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OLMO CAMPESTRE (ULMUS MINOR)
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OLMO CAMPESTRE (ULMUS MINOR)
OLMO CAMPESTRE (ULMUS CAMPESTRIS L.)
Pianta della famiglia delle Ulmacee, l’Olmo è diffuso in tutto l’emisfero boreale e conta innumerevoli specie(30-40), e alcuni ibridi anche naturali che rendono spesso difficile la delimitazione della specie,in Italia sono presenti 4 specie: U. glabra ,U. minor(campestris),U. laevis e U.canescens. che si trovano su tutto il territorio fatta eccezione per le seconde due che hanno habitat limitati la prima al centro nord e la seconda esclusivamente a sud.
Albero che può raggiungere i 30 mt di altezza e il diametro di 2-3 mt,molto longevo(si trovano esemplari di 500 anni d’età) con il legno si costruiscono barche,ponti, pali per palafitte per la sua quasi totale indistruttibilità una volta impregnato d’acqua e una volta veniva usato per costruire i mozzi delle ruote dei carri,il fogliame risultava un’ottimo foraggio per il bestiame, nell’ultimo secolo le specie autoctone sono state decimate a causa di una malattia “La Grafiosi” provocata dalle spore di un fungo importato con il legname dall’oriente negli anni 20.
Nel suo areale predilige i terreni profondi freschi e fertili, vive fino ai 1200 mt di altitudine e si può trovare nei boschi decidui, nelle siepi e spesso nei terreni incolti, nelle specie adatte a farne bonsai notiamo soprattutto l’Ulmus Parviflora (olmo cinese) ma gli esemplari più spettacolari e degni di nota sono della specie Ulmus Minor (Campestris) che oltre alla loro ormai accertata rarità annoverano esemplari secolari e di indubbia magnificenza.
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ESPOSIZIONE
Predilige il sole anche se è possibile trovare questa specie frammista ad altre essenze come la roverella ,il carpino, il biancospino e in genere tutte le piante a foglia caduca tipiche delle foreste planiziali che formano macchie fresche e ombrose
SUBSTRATO
Premettendo che questa essenza resiste bene all’umidità e relativamente a periodi siccitosi e prediligendo in natura terreni freschi e profondi sarà cura preparare un sub-strato che conservi una leggera umidità durante la stagione estiva e quindi a seconda del luogo di coltivazione si potrà aggiungere del terriccio universale o del lapillo fine in percentuali del 10-15 % alla miscela che ognuno prepara in base alla propria esperienza e necessità di coltivazione.
RINVASO
Questa operazione andrà effettuata a cadenza biennale in piante giovani e in formazione data la forte crescita dell’essenza anche in età adulta, ma col passare del tempo il periodo tra un rinvaso e l’altro potrà allungarsi a 3-4 anni
ANNAFFIATURA
Dovrà essere costante durante tutto l’arco della stagione vegetativa,abbondante per la forte traspirazione delle foglie ma non eccessiva anche se la pianta sopporta bene l’umidità vivendo spesso ai bordi di canali e zone umide,sarà cura mantenere sempre il terreno fresco evitando comunque ristagni di acqua.
CONCIMAZIONE
In piante in formazione si potrà somministrare concime organico a buona titolazione NPK per favorire la spinta vegetativa al quale si potranno abbinare acidi umici e funghi simbiotici per via radicale ed eventualmente concimi fogliari,in piante più mature si potranno usare sempre concimi organici ricchi di azoto in primavera ed inizio stagione e più ricchi di fosforo e potassio in settembre per far lignificare la vegetazione e preparare la pianta alla stagione fredda
POTATURA
L’olmo è piuttosto generoso e come già detto vigoroso nella crescita, come per tutte le essenze a foglia caduca le potature si diversificheranno in ragione della maturità della pianta che saranno indirizzate a creare la struttura in soggetti giovani e la ramificazione secondaria e terziaria in soggetti maturi,avendo l’olmo il fogliame alternato si poterà alla seconda o terza foglia a seconda di come vorremo indirizzare il nuovo ramo inoltre le potature saranno più consistenti all’apice della pianta per limitarne l’eccessiva forza e più leggere in basso,anche potature di grossi rami dovute alla necessità di ridisegnare la forma della pianta, seppure effettuate con le dovute cautele (*) si cicatrizzano piuttosto velocemente e in soggetti maturi se il legno tende a marcire e il tronco si vuota(non è difficile vedere esemplari con vistosi sabamiki)i fori che restano circondati dal callo cicatriziale danno un’impronta molto particolare a questa essenza.
