L'Olivastro

"mah...almeno i fiori li fa?"

        

La tua amica , forse ingenuamente, non ci e' andata troppo lontana.......c'e' una qualita' di Olivastro che fiorisce e fruttifica chiaramente necessita delle giuste condizioni ........... mai dire mai con la natura !!!!!
Ecco qui ......... Bonsai di Olivastro in piena fruttificazione di Erasmo Garcia Fernandez....

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il Monsignore ha scritto:La tua amica , forse ingenuamente, non ci e' andata troppo lontana.......c'e' una qualita' di Olivastro che fiorisce e fruttifica ........... mai dire mai con la natura !!!!!

l'ulivo fruttifica e fiorisce,anche alcuni olivastri?sei sicuro?

andrew. ha scritto:

il Monsignore ha scritto:La tua amica , forse ingenuamente, non ci e' andata troppo lontana.......c'e' una qualita' di Olivastro che fiorisce e fruttifica ........... mai dire mai con la natura !!!!!

l'ulivo fruttifica e fiorisce,anche alcuni olivastri?sei sicuro?

.....scusa ........ho modificato il mio intervento prima di aver letto la tua domanda......

adesso che mi ci fai pensare forse ne ho uno anche io!

il Monsignore ha scritto:La tua amica , forse ingenuamente, non ci e' andata troppo lontana.......c'e' una qualita' di Olivastro che fiorisce e fruttifica chiaramente necessita delle giuste condizioni ........... mai dire mai con la natura !!!!!
Ecco qui ......... Bonsai di Olivastro in piena fruttificazione di Erasmo Garcia Fernandez....

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sicuramente si, ma l'olivastro di Fernandez è della stessa varietà? Non riesco a capire bene come son fatte le foglie, ma non mi sembra un maiorchino. Comunque francamente la fruttificazione e fioritura su queste piante, diciamo che non è un qualcosa di prioritario per me. Magari mi sbaglio ma, anche se fosse facile, lo considero un inutile spreco di energie da investire in maniera più utile nel costruire nuova ramificazione fine e che comunque ha senso solo in piante stramature e strafinite. Tra l'altro immagino che per portarlo eventualmente a fioritura e fruttificazione non bisognerebbe nemmeno effettuare ripetute cimature per accorciare i germogli in continuazione, ma lasciarli maturare in modo da permettere di portare frutti alla fine o alla successiva stagione vegetativa. Riesci a recuperare una foto completa della pianta?


P.s, cercando qualche foto degli olivastri di Fenandez ne ho visto uno spettacolare, guardate qua che splendore       :

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Il simpatico maiorchino ha reagito splendidamente al rinvaso, giovandone non poco 8il verde intenso lo dimostra). Dopo la perdita una discreta quantità del vecchio fogliame ha emesso una grande quantità di germogli e aperti tanti altri che erano dormienti fino a poco tempo fa, nonostante le temperature medie siano salite. Ho dunque deciso di cacciarlo fuori dalla serra fredda, riposizionandolo insieme agli altri. Continuerò solo con una nebulizzazione fogliare mattutina e innaffiature adeguate ogni qual volta la composta asciuga.

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dettaglio della zona apicale:

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Dopo un rinvaso cosi', la risposta non poteva che essere ottima!!!!!    

Giancarlo, tu per l'olivastro che ho visto su fb che tipo di composta utilizzi?

luigimita ha scritto:Giancarlo, tu per l'olivastro che ho visto su fb che tipo di composta utilizzi?

Al momento (andiamo nel quarto anno....) uso pomice 70% e t.u. 30%, il tutto ""condito"" da energiche concimazioni di prodigy...........  

