voluto andare sul sicuro..)
Altro ingrandimento del “pane” di terra pieno di radici.....
Ed ecco la margotta staccata...l'anno prossimo ispezionero' meglio il pane radicale ed arrivero' alla vera base.......
qui l'ho posizionata in vaso e assicurata attraverso un filo d'alluminio in modo che stesse ferma...
Ecco il “frutto” del lavoro eseguito....la pianta margottata, quello che ne resta ed il bicchierino vuoto....
Non ho potuto fare di meglio con le foto, spero pero' che il procedimento sia stato chiaro e se qualcosa non lo fosse sono pronto a dare ulteriori spiegazioni....
Ricordo inoltre, che il post fatto non e' qualitativamente elevato, ma serve comunque a capire il procedimento adottato e all'occorrenza provare ad eseguirlo.....
Una piantina senza alcun significato che cosi come era non avrebbe mai attirato l'attenzione di nessun compratore nel vivaio...per questo la tresi e decisi di margottarla, facendo nel contempo un po' di esperienza in piu' (non ne faccio mai molte..)
Ho scelto l'altezza che volevo dare alla futura piantina ho scortecciato tutto intorno e ho stretto intorno alla scortecciatura, in alto un filo di alluminio......poi pero' anziche' fare la solita caramella ho preferito prendere un piccolo bicchierino di plastica, l'ho tagliato fatto passare nel tronco e richiuso con del filo...all'interno ho messo un misto di pomice fine e terriccio universale ed ho annaffiato....Rispetto al metodo tradizionale della caramella che c'e' da controllare se e' umido, a volte c'e' da siringare con dell'acqua questo metodo lo trovo migliore...basta essere costanti nell'innaffiare....
Oggi ho voluto vedere a che punto eravamo, ma ero certo che ci fossero radici a sufficienza....infatti aperto il bicchierino ho trovato una massa di radici tutta intorno che aveva preso la forma del bicchiere per l'appunto...non ero preparato per l'evento e la macchina fotografica era a casa...ma volevo farvi vedere qualcosa ed allora ho usato il cellulare, tra l'altro con obiettivo un po' sporco..ma vediamo se si riesce a vedere qualcosa...
questa e' la pianta che non ho “preso” proprio per tutta la lunghezza..ma quasi...
Ecco cosa ho trovato in quattro mesi...(forse bastavano un paio di mesi, ma sono voluto andare sul sicuro..)
Altro ingrandimento del “pane” di terra pieno di radici.....
Ed ecco la margotta staccata...l'anno prossimo ispezionero' meglio il pane radicale ed arrivero' alla vera base.......
qui l'ho posizionata in vaso e assicurata attraverso un filo d'alluminio in modo che stesse ferma...
Ecco il “frutto” del lavoro eseguito....la pianta margottata, quello che ne resta ed il bicchierino vuoto....
Non ho potuto fare di meglio con le foto, spero pero' che il procedimento sia stato chiaro e se qualcosa non lo fosse sono pronto a dare ulteriori spiegazioni....
Ricordo inoltre, che il post fatto non e' qualitativamente elevato, ma serve comunque a capire il procedimento adottato e all'occorrenza provare ad eseguirlo.....
giancarlo- .
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Il post è molto efficace invece Gian , rende bene il lavoro che hai eseguito . Pensa che io ho sempre margottato con questo sistema , avrò fatto sicuramenta una ventina di margotte , con ottimi risultati . Una domanda : una volta staccata la margotta , la rinvasi così comè o dai una districata alle radici ? Thanks
Daniele- Bonsaista esperto
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Grazie Daniele........una volta tagliato la margotta, ho "grattato" sopra per vedere dove era la "vera" base (dove avevo stretto l'anello per intenderci) ...ma non ho insistito...poi ho aperto un po' sotto le radici e per essere sicuro del successo dell'operazione fatta non ho fatto altro che aggiungere un misto di pomice e akadama in parti uguali nel vaso.........
