Imhotep: un nuovo kuromatsu in collezione.

Ciao a tutti,
Giovedì scorso mi sono concesso una gita in un noto vivaio nella zona del comasco, per acquistare materiali vari e permutare alcune piante della mia collezione.
Posto che da quest'anno mi è scoppiata una passione per i pini giapponesi, mi sono portato a casa quest'esemplare di kuromatsu, di diretta importazione nipponica, dal nebari e dal tronco decisamente possenti e "vissuti" e dal portamento particolare, adattissimo per lo stile prostrato, che ho ribattezzato con il nome di Imhotep, notissimo architetto, medico e astronomo egizio vissuto nel corso della III dinastia (sarebbe troppo lungo spiegarvi il perché della scelta di questo nome).
Per i prossimi mesi lo lascerò tranquillo, anche al fine di farlo riprendere dallo stress del viaggio, oltre a permettergli di ambientarsi al clima valdostano.
Valuterò comunque se eliminare gli aghi più vecchi e/o lontani dalle gemme apicali, mentre penso che rinvierò la legatura al prossimo autunno-inverno, proprio per evitare eccessivo stress alla pianta.
Spero che l'esemplare sia di vostro gradimento!
Saluti!



Il fronte futuro opportunamente inclinato...


Alcuni particolari del nebari e della vegetazione, anche al fine di far comprendere le dimensioni del pre bonsai.

in effetti il cambio di inclinazione ha un senso magari accentuando un pò la "cascata"

kordonbleu ha scritto:in effetti il cambio di inclinazione ha un senso magari accentuando un pò la "cascata"

Sì, non è proprio la posizione definitiva del fronte: molto dipenderà dal risultato della movimentazione e viceversa...
In ogni caso non voglio accentuare eccessivamente "la cascata", preferendo lo stile prostrato alla semi cascata...

ovviamente la pianta la vedi meglio tu quindi la saprai guidare nel miglior modo possibile; aspettiamo sviluppi

kordonbleu ha scritto:ovviamente la pianta la vedi meglio tu quindi la saprai guidare nel miglior modo possibile; aspettiamo sviluppi

Yeah...

Davvero molto bello questo pino! Buona anche la strada che hai scelto per lui, direi appropriata! Una curiosità, è una varietà di pino nero giusto?
Cmq hai davvero una bella collezione, poche piante ma di sostanza!

feanor ha scritto:Davvero molto bello questo pino! Buona anche la strada che hai scelto per lui, direi appropriata! Una curiosità, è una varietà di pino nero giusto?
Cmq hai davvero una bella collezione, poche piante ma di sostanza!

Sì, un pino nero di diretta importazione giapponese, un kuromatsu puro!
Grazie per i complimenti alla mia modesta collezione: grazie alla possibilità di upgrade, sento che la sto migliorando notevolmente, anche se ormai lo spazio a mia disposizione è quasi esaurito...

dico la mia, non certo per presunzione ma solo per confronto.
La parte che andrebbe prostata (il primo ramo) la vedo troppo dritta lunga ed apparentemente rigida.sarebbe bello rifacendosi alla antica tradizione nipponica far crescere un po più alto l'albero e tenere il primo ramo dritto grande e lungo come non si vedono più.
Ma spesso quando uno si prefigge uno stile lo cerca ovunque (come me col fukinagashi) ed allora ti dico: perchè non lo fai prostrato dall'altra parte? il ramo è corto ma puoi allungarlo facendogli curve nuove risulterebbe meno rigido e più armonico.
Ma giustamente tu hai una visione 3d della pianta

vicious ha scritto:dico la mia, non certo per presunzione ma solo per confronto.
La parte che andrebbe prostata (il primo ramo) la vedo troppo dritta lunga ed apparentemente rigida.sarebbe bello rifacendosi alla antica tradizione nipponica far crescere un po più alto l'albero e tenere il primo ramo dritto grande e lungo come non si vedono più.
Ma spesso quando uno si prefigge uno stile lo cerca ovunque (come me col fukinagashi) ed allora ti dico: perchè non lo fai prostrato dall'altra parte? il ramo è corto ma puoi allungarlo facendogli curve nuove risulterebbe meno rigido e più armonico.
Ma giustamente tu hai una visione 3d della pianta

Intanto grazie mille per le tue considerazioni ed i tuoi consigli.
In realtà l'idea è di accorciare opportunamente il ramo prostrato, per compattare il tutto, precisando che - pensa un po'! - il prostrato non è nemmeno uno degli stili che più mi piacciono!
Non ho ben capito cosa intendi con "prostrato dall'altra parte"...nel senso invertire il fronte con il retro e viceversa?
Se così è, potrebbe anche essere un'idea!