(*) è assolutamente necessario disinfettare gli attrezzi da taglio, e le ferite vanno protette e disinfettate con prodotti a base di sali di rame
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CURE
Oltre alle cure dovute alla normale coltivazione,sarà opportuno pulire il tronco dal muschio che si formerà alla base, che se da una parte da un senso di vetustà all’esemplare,d’altra parte può diventare ricettacolo di insetti e malanni che potrebbero essere piuttosto nocivi per l’olmo,per fare questo si potrà usare uno spazzolino da denti con dell’acqua in cui avremo messo un paio di gocce di aceto. La filatura si effettuerà durante tutta la stagione avendo cura di non lasciar penetrare il filo nel legno mettendo e levando il filo anche più di una volta durante tutto l’arco di tempo di vegetazione.
PATOLOGIE
La peggiore e più letale è senza dubbio la grafiosi alla quale si pone rimedio solo con la prevenzione e l’assoluta scrupolosità nel fare interventi di potatura essendo i tagli delle porte aperte per le infezioni,prestare attenzione anche ad eventuali insetti succhiatori come l’oziorrinco che possono con le loro punture propagare le spore del fungo causa della malattia,eventuali parti malate della pianta vanno eliminate e bruciate per limitare l’espandersi dell’infezione,al momento non esistono prodotti fitosanitari che possano prevenire e curare questa patologia
[b]
Pianta della famiglia delle Ulmacee, l’Olmo è diffuso in tutto l’emisfero boreale e conta innumerevoli specie(30-40), e alcuni ibridi anche naturali che rendono spesso difficile la delimitazione della specie,in Italia sono presenti 4 specie: U. glabra ,U. minor(campestris),U. laevis e U.canescens. che si trovano su tutto il territorio fatta eccezione per le seconde due che hanno habitat limitati la prima al centro nord e la seconda esclusivamente a sud.
Albero che può raggiungere i 30 mt di altezza e il diametro di 2-3 mt,molto longevo(si trovano esemplari di 500 anni d’età) con il legno si costruiscono barche,ponti, pali per palafitte per la sua quasi totale indistruttibilità una volta impregnato d’acqua e una volta veniva usato per costruire i mozzi delle ruote dei carri,il fogliame risultava un’ottimo foraggio per il bestiame, nell’ultimo secolo le specie autoctone sono state decimate a causa di una malattia “La Grafiosi” provocata dalle spore di un fungo importato con il legname dall’oriente negli anni 20.
Nel suo areale predilige i terreni profondi freschi e fertili, vive fino ai 1200 mt di altitudine e si può trovare nei boschi decidui, nelle siepi e spesso nei terreni incolti, nelle specie adatte a farne bonsai notiamo soprattutto l’Ulmus Parviflora (olmo cinese) ma gli esemplari più spettacolari e degni di nota sono della specie Ulmus Minor (Campestris) che oltre alla loro ormai accertata rarità annoverano esemplari secolari e di indubbia magnificenza.
