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Pietre "non propriamente suiseki"
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Pietre "non propriamente suiseki"
Salve a tutti
Avendo appena scoperto questa bellissima sezione del forum (degna appunto del forum stesso), vorrei mostrare queste pietre (perché di pietre si tratta), delle quali, come diceva Quello, "non se ne salva una". Non credo che rientrino in categorie definite, e se cercano di farlo, come la 'cascata', non rispettano i requisiti richiesti.
La cascata, appunto: mostra anche il fiume che scorre sul plateau sommitale per poi precipitare (la vena comunque non parte dal retro), e purtroppo va stringendosi in basso. Però ci sono affezionato perché c'è una storia: la PRIMA volta che ho sentito parlare di suiseki è stata nel '92, la rivista Bonsai&News trattava questo tema in un articolo. Me ne innamorai subito. Quello stesso pomeriggio (ero a Firenze in vacanza per una settimana) andai in visita ai Giardini di Boboli, e questa pietra, 6-7 cm, era lì in mezzo al sentiero. "Il Taki-ishi, il Taki-ishi" - e non la finivo più (avevo pur sempre quattordici anni). Per una decina di giorni me la sfregai sulla fronte e tra le mani, poi una volta a casa la misi in un barattolo d'olio come consigliato, poi la tirai fuori, e tempo dopo la lucidai con la vernice trasparente, e qualche anno dopo la sverniciai come era opportuno fare (faceva orrore, così come l'avevo caramellata con la vernice). Non importa se non è buona, tanto mica la vendo, la espongo o la 'spaccio per'. Solo il senso di entusiasmo che mi aveva dato basta per tutto il resto.
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La seconda: signor Giancarlo, se le rive dell'Adda sono avare, quelle dell'Oglio DI PIU' (vivevo in bassa Bergamasca, all'epoca). Però un giorno, uno dei tanti di 'ricerca', trovai questa. La foto non è il massimo, e la pietra stessa ha una forma 'scomoda'. Montagna a 'dan', o improbabile capanna sui gradoni di roccia... a destra c'è quella sorta di 'prua' aggettante, e la base è convessa, anche se volessi farci un daiza dovrebbe essere troppo alto. Prima di scoprire il metodo di finitura del signor Maremmano (sì, ho guardato incantato molti video, ieri sera, ringrazio e complimento), l'anno scorso l'avevo passata con cera d'api e olio di ricino (la cera fatta in casa che usavo per i baffi). Qualche tempo fa avevo pensato di tagliarla con la mola, ma non so se 'vale' . Poi, trattandosi forse di una stratificazione di arenaria e siltite, non ha una superficie molto compatta, ma piuttosto porosa.
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La terza: l'ho trovata qui in Abruzzo vicino alla ex vigna di mio nonno. NON CREDO che esista una categoria suiseki "isola di mare boscosa", tuttavia la tengo conservata da parte per quello che, almeno per me, riesce ad evocare. Geologicamente parlando, il mio territorio è tutto calcarenite, e per aver trovato un fossile di rudiste quasi nello stesso punto di questa pietra posso dire che in quel punto c'erano delle barriere coralline dei fondali bassi del mar Tetide. Non credo però che questa pietra (5cm) sia di origine corallina, quanto più potrebbe trattarsi di efflorescenze cristalline di carbonato di calcio. C’è un po’ tutto: la parte di scogliera sotto corrente, erosa e aggettante, la grotta marina (come nelle rocce da ishizuki per piante su isola o scogliera), piante rimaste piccole aggrappate alle zone più ripide, alberi maestosi inframmezzati da radure dove crescono alberelli più giovani, gli spazi oscuri che si vedono al di sotto delle chiome, ma la parte più bella secondo me è la divisione che si nota nell’ultima foto: un piccolo canalone, magari con un torrente sul fondo, che idealmente conduce su nel cuore del bosco, ove il passaggio si restringe e sparisce tra gli alberi. Veramente immersivo, almeno secondo il mio punto di vista.
Ecco, anche se non è suiseki, magari la posso considerare ‘pietra interessante’
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Avendo appena scoperto questa bellissima sezione del forum (degna appunto del forum stesso), vorrei mostrare queste pietre (perché di pietre si tratta), delle quali, come diceva Quello, "non se ne salva una". Non credo che rientrino in categorie definite, e se cercano di farlo, come la 'cascata', non rispettano i requisiti richiesti.