Il vigore primaverile di questa pianta è incredibile, grande forza vegetativa su tutti i palchi:

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A breve farò pulizia tra i palchetti, ordinando la vegetazione, dopodiché sarà pronta per una esposizione settimana prossima a Bari, chi è della zona potrà vederla personalmente

Complimenti !

bellissimo    

Queste sono piante molto vigorose che mostrano tutta la loro esuberanza specialmente dopo un buon rinvaso.....l'avevo gia' detto...e' proprio una bella pianta....abbine cura!!!!    

   

io nonostante il mitico bragazzi ti abbia dettato il rinvaso non capisco una cosa:
la pianta bene o male e arrivata sana e un rinvaso ci doveva stare anche per vedere lo stato delle radici....,visto
che l'akadama come già detto rallenta la spinta (non che la pomice pompi...)perchè e stato cambiato cosi drasticamente il substrato di coltivazione usato dal precedente propietario che ha portato la pianta su tali livelli?  
certo che sarebbe stato il massimo poter sapere come ragionano e mettere a confronto le due scuole di pensiero di benavente/bragazzi.
comunque sia bella pianta.  

Superpianta!!!

giacomo58 ha scritto:io nonostante il mitico bragazzi ti abbia dettato il rinvaso non capisco una cosa:
la pianta bene o male e arrivata sana e un rinvaso ci doveva stare anche  per vedere lo stato delle  radici....,visto
che l'akadama come già detto  rallenta la spinta (non che la pomice pompi...)perchè e stato cambiato cosi drasticamente il substrato di coltivazione usato dal precedente propietario che ha portato la pianta su tali livelli?  
certo che sarebbe stato il massimo poter sapere come ragionano e mettere a confronto le due  scuole di pensiero di benavente/bragazzi.
comunque sia bella pianta.  

Ciao Giacomo, la pianta è arrivata sana...si verissimo, sana ma decisamente al limite. Il pane radicale era sigillato in akadama ormai diventata un mattone, abbiam impiegato mezz'ora buona ad estrarla dal vaso. I sintomi di un principio di asfissia c'erano, diverse foglie iniziavano a virare sul giallognolo, chiaro sintomo di invecchiamento precoce da scarsa ossigenazione.
La pianta essendo in vendita non era stata rinvasata perché, se l'operazione fosse stata eseguita, avrebbero dovuto cederla almeno l'anno successivo. Lo stesso David mi consigliò di utilizzare una composta con un buon 70% di pomice e 30% akadama, decisamente diversa da quella che si è presentata al rinvaso (di sicuro una miscela  70 akadama 30 pomice ad esser buoni..). Proprio oggi ho discusso di questo con Luca in occasione della preparazione della stessa per la mostra che si terrà dalle mie parti questo weekend. Probabilmente il clima di Galapagar (di tipo continentale) rende più idoneo l'uso della composta akadama/pomice nonostante anche li le estati siano abbastanza torride. Sapete meglio di me che l'uso del substrato è fortemente legato al microclima specifico in cui la pianta è coltivata, da me l'ottimale è proprio la composta pomice/kyriu (che tra l'altro l'olivastro gradisce tantissimo) in granulometria 3-6mm per garantire un certo freno della spinta vegetativa che difatto, si dimostra essere molto equilibrata e per nulla sbilanciata.

Fai conto che non sto nemmeno concimando ma semplicemente trattando il substrato con acidi umici per preparare adeguatamente le radici alla concimazione organica che sarà eseguita da settembre a fine ottobre. Dopo la mostra lascerò la pianta crescere liberamente senza potature di alcun tipo, ci si metterà nuovamente le mani su a novembre per eliminare le cacciate inutili e filare quelle che mi servono per allargare i palchetti, potandole per creare nuovi livelli di ramificazione. Tra qualche anno pensiamo di ripiazzare la pianta in una ciotola di coltivazione per almeno un paio d'anni, facendole riacquistare estremo vigore e forza e per guadagnare ulteriormente in diametro dei primari, prima di lavorarla nuovamente affinandone la struttura.

