Tasso (taxus baccata/taxus cuspidata)

Il tasso detto anche "albero della morte" per il potente veleno contenuto nei semi dei frutti e nel legno è un albero che una volta colonizzava le nostre montagne formando foreste enormi,albero molto longevo che può raggiungere tranquillamente i 1000 anni di età,ha un legno durissimo che veniva usato per fare molti utensili e soprattutto con i rami dritti le frecce degli archi,le due varietà si distinguono per il fogliame che nel baccata è parallelo e contrapposto mentre nel cuspidata le foglie girano attorno al ramo

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ESPOSIZIONE
Ama i climi freschi e durante l'estate è utile tenerlo al riparo del sole diretto ma in un posto dove l'aria circoli bene

SUBSTRATO
In genere si può coltivare in akadama pura,ma volendo si può utilizzare il 70% mescolato con 20% di pomice e 10% di terriccio universale

RINVASO
E'una pianta che produce moltissime radici bianche e quindi negli esemplari giovani si può rinvasare ogni due anni mentre negli esemplari maturi ogni 4/5 anni

ANNAFFIATURA
Il terreno dovrà essere sempre umido ma senza ristagni di acqua durante la primavera e l'estate,si potrà nebulizzare la chioma nelle ore fresche della giornata

CONCIMAZIONE
Usare concime a lenta cessione dalla primavera fino alla stasi estiva (fine giugno) e riprendere dalla metà di settembre fino ai primi freddi

POTATURA - CIMATURA
Il tasso sopporta bene potature anche drastiche purchè avvengano su piante che sono in salute,una volta definita la struttura della pianta si poterà per creare i palchi in maniera ordinata eliminando la vegetazione che sale verso l'alto o il basso e sfoltendo di quando in quando per dare aria all'interno dei rami e favorire lo sviluppo di nuove gemme

CURE PARTICOLARI
Andranno rivolte alla cura della corteccia che si squama a placche larghe e rossastre e all'applicazione del liquido per jin sul legno vecchio

PATOLOGIE
E' attaccato particolarmente da una malattia fungina che si presenta con delle piccole pustole sulla pagina inferiore delle foglie e che si combatte con prodotti rameici come la poltiglia bordolese
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