TIMO ABBATTUTO ora sofferente: CONSIGLI per superare l'inverno ?

Ciao a tutti, ho un Timo di parecchi anni, che ai primi di luglio era in buonissime condizioni, lussureggiante e fiorito.
Come vi mostro in questa prima foto.
Poi qualche settimana dopo è stato bruscamente colpito da un grosso ramo di alloro che si è spezzato a causa di una violentissima raffica di vento e che gli è caduto proprio in testa separandolo verticalmente lungo le sue vene. O almeno così credo e soprattutto spero. Per fortuna il fusto principale non si è spezzato, ma, ripeto, diviso in più parti lungo il suo asse verticale. Ho ragioni per credere che sia ancora in grado di riprendersi in quanto ha mantenuto verdi - anche se come vedrete molto meno rigogliose di prima - quasi tutte le parti in cui si è divisa. Tranne una che ormai (temo) sembra arrivata ad un irreversibile secco (che in un certo senso potrebbe essere anche interessante, benché molto ampio e ramificato).
Verso la fine di settembre - da noi in Romagna fa ancora piuttosto caldo oggi, in quel periodo faceva ancora tremendamente caldo - aveva iniziato anche a rigettare. Segno che la pianta aveva ancora tempra e voglia di vivere.
Tuttavia il suo aspetto ora appare più come quello di un randagio gatto spelacchiato piuttosto che quello di un casalingo persiano bello soffice e gonfio di pelo.
(metterò ui di seguito altre foto per documentarne lo stato attuale)

Avete consigli da darmi per cercare di fargli superare nel miglior modo possibile i freddi mesi invernali ?

Grazie a tutti, Mattia

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Ecco come si presenta oggi.
La parte secca è quella che sta a destra della foto sotto vi metterò una foto dove spero potrete meglio vederla in particolare)

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Ecco la parte secca fotografata un po' più nel particolare:

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E qui si chiude la sofferente carrellata del Timo sbrindellato:

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non si capisce molto, inizia ad eliminare tutta la parte secca, poi rifai la foto anche se puoi gia accorciare tutta la parte verde, è troppo allungata inoltre credo sia poco nutrito, lo devi concimare la vegetazione è troppo gracile

ieri pomeriggio ho dovuto ripulire un paio di "timi" (brutta sta parola) dopo un colpo d'asciutto , praticamente ho la pianta dimezzata, uno si è ripreso bene, l'altro praticamente si è letteralmente sfilacciato dal tronco principale, e pensare che ho fatto di tutto per fregarlo alla suocera

Grazie mille Viciuos. Grazie

Kordon dopo il colpo della strega oggi forse ora puoi dire di conoscere anche il colpo della suocera
:-)

Magari non centra nulla, ma a me capita la stessa cosa con delle piante di timo che uso per la cucina. Improvvisamente inizia a seccare parti, soprattutto apicali. Non saprei dirvi il perché o se sia una caratteristica del timo

von mises ha scritto:Magari non centra nulla, ma a me capita la stessa cosa con delle piante di timo che uso per la cucina. Improvvisamente inizia a seccare parti, soprattutto apicali. Non saprei dirvi il perché o se sia una caratteristica del timo

è una pianta suscettibile, basta poco che la perdi; in passato avevo trovato delle piantine in natura, bellissime, espiantate in tempi canonici, be ne fosse sopravvisuto uno...

purtroppo queste piante imparentate con li rosmarino ne condividono gli stessi problemi: scarsa longevità come bonsai.

mi sento di dare un consiglio a chi da un bonsai desidera mantenere un rapporto ragionevolmente duraturo e senza troppi patemi d'animo: non acquistare o raccogliere timo, rosmarino e ci aggiungo anche il lentisco.

andria ha scritto:purtroppo queste piante imparentate con li rosmarino ne condividono gli stessi problemi: scarsa longevità come bonsai.

mi sento di dare un consiglio a chi da un bonsai desidera mantenere  un rapporto ragionevolmente duraturo e senza troppi patemi d'animo: non acquistare o raccogliere timo, rosmarino e ci aggiungo anche il lentisco.

si, basta poco per perderle, ma quando il gioco si fa difficile c'è più gusto no?

diciamo che di x me fare bonsai a certi livelli non è facilissimo quindi il divertimento c'è a prescindere dall'essenza.

chiarisco il mio pensiero: non sconsigliavo di coltivare piante delicate tipo quelle di cui sopra ma la raccolta o l'acquisto di materiale di un certo costo. invece non ci trovo niente di sbagliato nel coltivare piante originate da seme o da talea. io tra l'altro coltivo molte specie difficili anche perchè non sono nel loro ambiente ideale ad esempio gli aceri. però uso piante da vivaio e poi le riproduco.

andria ha scritto:diciamo che di x me fare bonsai a certi livelli non è facilissimo quindi il divertimento c'è a prescindere dall'essenza.

ma infatti, esortavo a cimentarsi anche con essenze più difficili x crescere