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Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
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giancarlo
il bona
Armando Dal Col
7 partecipanti
Pagina 1 di 1
Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
http://www.armandodalcolseiwabonsaien.com/pino-mugo-diviso-in-due-mediante-la-separazione-delle-radici-lavorato-alla-giareda/
Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Testo e foto di Armando Dal Col
Vale la pena riprendere questo post per seguirne l’evoluzione di uno dei due pini separati alla base della pianta madre, lavorato alla Giareda il 6 settembre 2015.
Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Testo e foto di Armando Dal Col
Vale la pena riprendere questo post per seguirne l’evoluzione di uno dei due pini separati alla base della pianta madre, lavorato alla Giareda il 6 settembre 2015.
è bello mettersi in gioco
Quello che mi sprona ad essere sempre attivo ed avere molto entusiasmo in quello che faccio, è mettermi in gioco con le nuove generazioni del bonsaismo italiano e internazionale, poichè c'è sempre qualcosa da imparare.
Per me è sempre un'emozione mettermi in gioco poichè non amo "essere fossilizzato" come quasi tutti quelli della prima generazione. Pur amando il Bonsai credibile nel suo aspetto "naturale", non disdico le forme attuali del bonsaismo internazionale entro certi limiti, che comunque li "sento freddi, senz'anima" nella loro massima perfezione!
Per me è sempre un'emozione mettermi in gioco poichè non amo "essere fossilizzato" come quasi tutti quelli della prima generazione. Pur amando il Bonsai credibile nel suo aspetto "naturale", non disdico le forme attuali del bonsaismo internazionale entro certi limiti, che comunque li "sento freddi, senz'anima" nella loro massima perfezione!
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Concordo con l'ultimo pensiero maestro! Beh il lavoro che ha svolto è sempre ottimo!
il bona- Utente medio
- Messaggi : 1122
Data d'iscrizione : 18.01.14
Età : 39
Località : Pandino
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Armando Dal Col ha scritto:Quello che mi sprona ad essere sempre attivo ed avere molto entusiasmo in quello che faccio, è mettermi in gioco con le nuove generazioni del bonsaismo italiano e internazionale, poichè c'è sempre qualcosa da imparare.
Per me è sempre un'emozione mettermi in gioco poichè non amo "essere fossilizzato" come quasi tutti quelli della prima generazione. Pur amando il Bonsai credibile nel suo aspetto "naturale", non disdico le forme attuali del bonsaismo internazionale entro certi limiti, che comunque li "sento freddi, senz'anima" nella loro massima perfezione!
Ecco perche' tu Armando piaci a moltissimi appassionati....sei schietto, ti metti sempre in gioco senza paure sai fare piante naturali o piu' elaborate... ed alla fine, comunque la ragione e' sempre dalla tua parte...fai sempre qualcosa che maestri e semplici appassionati non arriverebbero mai a concepire....per noi sei una fonte di ispirazione continua......grazie!!!!
giancarlo- .
- Messaggi : 16153
Data d'iscrizione : 01.01.10
Età : 68
Località : Boffalora d'Adda - Lodi
Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Mi ero perso l'analisi che ha fatto il Maestro e le sue impressioni sulle piante esposte in Giareda. Concordo pienamente con quanto dice ; le “nuove” forme del Bonsai, che comunque sono bellissime, nella loro perfezione, sprigionano tutta la manualità e la tecnica occorsi per crearle. Piante bellissime, tecnica sopraffina,coltivazioni mirate; chi le ha create è da plauso: Ma allora perche sento che manca qualche cosa quando le guardo? perchè non ci sento il vento che scorre tra i rami? E' da molto che mi chiedo questa cosa, il perchè alcune piante mi emozionino, ed invece altre, anche se molto più belle, di essenze pregiate, con lavorazioni di legna secca da favola, mi facciano pensare: " pianta bellissima, bravo il maestro od il bonsaista che ha creato questo equilibrio e tanta perfezione geometrica " ma tutto finisce qui. Sarà solo gusto mio, oppure c'è qualcosa che non afferro bene, che non percepisco?