La cascata, appunto: mostra anche il fiume che scorre sul plateau sommitale per poi precipitare (la vena comunque non parte dal retro), e purtroppo va stringendosi in basso. Però ci sono affezionato perché c'è una storia: la PRIMA volta che ho sentito parlare di suiseki è stata nel '92, la rivista Bonsai&News trattava questo tema in un articolo. Me ne innamorai subito. Quello stesso pomeriggio (ero a Firenze in vacanza per una settimana) andai in visita ai Giardini di Boboli, e questa pietra, 6-7 cm, era lì in mezzo al sentiero. "Il Taki-ishi, il Taki-ishi" - e non la finivo più (avevo pur sempre quattordici anni). Per una decina di giorni me la sfregai sulla fronte e tra le mani, poi una volta a casa la misi in un barattolo d'olio come consigliato, poi la tirai fuori, e tempo dopo la lucidai con la vernice trasparente, e qualche anno dopo la sverniciai come era opportuno fare (faceva orrore, così come l'avevo caramellata con la vernice). Non importa se non è buona, tanto mica la vendo, la espongo o la 'spaccio per'. Solo il senso di entusiasmo che mi aveva dato basta per tutto il resto.
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La seconda: signor Giancarlo, se le rive dell'Adda sono avare, quelle dell'Oglio DI PIU' (vivevo in bassa Bergamasca, all'epoca). Però un giorno, uno dei tanti di 'ricerca', trovai questa. La foto non è il massimo, e la pietra stessa ha una forma 'scomoda'. Montagna a 'dan', o improbabile capanna sui gradoni di roccia... a destra c'è quella sorta di 'prua' aggettante, e la base è convessa, anche se volessi farci un daiza dovrebbe essere troppo alto. Prima di scoprire il metodo di finitura del signor Maremmano (sì, ho guardato incantato molti video, ieri sera, ringrazio e complimento), l'anno scorso l'avevo passata con cera d'api e olio di ricino (la cera fatta in casa che usavo per i baffi). Qualche tempo fa avevo pensato di tagliarla con la mola, ma non so se 'vale' . Poi, trattandosi forse di una stratificazione di arenaria e siltite, non ha una superficie molto compatta, ma piuttosto porosa.
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La terza: l'ho trovata qui in Abruzzo vicino alla ex vigna di mio nonno. NON CREDO che esista una categoria suiseki "isola di mare boscosa", tuttavia la tengo conservata da parte per quello che, almeno per me, riesce ad evocare. Geologicamente parlando, il mio territorio è tutto calcarenite, e per aver trovato un fossile di rudiste quasi nello stesso punto di questa pietra posso dire che in quel punto c'erano delle barriere coralline dei fondali bassi del mar Tetide. Non credo però che questa pietra (5cm) sia di origine corallina, quanto più potrebbe trattarsi di efflorescenze cristalline di carbonato di calcio. C’è un po’ tutto: la parte di scogliera sotto corrente, erosa e aggettante, la grotta marina (come nelle rocce da ishizuki per piante su isola o scogliera), piante rimaste piccole aggrappate alle zone più ripide, alberi maestosi inframmezzati da radure dove crescono alberelli più giovani, gli spazi oscuri che si vedono al di sotto delle chiome, ma la parte più bella secondo me è la divisione che si nota nell’ultima foto: un piccolo canalone, magari con un torrente sul fondo, che idealmente conduce su nel cuore del bosco, ove il passaggio si restringe e sparisce tra gli alberi. Veramente immersivo, almeno secondo il mio punto di vista.
Ecco, anche se non è suiseki, magari la posso considerare ‘pietra interessante’
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vitto77- Nuovo Utente
- Messaggi : 29
Data d'iscrizione : 12.01.20
Età : 47
Località : Abruzzo - 825m s.l.m.
Re: Pietre "non propriamente suiseki"
quello che ci trasmette qualcosa vale molto più di quello che piace a tutti, non sempre è bello l'universalmente bello, anzi ci sta bene il proverbio:
non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace
non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace
vicious- Utente attivo
- Messaggi : 1775
Data d'iscrizione : 26.02.11
Età : 56
Località : foggia
Re: Pietre "non propriamente suiseki"
Ahah sicuro! E al di là delle regole (che ci vogliono comunque) può essere che 'scatti la molla' anche per qualcosa di poco inquadrabile nei canoni o leggermente difettoso... per quanto mi riguarda, di questi tre, la 'molla' mi scatta solo per l'isoletta. E quello lo possiamo solo sentire noi personalmente, a livello ultra-razionale
vitto77- Nuovo Utente
- Messaggi : 29
Data d'iscrizione : 12.01.20
Età : 47
Località : Abruzzo - 825m s.l.m.
Re: Pietre "non propriamente suiseki"
La seconda è quella che preferisco
CaVa69- Nuovo Utente
- Messaggi : 129
Data d'iscrizione : 28.09.15
Età : 55
Località : Lucca
fossile 61- Nuovo Utente
- Messaggi : 7
Data d'iscrizione : 28.05.21
Località : Padova
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