Considero questo metodo molto meglio della "caramella" classica e devo dire che al momento ha funzionato alla grande....
Considero questo metodo molto meglio della "caramella" classica e devo dire che al momento ha funzionato alla grande....
giancarlo- .
- Messaggi : 16153
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Località : Boffalora d'Adda - Lodi
Re: Margotta di Un olmetto campestre
ciao giancarlo , ottimo intervento , se posso fare una precisazione su questo metodo è :
il metodo della caramella con il nylon , è più indicato se viene fatto in loco ad una pianta yamadori o araki , questo perche il nylon ci consente di allungare di molto le annaffiature ( che di certo non andremo ad effettuare noi , ma sarà la pioggia stessa a bagnare ) .
se invece dobbiamo fare una margotta ad una nostra pianta per ricostruire il nebari , allora il metodo che ha svolto giancarlo è più indicato , in quanto annaffieremo quando annaffiamo il nostro bonsai o pianta , e creeremo un contenitore maggiore per consentire uno sviluppo maggiore alle radici.
inoltre la durata della margotta sarà sempre relativa , nel senso che se la pianta è giovane quindi più vigorosa i tempi di riuscita si accorceranno , al contrario se la pianta è vecchia i tempi si allungheranno.
il mio consiglio è sempre quello di non avere fretta , e di attendere anche la stagione sucessiva.
il metodo della caramella con il nylon , è più indicato se viene fatto in loco ad una pianta yamadori o araki , questo perche il nylon ci consente di allungare di molto le annaffiature ( che di certo non andremo ad effettuare noi , ma sarà la pioggia stessa a bagnare ) .
se invece dobbiamo fare una margotta ad una nostra pianta per ricostruire il nebari , allora il metodo che ha svolto giancarlo è più indicato , in quanto annaffieremo quando annaffiamo il nostro bonsai o pianta , e creeremo un contenitore maggiore per consentire uno sviluppo maggiore alle radici.
inoltre la durata della margotta sarà sempre relativa , nel senso che se la pianta è giovane quindi più vigorosa i tempi di riuscita si accorceranno , al contrario se la pianta è vecchia i tempi si allungheranno.
il mio consiglio è sempre quello di non avere fretta , e di attendere anche la stagione sucessiva.
davide- Istruttore UBI
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
giancarlo ha scritto:Grazie Daniele........una volta tagliato la margotta, ho "grattato" sopra per vedere dove era la "vera" base (dove avevo stretto l'anello per intenderci) ...ma non ho insistito...poi ho aperto un po' sotto le radici e per essere sicuro del successo dell'operazione fatta non ho fatto altro che aggiungere un misto di pomice e akadama in parti uguali nel vaso.........
Considero questo metodo molto meglio della "caramella" classica e devo dire che al momento ha funzionato alla grande....
Faccio anchio così e mi trovo benissimo . In genere le stacco sempre verso la fine di settembre , poi in serra fredda .
Daniele- Bonsaista esperto
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Daniele ha scritto:giancarlo ha scritto:Grazie Daniele........una volta tagliato la margotta, ho "grattato" sopra per vedere dove era la "vera" base (dove avevo stretto l'anello per intenderci) ...ma non ho insistito...poi ho aperto un po' sotto le radici e per essere sicuro del successo dell'operazione fatta non ho fatto altro che aggiungere un misto di pomice e akadama in parti uguali nel vaso.........
Considero questo metodo molto meglio della "caramella" classica e devo dire che al momento ha funzionato alla grande....
Faccio anchio così e mi trovo benissimo . In genere le stacco sempre verso la fine di settembre , poi in serra fredda .
Benissimo Daniele, questo mi fa capire che sono nella giusta direzione...anche io intendo poi proteggere la pianta in serra fredda.....
giancarlo- .
