Finalmente Fagus

Simone ha scritto:

grinch ha scritto:ciao simone pianta interessante ,anche se a me da fastidio il primo ramo a sx lo tiglierei,mio modesto parere io a i miei faggi ho tolto le gemme oggi mi spiace mi sono dimenticato di fare foto ,iltuo gia ha un sacco di foglie perche lo tieni in serra fredda ? comunque complimenti proprio bella

Si, ha svernato in serra fredda.   

Per quanto riguarda il ramo di sx... attualmente lo vedo bene in proiezione futura in relazione al progetto... vedremo.  

scusa se sono noioso ma perche la ripari in serra fredda ? è una scelta ben precisa per arrivare prima al risultato ?per quello che riguarda il ramo hai ragione a tagliare si è sempre in tempo

Penso che sia protezione post-lavorazione ...............

Esatto! ... a fine Novembre è stata filata, potata e reimpostata. Quindi ho optato per la serra fredda.   

grazie per la risposta semplice curiosità perche io i miei li lavoro come te a novembre ma poi non li riparo sto ricercando materiale fotografico di uno per poterlo postare ma non è facile si tratta di una quindicina di anni

Flash news:





...sta allungando la seconda vegetazione:



    

Sai che la seconda foto mi piace di piu'!! Ha piu' triangolarita' e sembra piu' dritta.....  

giancarlo ha scritto:Sai che la seconda foto mi piace di piu'!! Ha piu' triangolarita' e sembra piu' dritta.....  

anche a me sembra piu ordinata  

A metà Novembre, defogliazione:









...

Sabato scorso, a lezione da Enrico, filatura e reimpostazione:







...

ammazza che lavoraccio certosino!!!

volevo defogliare i miei ma ho lasciato perdere per via delle "alte" temperature del periodo

Prossima Primavera, rinvaso:



E' un vaso di Pitt d'occasione, acquistato di seconda mano... un po' altino, ma come primo passaggio può andare direi.

il lavoro è ottimo anche se è impostato da "pino" ma ognuno ha i suoi gusti e metodi.......il vaso anche mi piace!

Dav86 ha scritto:il lavoro è ottimo anche se è impostato da "pino" ma ognuno ha i suoi gusti e metodi.......il vaso anche mi piace!

sono d'accordo anche io bel lavoro ma piu appriopriato a una conifera

Trovo che la lavorazione e la filatura sia ottima, in quanto al fatto che sia o no coniferosa, sono cose che ci portano sempre a discutere (in modo costruttivo spesse volte...)... io negli anni, anche convinto dagli istruttori che danno molto meno importanza di noi a questa cosa,  ho cominciato a curarmene meno...a volte  lo faccio anche io, l'impostazione viene cosi'....naturalmente e poi a mano a mano che passano gli anni si corregge, poi con il fogliame questa "cosa" si nota molto meno.......per ora trovo che ha fatto un' ottimo lavoretto!!!!

ma no nessuna discussione ci mancherebbe! è solo che il faggio (così come altri alberi maestosi di prima grandezza, se impostati con uno stile "eretto") non riesco proprio ad associarlo ad un'interpretazione così marcatamente da conifera con i primari così abbassati e l'apice così piegato.
non è il discorso di bonsai naturale/artistico che è abbastanza tedioso e si conclude in chiacchiere senza soluzione, semplicemente secondo me ci sono alcuni alberi che nella "rappresentazione" bonsai rendono di più se viene rispettato (un minimo) il loro portamento in natura (come si innestano i rami primari al tronco, se i secondari vanno in orizzontale o si piegano verso il basso, se i terziari sono penduli o puntano in alto...eccetera).


è chiaro che il lavoro è stupendo! fatto magnificamente e che comunque in foglia renderà molto pian piano che si rimpiccioliranno negli anni.

Dav86 ha scritto:ma no nessuna discussione ci mancherebbe! è solo che il faggio (così come altri alberi maestosi di prima grandezza, se impostati con uno stile "eretto") non riesco proprio ad associarlo ad un'interpretazione così marcatamente da conifera con i primari così abbassati e l'apice così piegato.
non è il discorso di bonsai naturale/artistico che è abbastanza tedioso e si conclude in chiacchiere senza soluzione, semplicemente secondo me ci sono alcuni alberi che nella "rappresentazione" bonsai rendono di più se viene rispettato (un minimo) il loro portamento in natura (come si innestano i rami primari al tronco, se i secondari vanno in orizzontale o si piegano verso il basso, se i terziari sono penduli o puntano in alto...eccetera).