di questo post mi stupisce leggere che c'è ancora qualcuno che frequenta un " un noto vivaio nella zona del comasco"

Luposolitario1978 ha scritto:

vicious ha scritto:dico la mia, non certo per presunzione ma solo per confronto.
La parte che andrebbe prostata (il primo ramo) la vedo troppo dritta lunga ed apparentemente rigida.sarebbe bello rifacendosi alla antica tradizione nipponica far crescere un po più alto l'albero e tenere il primo ramo dritto grande e lungo come non si vedono più.
Ma spesso quando uno si prefigge uno stile lo cerca ovunque (come me col fukinagashi) ed allora ti dico: perchè non lo fai prostrato dall'altra parte? il ramo è corto ma puoi allungarlo facendogli curve nuove risulterebbe meno rigido e più armonico.
Ma giustamente tu hai una visione 3d della pianta

Intanto grazie mille per le tue considerazioni ed i tuoi consigli.
In realtà l'idea è di accorciare opportunamente il ramo prostrato, per compattare il tutto, precisando che - pensa un po'! - il prostrato non è nemmeno uno degli stili che più mi piacciono!
Non ho ben capito cosa intendi con "prostrato dall'altra parte"...nel senso invertire il fronte con il retro e viceversa?
Se così è, potrebbe anche essere un'idea!

no, non mi sono espresso bene, non intendevo girare la pianta, ma inclinarla dalla parte opposta.
purtroppo non sono tecnologico altrimenti virtualizzavo la foto tua. per cui se magari fai una foto inclinando la pianta al contrario in modo che il ramo lungo diventi l'apice ed il corto a sinistra il prostrato

E niente. in questi giorni la pianta mi ha "chiamato", quindi ho sfoltito e filato.
Carica di nuove gemme, a tempo debito (penso tra maggio e giugno), procederò con il tambao delle candele ed il taglio degli aghi a circa metà della loro lunghezza, al fine di stimolare l'elmissione di nuove gemme con aghi di lunghezza ridotta.
Inoltre l'apice necessita di opportuna strutturazione, quindi lascerò crescere il maggior numero di gemme, attuali o future.
Al prossimo aggiornamento!

Peccato si noti parecchio l'eccessivo rigonfiamento del nebari rispetto la continuità conica regolare del tronco. probabilmente il coltivatore ha usato la tecnica cinese dello "strozzamento" del colletto della pianta per provocare l'ingrossamento della base.

Armando Dal Col ha scritto:Peccato si noti parecchio l'eccessivo rigonfiamento del nebari rispetto la continuità conica  regolare del tronco. probabilmente il coltivatore ha usato la tecnica cinese dello "strozzamento" del colletto della pianta per provocare l'ingrossamento della base.

Ciao Armando,
Può essere come scrivi tu: auspico che, facendo opportunamente infoltire il tutto, ferme restando le tecniche di cui ho scritto più sopra per accorciare la lunghezza naturale degli aghi, il disegno complessivo risulterà più equilibrato, con "camuffamento" del difetto che, a mio parere, comunque caratterizza l'esemplare.

Puoi sempre fare delle incisioni sulle parti del tronco da ingrossare, così otterrai la conicità desiderata.

Armando Dal Col ha scritto:Puoi sempre fare delle incisioni sulle parti del tronco da ingrossare, così otterrai la conicità desiderata.

Non so: è una tecnica che ho sperimentato con scarsi successi su altre piante, in particolare conifere; tuttavia potrei pensare di ritentare esclusivamente sul retro, così da evitare inestetismi chiaramente artificiali.

Se le incisioni sono affrettate e non corrispondono esattamente al movimento di linfa percettibile sulla corteccia si creano inestetismi e brutte ferite da rimarginare. Viceversa gli effetti con gli anni sono sorprendenti.
Ti allego una foto di un pino silvestre al quale feci questi trattamenti. Inizialmente la base del tronco era molto controconica, ma dopo le varie incisioni ripetute negli anni *parecchi anni!* questo il risultato.

Ecco il pino, come vedi non ci sono tracce delle incisioni praticate.

Armando Dal Col ha scritto:Se le incisioni sono affrettate e non corrispondono esattamente al movimento di linfa percettibile sulla corteccia si creano inestetismi e brutte ferite da rimarginare. Viceversa gli effetti con gli anni sono sorprendenti.
Ti allego una foto di un pino silvestre al quale feci questi trattamenti. Inizialmente la base del tronco era molto controconica, ma dopo le varie incisioni ripetute negli anni *parecchi anni!* questo  il risultato.

Ottimissimo...soprattutto per il risultato ottenuto da cui non traspare alcuna cicatrice o segni dell'intervento. Complimenti!