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
davide ha scritto:ciao giancarlo , ottimo intervento , se posso fare una precisazione su questo metodo è :
il metodo della caramella con il nylon , è più indicato se viene fatto in loco ad una pianta yamadori o araki , questo perche il nylon ci consente di allungare di molto le annaffiature ( che di certo non andremo ad effettuare noi , ma sarà la pioggia stessa a bagnare ) .
se invece dobbiamo fare una margotta ad una nostra pianta per ricostruire il nebari , allora il metodo che ha svolto giancarlo è più indicato , in quanto annaffieremo quando annaffiamo il nostro bonsai o pianta , e creeremo un contenitore maggiore per consentire uno sviluppo maggiore alle radici.
inoltre la durata della margotta sarà sempre relativa , nel senso che se la pianta è giovane quindi più vigorosa i tempi di riuscita si accorceranno , al contrario se la pianta è vecchia i tempi si allungheranno.
il mio consiglio è sempre quello di non avere fretta , e di attendere anche la stagione sucessiva.
Si Davide, hai fatto benissimo a ricordare una cosa che io davo per scontata...ma invece andava detta....riguardo alla fretta sono d'accordo...ma non credo sia stato il mio caso...avrei gia' potuto staccarla a giugno a vedere le radici che ha prodotto...credo che proteggendola in serra fredda non gli crei alcun danno perche' e' come fosse nel suo vaso originale...con in piu' tanta altra terra intorno a proteggere il pane radicale.....
Ultima modifica di giancarlo il Mer 31 Ago 2011, 20:30 - modificato 1 volta.
giancarlo- .
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Bè , con l'esperienza che hai non puoi sbagliare Gian . Per inquinare un pò il tuo post , ti posto una delle margotte su di un acero che ho in giardino . Stessa tua tecnica .
Grazie per avermi consentito di inquinare , autoespulsione
Grazie per avermi consentito di inquinare , autoespulsione
Daniele- Bonsaista esperto
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Daniele ha scritto:Bè , con l'esperienza che hai non puoi sbagliare Gian . Per inquinare un pò il tuo post , ti posto una delle margotte su di un acero che ho in giardino . Stessa tua tecnica .
Grazie per avermi consentito di inquinare , autoespulsione
Perche' espellere? Sono belle immagini, mi piace vederle.....e mi suggeriscono una domanda........che tempistiche ha l'acero? Dopo quanto la stacchi la margotta??
giancarlo- .
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Come ben sai le tempistiche per la radicazione cambiano da zona a zona e sono molti i fattori che ne favoriscono o ne ritardano l'emissione di radici . Io abito a 1000 mt di quota , dove la neve va via alla fine di Aprile e ne arriva di nuova talvolta alla fine di Ottobre , quindi i miei valori sono abbastanza indicativi . Per quello ti ho detto che stacco le margotte alla fine di settembre o adirittura a metà ottobre , per poter dar modo alla pianta di sviluppare al massimo la radicazione . Per quanto riguarda questo acero , ho guardato la data delle due prime foto . La prima è 22 Aprile mentre la seconda quando l ho staccata è il 26 Settembre . La radicazione come vedi è abbondante , forse bastava anche meno tempo , ma per essere sicuro l' ho lasciata fino all' ultimo .
Daniele- Bonsaista esperto
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Daniele ha scritto:Come ben sai le tempistiche per la radicazione cambiano da zona a zona e sono molti i fattori che ne favoriscono o ne ritardano l'emissione di radici . Io abito a 1000 mt di quota , dove la neve va via alla fine di Aprile e ne arriva di nuova talvolta alla fine di Ottobre , quindi i miei valori sono abbastanza indicativi . Per quello ti ho detto che stacco le margotte alla fine di settembre o adirittura a metà ottobre , per poter dar modo alla pianta di sviluppare al massimo la radicazione . Per quanto riguarda questo acero , ho guardato la data delle due prime foto . La prima è 22 Aprile mentre la seconda quando l ho staccata è il 26 Settembre . La radicazione come vedi è abbondante , forse bastava anche meno tempo , ma per essere sicuro l' ho lasciata fino all' ultimo .
Mi basta gia' quello che hai detto, non preoccuparti....tanto se la faccio in aprile la stacco a settembre per sicurezza...e sono sicuro che ci siamo con i tempi.....
giancarlo- .