è chiaro che il lavoro è stupendo! fatto magnificamente e che comunque in foglia renderà molto pian piano che si rimpiccioliranno negli anni.

Tranquillo davide, non volevo rispondere o controbattere a quello che hai detto tu....ormai saprai che io rispetto l'opinione di tutti senza problemi... ho solo detto quello che pensavo io...tu sei una persona speciale qui nel forum...e discussioni cosi' ne farei sempre perche' costruttive....la tua analisi tra l'altro e' giustissima......

giancarlo ha scritto:

Dav86 ha scritto:ma no nessuna discussione ci mancherebbe! è solo che il faggio (così come altri alberi maestosi di prima grandezza, se impostati con uno stile "eretto") non riesco proprio ad associarlo ad un'interpretazione così marcatamente da conifera con i primari così abbassati e l'apice così piegato.
non è il discorso di bonsai naturale/artistico che è abbastanza tedioso e si conclude in chiacchiere senza soluzione, semplicemente secondo me ci sono alcuni alberi che nella "rappresentazione" bonsai rendono di più se viene rispettato (un minimo) il loro portamento in natura (come si innestano i rami primari al tronco, se i secondari vanno in orizzontale o si piegano verso il basso, se i terziari sono penduli o puntano in alto...eccetera).


è chiaro che il lavoro è stupendo! fatto magnificamente e che comunque in foglia renderà molto pian piano che si rimpiccioliranno negli anni.

Tranquillo davide, non volevo rispondere o controbattere a quello che hai detto tu....ormai saprai che io rispetto l'opinione di tutti senza problemi...    ho solo detto quello che pensavo io...tu sei una persona speciale qui nel forum...e discussioni cosi' ne farei sempre perche' costruttive....la tua analisi tra l'altro e' giustissima......

la cosa speciale è l'esistenza di questo forum dove è sempre un piacere confrontarsi con persone educate e gentili e tu sei il primo Giancarlo e tutti lo sanno e lo dicono!

Il fatto di tener conto delle caratteristiche di una specie, in fase di progettazione e realizzazione di una pianta, credo sia prerogativa importante.

Ciò nonostante, se per ottenere un risultato a me congeniale, devo scendere a "compromessi"...beh, non ho nessuno scrupolo a farlo. Posiziono i palchi laddove mi servono, a costo di piegare rami in modo "poco naturale"(entro certi limiti soggettivi ovviamente). L'essenziale è che il risultato mi appaghi.

Sicuramente in un concorso, questo potrebbe penalizzarmi ma, non essendo a "caccia" di premi, ha poca rilevanza.  

Non che mi disinteressi dell'opinione degli altri anzi, maggiori riscontri positivi ricevo più ho la sensazione di aver fatto bene e l'autostima "s'ingrassa". Mentre quelli negativi, servono a mettermi costantemente in discussione, cosa fondamentale per la crescita personale. Rimane comunque impossibile, utopistico direi, pensare che ciò che piace a me piaccia a tutti. L'importante è esserne consapevoli e vivere bene la cosa.      

Non che servano giustificazioni per il mio modo di vedere le cose, però vorrei fare un esempio che forse chiarifica il concetto...

Illustri precursori, i giapponesi, pare abbiano modi simili di pensare. Non ho avuto modo di "toccare con mano" la loro realtà quindi potrei sbagliare, però, giudicando da diverse immagini viste, mi sono fatto questa idea.

Porto ad esempio due aceri a mio avviso molto belli. Il primo con uno sviluppo della ramificazione, marcatamente naturale. Il secondo, decisamente meno.
Ora, io penso che a qualcuno piacerà solo il primo, a qualcun altro solo il secondo, ad altri ancora, entrambi... come nel mio caso:





Sono sicuro non serva specificarlo ma, sono di quelli che crede che qualche volta sia meglio una parola in più che una in meno... non ho interpretato gli interventi di Dav86 e del grinch come attacchi, entrambe persone che ho avuto modo di apprezzare a 360° attraverso i loro interventi, quindi la mia non vuol rappresentare ne una difesa ne tantomeno un contrattacco, bensì un'ottima occasione di condivisione.  