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ESPOSIZIONE
Predilige il sole anche se è possibile trovare questa specie frammista ad altre essenze come la roverella ,il carpino, il biancospino e in genere tutte le piante a foglia caduca tipiche delle foreste planiziali che formano macchie fresche e ombrose
SUBSTRATO
Premettendo che questa essenza resiste bene all’umidità e relativamente a periodi siccitosi e prediligendo in natura terreni freschi e profondi sarà cura preparare un sub-strato che conservi una leggera umidità durante la stagione estiva e quindi a seconda del luogo di coltivazione si potrà aggiungere del terriccio universale o del lapillo fine in percentuali del 10-15 % alla miscela che ognuno prepara in base alla propria esperienza e necessità di coltivazione.
RINVASO
Questa operazione andrà effettuata a cadenza biennale in piante giovani e in formazione data la forte crescita dell’essenza anche in età adulta, ma col passare del tempo il periodo tra un rinvaso e l’altro potrà allungarsi a 3-4 anni
ANNAFFIATURA
Dovrà essere costante durante tutto l’arco della stagione vegetativa,abbondante per la forte traspirazione delle foglie ma non eccessiva anche se la pianta sopporta bene l’umidità vivendo spesso ai bordi di canali e zone umide,sarà cura mantenere sempre il terreno fresco evitando comunque ristagni di acqua.
CONCIMAZIONE
In piante in formazione si potrà somministrare concime organico a buona titolazione NPK per favorire la spinta vegetativa al quale si potranno abbinare acidi umici e funghi simbiotici per via radicale ed eventualmente concimi fogliari,in piante più mature si potranno usare sempre concimi organici ricchi di azoto in primavera ed inizio stagione e più ricchi di fosforo e potassio in settembre per far lignificare la vegetazione e preparare la pianta alla stagione fredda
POTATURA
L’olmo è piuttosto generoso e come già detto vigoroso nella crescita, come per tutte le essenze a foglia caduca le potature si diversificheranno in ragione della maturità della pianta che saranno indirizzate a creare la struttura in soggetti giovani e la ramificazione secondaria e terziaria in soggetti maturi,avendo l’olmo il fogliame alternato si poterà alla seconda o terza foglia a seconda di come vorremo indirizzare il nuovo ramo inoltre le potature saranno più consistenti all’apice della pianta per limitarne l’eccessiva forza e più leggere in basso,anche potature di grossi rami dovute alla necessità di ridisegnare la forma della pianta, seppure effettuate con le dovute cautele (*) si cicatrizzano piuttosto velocemente e in soggetti maturi se il legno tende a marcire e il tronco si vuota(non è difficile vedere esemplari con vistosi sabamiki)i fori che restano circondati dal callo cicatriziale danno un’impronta molto particolare a questa essenza.
(*) è assolutamente necessario disinfettare gli attrezzi da taglio, e le ferite vanno protette e disinfettate con prodotti a base di sali di rame
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CURE
Oltre alle cure dovute alla normale coltivazione,sarà opportuno pulire il tronco dal muschio che si formerà alla base, che se da una parte da un senso di vetustà all’esemplare,d’altra parte può diventare ricettacolo di insetti e malanni che potrebbero essere piuttosto nocivi per l’olmo,per fare questo si potrà usare uno spazzolino da denti con dell’acqua in cui avremo messo un paio di gocce di aceto. La filatura si effettuerà durante tutta la stagione avendo cura di non lasciar penetrare il filo nel legno mettendo e levando il filo anche più di una volta durante tutto l’arco di tempo di vegetazione.
PATOLOGIE
La peggiore e più letale è senza dubbio la grafiosi alla quale si pone rimedio solo con la prevenzione e l’assoluta scrupolosità nel fare interventi di potatura essendo i tagli delle porte aperte per le infezioni,prestare attenzione anche ad eventuali insetti succhiatori come l’oziorrinco che possono con le loro punture propagare le spore del fungo causa della malattia,eventuali parti malate della pianta vanno eliminate e bruciate per limitare l’espandersi dell’infezione,al momento non esistono prodotti fitosanitari che possano prevenire e curare questa patologia
[b]
danielo55- Bonsaista esperto
- Messaggi : 2715
Data d'iscrizione : 02.01.10
Età : 111
Località : Fogliano-gorizia
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