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Complimenti Daniele !!! Ottimo esempio ed perfetto intervento
Oltretutto acero dalle ottime potenzialità
Oltretutto acero dalle ottime potenzialità
davide- Istruttore UBI
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
davide ha scritto:Complimenti Daniele !!! Ottimo esempio ed perfetto intervento
Oltretutto acero dalle ottime potenzialità
Grazie Davide , era un ramo che dovevo potare perchè mi ostacolava quando radevo l'erba , quindi ho optato una margotta per non buttarlo .
Gian , se ripeti la stessa tecnica e tempistica anche sul acero , non avrai nessun problema . Buon lavoro a tutti .
Daniele- Bonsaista esperto
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Età : 62
Località : Dolomiti- Belluno
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Vedo due belle margotte.....ben fatto!!!! ragazzi
Un ottimo modo per avere bonsai a costo 0 ....MEGLIO DI COSI'
Un ottimo modo per avere bonsai a costo 0 ....MEGLIO DI COSI'
TonyZ- Bonsaista esperto
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Data d'iscrizione : 20.02.11
Età : 52
Località : Carignano (TO)
Re: Margotta di Un olmetto campestre
bel lavoro complimenti!!!
Enriz- Utente medio
- Messaggi : 739
Data d'iscrizione : 20.02.11
Età : 35
Re: Margotta di Un olmetto campestre
come si dice in gergo "uppo" questo 3d perchè l'argomento è interessante e sono uno di quelli che è un "margottatore pazzo", le provo con tutte le essenze a mia disposizione, con alterne fortune!
Dovendone fare alcune prossimamente, stavo facendo una selezione dei materiali "radicanti" che vanno bene allo scopo:
1 pomice
2 perlite
3 sfagno
4 muschio
5 sabbia e torba
io ho usato la perlite con scarsi risultati, sfagno bene, pomice mai usata e muschio ok.
Aprirò un 3d apposito con tempistiche e materiale usato per le margotte
Dovendone fare alcune prossimamente, stavo facendo una selezione dei materiali "radicanti" che vanno bene allo scopo:
1 pomice
2 perlite
3 sfagno
4 muschio
5 sabbia e torba
io ho usato la perlite con scarsi risultati, sfagno bene, pomice mai usata e muschio ok.
Aprirò un 3d apposito con tempistiche e materiale usato per le margotte
kordonbleu- Moderatore
- Messaggi : 13996
Data d'iscrizione : 10.03.12
Età : 104
Località : Teramo
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Secondo la mia esperienza.
Sfagno o muschio con la caramella.
Perlite e pomice con il contenitore.
Sfagno o muschio con la caramella.
Perlite e pomice con il contenitore.
Re: Margotta di Un olmetto campestre
giancarlo ha scritto:Oggi mi sono dedicato ad alcuni lavoretti....tra questi c'era in previsione di visionare la margotta effettuata intorno ad aprile su di un olmo di quelli che si trovano nelle nostre campagne....(olmo campestre credo si chiami...)
Una piantina senza alcun significato che cosi come era non avrebbe mai attirato l'attenzione di nessun compratore nel vivaio...per questo la tresi e decisi di margottarla, facendo nel contempo un po' di esperienza in piu' (non ne faccio mai molte..)
Ho scelto l'altezza che volevo dare alla futura piantina ho scortecciato tutto intorno e ho stretto intorno alla scortecciatura, in alto un filo di alluminio......poi pero' anziche' fare la solita caramella ho preferito prendere un piccolo bicchierino di plastica, l'ho tagliato fatto passare nel tronco e richiuso con del filo...all'interno ho messo un misto di pomice fine e terriccio universale ed ho annaffiato....Rispetto al metodo tradizionale della caramella che c'e' da controllare se e' umido, a volte c'e' da siringare con dell'acqua questo metodo lo trovo migliore...basta essere costanti nell'innaffiare....