luigimita ha scritto:

giacomo58 ha scritto:io nonostante il mitico bragazzi ti abbia dettato il rinvaso non capisco una cosa:
la pianta bene o male e arrivata sana e un rinvaso ci doveva stare anche  per vedere lo stato delle  radici....,visto
che l'akadama come già detto  rallenta la spinta (non che la pomice pompi...)perchè e stato cambiato cosi drasticamente il substrato di coltivazione usato dal precedente propietario che ha portato la pianta su tali livelli?  
certo che sarebbe stato il massimo poter sapere come ragionano e mettere a confronto le due  scuole di pensiero di benavente/bragazzi.
comunque sia bella pianta.  

Ciao Giacomo, la pianta è arrivata sana...si verissimo, sana ma decisamente al limite. Il pane radicale era sigillato in akadama ormai diventata un mattone, abbiam impiegato mezz'ora buona ad estrarla dal vaso. I sintomi di un principio di asfissia c'erano, diverse foglie iniziavano a virare sul giallognolo, chiaro sintomo di invecchiamento precoce da scarsa ossigenazione.
La pianta essendo in vendita non era stata rinvasata perché, se l'operazione fosse stata eseguita, avrebbero dovuto cederla almeno l'anno successivo. Lo stesso David mi consigliò di utilizzare una composta con un buon 70% di pomice e 30% akadama, decisamente diversa da quella che si è presentata al rinvaso (di sicuro una miscela  70 akadama 30 pomice ad esser buoni..). Proprio oggi ho discusso di questo con Luca in occasione della preparazione della stessa per la mostra che si terrà dalle mie parti questo weekend. Probabilmente il clima di Galapagar (di tipo continentale) rende più idoneo l'uso della composta akadama/pomice nonostante anche li le estati siano abbastanza torride. Sapete meglio di me che l'uso del substrato è fortemente legato al microclima specifico in cui la pianta è coltivata, da me l'ottimale è proprio la composta pomice/kyriu (che tra l'altro l'olivastro gradisce tantissimo) in granulometria 3-6mm per garantire un certo freno della spinta vegetativa che difatto, si dimostra essere molto equilibrata e per nulla sbilanciata.

Fai conto che non sto nemmeno concimando ma semplicemente trattando il substrato con acidi umici per preparare adeguatamente le radici alla concimazione organica che sarà eseguita da settembre a fine ottobre. Dopo la mostra lascerò la pianta crescere liberamente senza potature di alcun tipo, ci si metterà nuovamente le mani su a novembre per eliminare le cacciate inutili e filare quelle che mi servono per allargare i palchetti, potandole per creare nuovi livelli di ramificazione. Tra qualche anno pensiamo di ripiazzare la pianta in una ciotola di coltivazione per almeno un paio d'anni, facendole riacquistare estremo vigore e forza e per guadagnare ulteriormente in diametro dei primari, prima di lavorarla nuovamente affinandone la struttura.

Concordo tutto il ragionamento di lungimita , anch'io quest'anno ho rinvasato piante che erano da 20 anni in akadama pura e cambiato il composto diminuendo l'akadama al 50% e aggiungendo pomice tutto con granulometria 3/6 , mettendole anche in vaso più grande per farle rinvigorire ...
Sono sempre stato del parere che una pianta è come un atleta , che non può rimanere sempre tirato da gara e anche  quei casi hanno bisogno del periodo di "scarica " , per riacquistare vigore ...

 

Un po' spettinata ma in buona forma, mi auguro che produca cacciate belle lunghe che serviranno, a settembre, ad estendere ulteriormente i palchi e a produrre nuova ramificazione fine. Sospesi tutti i trattamenti anticrittogamici e insetticidi in quanto ormai le temperature sono decisamente estive, mi limiterò alla sola coltivazione cercando di dosare al meglio esposizione e innaffiature.

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Direi che se la passa molto bene....    

giancarlo ha scritto:Direi che se la passa molto bene....    

quoto, è proprio bello