Simo. ha scritto:Il fatto di tener conto delle caratteristiche di una specie, in fase di progettazione e realizzazione di una pianta, credo sia prerogativa importante.

Ciò nonostante, se per ottenere un risultato a me congeniale, devo scendere a "compromessi"...beh, non ho nessuno scrupolo a farlo. Posiziono i palchi laddove mi servono, a costo di piegare rami in modo "poco naturale"(entro certi limiti soggettivi ovviamente). L'essenziale è che il risultato mi appaghi.

Sicuramente in un concorso, questo potrebbe penalizzarmi ma, non essendo a "caccia" di premi, ha poca rilevanza.  

Non che mi disinteressi dell'opinione degli altri anzi, maggiori riscontri positivi ricevo più ho la sensazione di aver fatto bene e l'autostima "s'ingrassa". Mentre quelli negativi, servono a mettermi costantemente in discussione, cosa fondamentale per la crescita personale. Rimane comunque impossibile, utopistico direi, pensare che ciò che piace a me piaccia a tutti. L'importante è esserne consapevoli e vivere bene la cosa.      

Non che servano giustificazioni per il mio modo di vedere le cose, però vorrei fare un esempio che forse chiarifica il concetto...

Illustri precursori, i giapponesi, pare abbiano modi simili di pensare. Non ho avuto modo di "toccare con mano" la loro realtà quindi potrei sbagliare, però, giudicando da diverse immagini viste, mi sono fatto questa idea.

Porto ad esempio due aceri a mio avviso molto belli. Il primo con uno sviluppo della ramificazione, marcatamente naturale. Il secondo, decisamente meno.
Ora, io penso che a qualcuno piacerà solo il primo, a qualcun altro solo il secondo, ad altri ancora, entrambi... come nel mio caso:





Sono sicuro non serva specificarlo ma, sono di quelli che crede che qualche volta sia meglio una parola in più che una in meno... non ho interpretato gli interventi di Dav86 e del grinch come attacchi, entrambe persone che ho avuto modo di apprezzare a 360° attraverso i loro interventi, quindi la mia non vuol rappresentare ne una difesa ne tantomeno un contrattacco, bensì un'ottima occasione di condivisione.  

giusto non avevo capito quale era il tuo punto di arrivo cosi spiegato sono pienamente d'accordo con te , sicuramente ne verrà fuori un bel esemplare , considerando poi che le caducifoglie tendono ad alzare i palchi da se anche io non volevo essere polemico

Ma è proprio questo il punto....una pianta o un lavoro serve a "confrontarsi" per quanto riguarda gusti, idee, ispirazioni, tecniche ecc ecc.
Che poi a me piace molto il tuo faggio a doppio tronco, la mia era una "critica" solo all'interpretazione e la parola "critica" non ha connotazioni nè negative nè positive, siamo noi che mettiamo un segno + o - alla critica, sempre con spirito di confronto e non di prevaricazione o invidia, sia mai
Anche a me piace confrontarmi con persone come te che sono disponibili e con cui si può parlare in modo piacevole ed edificante!

Quindi discutiamo pure :
beh, il primo acero di Walter Pall è fantastico a mio avviso, possente e quadrato, "maschile"pur essendo un acero....non rientrando nei "canoni" e lui stesso lo diceva, ho letto da qualche parte: "i rami partono troppo alti per essere una ceppaia e troppo bassi per essere una scopa ma alla gente piace molto questo acero".

il secondo è elegantissimo e ha più l'aspetto arbustivo e leggero......e forse quel vaso è un po' troppo pesante esteticamente, marrone in gres......ci avrei visto meglio uno smaltato tenue.

Qualche scatto di oggi, dopo il rinvaso dei primi di Aprile...









...

Che eleganza!

BHEEE CHE DIRE.. COMPLIMENTI TANTO DI CAPPELLO !

Anche questa pianta anno dopo anno migliora sempre di piu'.....bravo Simo!!!!