La mia riflessione rimane personale, non ho la capacità tecnica e culturale per potermi spiegare il cosa non veda e non senta, sicuramente ci sarà un senso ed una logica in tutto ciò. Una pianta con sette o otto torsioni del tronco prima di sviluppare la chioma non riesco a vederla naturale perchè non riesco a capire in che luogo sia vissuta, che percorso abbia fatto, tutto qui. Non vorrei passare per la volpe che non riuscendo a raggiungere l’uva, disse che quella era acerba. La mia vuole essere solo la valutazione delle mie sensazioni, valutazioni date da uno che prova a coltivare piante in vaso, senza pretese, per pura passione. Ma se è vero che, come ho sempre letto ed ascoltato da illustri Maestri japponesi ; un bonsai diventa perfetto solo quando non si vede più la mano dell’uomo che lo ha lavorato, allora penso di essermi perso qualche cosa per strada. Detto questo, ribadisco che mi piace molto il bonsai “attuale” anche se un poco stereotipato,ma d'altronde una cosa per vendere deve piacere, se piacciono queste forme, si fanno, non si campa d’aria. Mi disturba solo il vedere piante snaturate, usate solo per fare provocazione artistica, oppure naturista. Oggi mi rimane solo la convinzione che il bonsai non è solo forma, ma ben altro, ed alla fine dei conti, che le mie piante appaghino il mio senso estetico ed il mio concetto di naturalezza, soggettivo, certamente, ma alla portata di chiunque osservi un albero in natura.
La mia riflessione rimane personale, non ho la capacità tecnica e culturale per potermi spiegare il cosa non veda e non senta, sicuramente ci sarà un senso ed una logica in tutto ciò. Una pianta con sette o otto torsioni del tronco prima di sviluppare la chioma non riesco a vederla naturale perchè non riesco a capire in che luogo sia vissuta, che percorso abbia fatto, tutto qui. Non vorrei passare per la volpe che non riuscendo a raggiungere l’uva, disse che quella era acerba. La mia vuole essere solo la valutazione delle mie sensazioni, valutazioni date da uno che prova a coltivare piante in vaso, senza pretese, per pura passione. Ma se è vero che, come ho sempre letto ed ascoltato da illustri Maestri japponesi ; un bonsai diventa perfetto solo quando non si vede più la mano dell’uomo che lo ha lavorato, allora penso di essermi perso qualche cosa per strada. Detto questo, ribadisco che mi piace molto il bonsai “attuale” anche se un poco stereotipato,ma d'altronde una cosa per vendere deve piacere, se piacciono queste forme, si fanno, non si campa d’aria. Mi disturba solo il vedere piante snaturate, usate solo per fare provocazione artistica, oppure naturista. Oggi mi rimane solo la convinzione che il bonsai non è solo forma, ma ben altro, ed alla fine dei conti, che le mie piante appaghino il mio senso estetico ed il mio concetto di naturalezza, soggettivo, certamente, ma alla portata di chiunque osservi un albero in natura.
Diego Andreani- Bonsaista esperto
- Messaggi : 667
Data d'iscrizione : 14.05.14
Età : 56
Località : la spezia
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Condivido totalmente la tua riflessione,caro Diego,forse non senti il vento tra i rami proprio perchè a queste piante manca,perdonami il gioco di parole,la naturalezza della Natura.Se i Maestri giapponesi dicono che un bonsai diventa perfetto solo quando non si vede piu' la mano dell'uomo che lo ha lavorato è perchè la perfezione è solo di Madre Natura.Se certe forme piacciono si continueranno a fare,fino a quando ci sara' domanda ci sara' sempre e purtroppo un'offerta.Io,come te,penso che le nostre piante debbano innanzitutto appagare il nostro senso estetico e il nostro concetto di naturalezza,sara' soggettivo,ma io coltivo prima di tutto per il mio piacere,se poi le mie piante piacciono anche ad altre persone non posso che esserne contento.Buona coltivazione.Diego Andreani ha scritto:Mi ero perso l'analisi che ha fatto il Maestro e le sue impressioni sulle piante esposte in Giareda. Concordo pienamente con quanto dice ; le “nuove” forme del Bonsai, che comunque sono bellissime, nella loro perfezione, sprigionano tutta la manualità e la tecnica occorsi per crearle. Piante bellissime, tecnica sopraffina,coltivazioni mirate; chi le ha create è da plauso: Ma allora perche sento che manca qualche cosa quando le guardo? perchè non ci sento il vento che scorre tra i rami? E' da molto che mi chiedo questa cosa, il perchè alcune piante mi emozionino, ed invece altre, anche se molto più belle, di essenze pregiate, con lavorazioni di legna secca da favola, mi facciano pensare: " pianta bellissima, bravo il maestro od il bonsaista che ha creato questo equilibrio e tanta perfezione geometrica " ma tutto finisce qui. Sarà solo gusto mio, oppure c'è qualcosa che non afferro bene, che non percepisco?