Oggi ho voluto vedere a che punto eravamo, ma ero certo che ci fossero radici a sufficienza....infatti aperto il bicchierino ho trovato una massa di radici tutta intorno che aveva preso la forma del bicchiere per l'appunto...non ero preparato per l'evento e la macchina fotografica era a casa...ma volevo farvi vedere qualcosa ed allora ho usato il cellulare, tra l'altro con obiettivo un po' sporco..ma vediamo se si riesce a vedere qualcosa...
questa e' la pianta che non ho “preso” proprio per tutta la lunghezza..ma quasi...
Ecco cosa ho trovato in quattro mesi...(forse bastavano un paio di mesi, ma sono voluto andare sul sicuro..)
Altro ingrandimento del “pane” di terra pieno di radici.....
Ed ecco la margotta staccata...l'anno prossimo ispezionero' meglio il pane radicale ed arrivero' alla vera base.......
qui l'ho posizionata in vaso e assicurata attraverso un filo d'alluminio in modo che stesse ferma...
Ecco il “frutto” del lavoro eseguito....la pianta margottata, quello che ne resta ed il bicchierino vuoto....
Non ho potuto fare di meglio con le foto, spero pero' che il procedimento sia stato chiaro e se qualcosa non lo fosse sono pronto a dare ulteriori spiegazioni....
Ricordo inoltre, che il post fatto non e' qualitativamente elevato, ma serve comunque a capire il procedimento adottato e all'occorrenza provare ad eseguirlo.....
Mi ero perso anche questo post di Giancarlo... in solo 4 mese tutte quelle radici?
Favoloso, ben riuscita la margotta.
Mi piace...
Bonsai67- Utente attivo
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Data d'iscrizione : 22.12.11
Età : 57
Località : Pforzheim (Germania)
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Daniele ha scritto:Bè , con l'esperienza che hai non puoi sbagliare Gian . Per inquinare un pò il tuo post , ti posto una delle margotte su di un acero che ho in giardino . Stessa tua tecnica .
Grazie per avermi consentito di inquinare , autoespulsione
WOW ragazzi miei che belle margotte...
Questa è bellissima, due tronchi che sembra alquanto naturale...è possibile vederne l'evoluzione?
Bonsai67- Utente attivo
- Messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 22.12.11
Età : 57
Località : Pforzheim (Germania)
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Quoto Nino per aevr rispolverato il post, anch'io sarei interessato a vedere l'evoluzione di tali margotte.Bonsai67 ha scritto:Daniele ha scritto:Bè , con l'esperienza che hai non puoi sbagliare Gian . Per inquinare un pò il tuo post , ti posto una delle margotte su di un acero che ho in giardino . Stessa tua tecnica .
Grazie per avermi consentito di inquinare , autoespulsione
WOW ragazzi miei che belle margotte...
Questa è bellissima, due tronchi che sembra alquanto naturale...è possibile vederne l'evoluzione?
filippof- Utente normale
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Età : 66
Località : firenze
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Salve ragazzi, la mia esperienza con le margotte è quasi sempre stata positiva (non son riuscito su un castagno e su un pero selvatico) e ho sempre usato la classica caramella, polvere radicante, sfagno e tanta acqua..quando poi, per via della distanza con un pezzetto di terra di famiglia, non potevo inumidire spesso mi affidavo ai gel sostitutivi dell'acqua. Formiche a parte, che in montagna sembra apprezzino farsi la casetta sull'albero allocandosi in massa nelle caramelle, risultati buoni!
Un mese fa ho voluto margottare un prebonsai di olmo campestre per cambiarne la base e ha radicato talmente tanto che da alcuni giorni vive autonomo in cassetta pronto per nuove avventure...radici a go go in neanche un mese e vecchia base con tutti i getti nuovi che vengono fuori dalla parte bassa dell'anello scortecciato!!!!!!!!! Unico elemento nuovo stavolta era dato dall'aver provato a stringere subito sotto la parte alta dell'anello filo d'alluminio, quello che uso per filare, così come descritto da Giancarlo..a presto con le foto che documentano alcuni passaggi del distacco della margotta!!
Un mese fa ho voluto margottare un prebonsai di olmo campestre per cambiarne la base e ha radicato talmente tanto che da alcuni giorni vive autonomo in cassetta pronto per nuove avventure...radici a go go in neanche un mese e vecchia base con tutti i getti nuovi che vengono fuori dalla parte bassa dell'anello scortecciato!!!!!!!!! Unico elemento nuovo stavolta era dato dall'aver provato a stringere subito sotto la parte alta dell'anello filo d'alluminio, quello che uso per filare, così come descritto da Giancarlo..a presto con le foto che documentano alcuni passaggi del distacco della margotta!!
Roberto Cinus- Utente normale
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Data d'iscrizione : 06.11.12
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Re: Margotta di Un olmetto campestre
Roberto Cinus ha scritto:Salve ragazzi, la mia esperienza con le margotte è quasi sempre stata positiva (non son riuscito su un castagno e su un pero selvatico) e ho sempre usato la classica caramella, polvere radicante, sfagno e tanta acqua..quando poi, per via della distanza con un pezzetto di terra di famiglia, non potevo inumidire spesso mi affidavo ai gel sostitutivi dell'acqua. Formiche a parte, che in montagna sembra apprezzino farsi la casetta sull'albero allocandosi in massa nelle caramelle, risultati buoni!
Un mese fa ho voluto margottare un prebonsai di olmo campestre per cambiarne la base e ha radicato talmente tanto che da alcuni giorni vive autonomo in cassetta pronto per nuove avventure...radici a go go in neanche un mese e vecchia base con tutti i getti nuovi che vengono fuori dalla parte bassa dell'anello scortecciato!!!!!!!!! Unico elemento nuovo stavolta era dato dall'aver provato a stringere subito sotto la parte alta dell'anello filo d'alluminio, quello che uso per filare, così come descritto da Giancarlo..a presto con le foto che documentano alcuni passaggi del distacco della margotta!!
Bene Roberto...dai che aspettiamo di vedere il risultato di questa margotta allora!!!!
giancarlo- .
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Età : 68
Località : Boffalora d'Adda - Lodi
Re: Margotta di Un olmetto campestre
dai che sono curioso anche io.
re di olea- Moderatore
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Età : 55
Località : iglesias
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Appena esce dalla serretta dove riposa in questi primi giorni post rinvaso le foto son tutte vostre..così mi date consigli sui rami opposti da eliminare, che ora lascio andare sino al prox inverno..a presto!
Roberto Cinus- Utente normale
- Messaggi : 230
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Età : 54
Località : Quartu Sant'Elena (Ca)
Re: Margotta di Un olmetto campestre
Roberto Cinus ha scritto:Salve ragazzi, la mia esperienza con le margotte è quasi sempre stata positiva (non son riuscito su un castagno e su un pero selvatico) e ho sempre usato la classica caramella, polvere radicante, sfagno e tanta acqua..quando poi, per via della distanza con un pezzetto di terra di famiglia, non potevo inumidire spesso mi affidavo ai gel sostitutivi dell'acqua. Formiche a parte, che in montagna sembra apprezzino farsi la casetta sull'albero allocandosi in massa nelle caramelle, risultati buoni!
Un mese fa ho voluto margottare un prebonsai di olmo campestre per cambiarne la base e ha radicato talmente tanto che da alcuni giorni vive autonomo in cassetta pronto per nuove avventure...radici a go go in neanche un mese e vecchia base con tutti i getti nuovi che vengono fuori dalla parte bassa dell'anello scortecciato!!!!!!!!! Unico elemento nuovo stavolta era dato dall'aver provato a stringere subito sotto la parte alta dell'anello filo d'alluminio, quello che uso per filare, così come descritto da Giancarlo..a presto con le foto che documentano alcuni passaggi del distacco della margotta!!
maledette formiche.....sono da sterminare??compromettono la riuscita??
lo_verme- Nuovo Utente
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