La mia riflessione rimane personale, non ho la capacità tecnica e culturale per potermi spiegare il cosa non veda e non senta, sicuramente ci sarà un senso ed una logica in tutto ciò. Una pianta con sette o otto torsioni del tronco prima di sviluppare la chioma non riesco a vederla naturale perchè non riesco a capire in che luogo sia vissuta, che percorso abbia fatto, tutto qui. Non vorrei passare per la volpe che non riuscendo a raggiungere l’uva, disse che quella era acerba. La mia vuole essere solo la valutazione delle mie sensazioni, valutazioni date da uno che prova a coltivare piante in vaso, senza pretese, per pura passione. Ma se è vero che, come ho sempre letto ed ascoltato da illustri Maestri japponesi ; un bonsai diventa perfetto solo quando non si vede più la mano dell’uomo che lo ha lavorato, allora penso di essermi perso qualche cosa per strada. Detto questo, ribadisco che mi piace molto il bonsai “attuale” anche se un poco stereotipato,ma d'altronde una cosa per vendere deve piacere, se piacciono queste forme, si fanno, non si campa d’aria. Mi disturba solo il vedere piante snaturate, usate solo per fare provocazione artistica, oppure naturista. Oggi mi rimane solo la convinzione che il bonsai non è solo forma, ma ben altro, ed alla fine dei conti, che le mie piante appaghino il mio senso estetico ed il mio concetto di naturalezza, soggettivo, certamente, ma alla portata di chiunque osservi un albero in natura.
Gaetano 57- Utente normale
- Messaggi : 257
Data d'iscrizione : 23.03.15
Età : 67
Località : Nocera Inferiore (SA)
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Anche quest'anno ho avuto il piacere di scambiare due parole con Armando ed Haina e avuto modo di apprezzare dal vivo questo lavoro
Grazie ed a presto...
Grazie ed a presto...
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Gaetano 57 ha scritto:Diego Andreani ha scritto:... alla fine dei conti, che le mie piante appaghino il mio senso estetico ...
... io coltivo prima di tutto per il mio piacere,se poi le mie piante piacciono anche ad altre persone non posso che esserne contento.Buona coltivazione.
Concordo pienamente con queste vostre conclusioni e poco importa cosa dicono i giapponesi o chiunque altro.
Però sarebbe bene fare una distinzione...
Diego Andreani ha scritto:... il bonsai “attuale” anche se un poco stereotipato, ma d'altronde una cosa per vendere deve piacere, se piacciono queste forme, si fanno, non si campa d’aria. Mi disturba solo il vedere piante snaturate, usate solo per fare provocazione artistica, oppure naturista.
Gaetano 57 ha scritto:Se certe forme piacciono si continueranno a fare, fino a quando ci sara' domanda ci sara' sempre e purtroppo un'offerta.
...non sempre ciò che si fa è condizionato da un fattore commerciale. Io ad esempio, adoro tecnica e precisione anche a discapito della così detta naturalezza... ma non devo vendere nulla...!!!
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Io non penso che tecnica e precisione debbano per forza essere usate a discapito della naturalezza,ma certe pieghe o lavorazioni esageratamente accentuate e invasive di naturale hanno ben poco.Comunque ritengo che questo sia uno di quegli argomenti su cui si potra' discutere per anni ma ci sara' sempre un partito dei favorevoli ed uno dei contrari.Ciao Gaetano.Simo. ha scritto:Gaetano 57 ha scritto:Diego Andreani ha scritto:... alla fine dei conti, che le mie piante appaghino il mio senso estetico ...
... io coltivo prima di tutto per il mio piacere,se poi le mie piante piacciono anche ad altre persone non posso che esserne contento.Buona coltivazione.
Concordo pienamente con queste vostre conclusioni e poco importa cosa dicono i giapponesi o chiunque altro.
Però sarebbe bene fare una distinzione...Diego Andreani ha scritto:... il bonsai “attuale” anche se un poco stereotipato, ma d'altronde una cosa per vendere deve piacere, se piacciono queste forme, si fanno, non si campa d’aria. Mi disturba solo il vedere piante snaturate, usate solo per fare provocazione artistica, oppure naturista.Gaetano 57 ha scritto:Se certe forme piacciono si continueranno a fare, fino a quando ci sara' domanda ci sara' sempre e purtroppo un'offerta.
...non sempre ciò che si fa è condizionato da un fattore commerciale. Io ad esempio, adoro tecnica e precisione anche a discapito della così detta naturalezza... ma non devo vendere nulla...!!!
Gaetano 57- Utente normale
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Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Ancora una volta, sono d'accordo con te Gaetano... Anche se sarebbe meglio non ci fossero partiti. Continuiamo a parlare di gusti...
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Condivido al 100%.Simo. ha scritto:Ancora una volta, sono d'accordo con te Gaetano... Anche se sarebbe meglio non ci fossero partiti. Continuiamo a parlare di gusti...
Gaetano 57- Utente normale
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Età : 67
Località : Nocera Inferiore (SA)
Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Simo, concordo pienamente con quanto dici tu sulla precisione e sulla tecnica, questo non vuol dire, come dice Gaetano, stravolgere una pianta. Lasciando perdere i giapponesi, io cerco di far piante che rispecchino nel modo più fedele possibile gli alberi in natura, ma è una mia visione del bonsai. Altri fanno piante che rispecchiano la visione idealizzata di un albero in natura che è solo nella loro testa. Bellissimi, fantastici, piante da sogno, ed è proprio qui il punto, sono sogni. Rispetto questa visione del bonsai, e come dicevo anche nel post di prima, mi piacciono molto, appagano il mio occhio, ma non mi danno altro.
Esempio: una modella bionda alta occhi azzurri ecc ecc la guardo e mi piace, ma è una bellezza per me asettica...La Ferilli, classica donna italiana, mi fa sangue, che te devo di'...degustibus...
Esempio: una modella bionda alta occhi azzurri ecc ecc la guardo e mi piace, ma è una bellezza per me asettica...La Ferilli, classica donna italiana, mi fa sangue, che te devo di'...degustibus...
Diego Andreani- Bonsaista esperto
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Località : la spezia
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Anche io voto per la Ferilli.Diego Andreani ha scritto:Simo, concordo pienamente con quanto dici tu sulla precisione e sulla tecnica, questo non vuol dire, come dice Gaetano, stravolgere una pianta. Lasciando perdere i giapponesi, io cerco di far piante che rispecchino nel modo più fedele possibile gli alberi in natura, ma è una mia visione del bonsai. Altri fanno piante che rispecchiano la visione idealizzata di un albero in natura che è solo nella loro testa. Bellissimi, fantastici, piante da sogno, ed è proprio qui il punto, sono sogni. Rispetto questa visione del bonsai, e come dicevo anche nel post di prima, mi piacciono molto, appagano il mio occhio, ma non mi danno altro.
Esempio: una modella bionda alta occhi azzurri ecc ecc la guardo e mi piace, ma è una bellezza per me asettica...La Ferilli, classica donna italiana, mi fa sangue, che te devo di'...degustibus...
Gaetano 57- Utente normale
- Messaggi : 257
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Età : 67
Località : Nocera Inferiore (SA)
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Ahiaihai, monellacci...!!! Subito a parlar di donne...!!!
Questa volta però, non sono d'accordo... a me fa sangue anche la modella!!!
Questa volta però, non sono d'accordo... a me fa sangue anche la modella!!!
Re: Pino mugo diviso in due mediante la separazione delle radici lavorato alla Giareda.
Il Babbo mi ha insegnato a non buttare via niente !!!!!
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