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A caccia di pietre
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Diego Andreani
KingBear
capitanfabius
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A caccia di pietre
Sono stato al Lago di Giacopiane in Liguria per una gita che è stato un misto tra ricerca ed osservazione e non potevo non portare a casa qualche suiseki.
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Benche sia un posto piuttosto remoto da raggiungere consiglio di andare a farci una scampagnata . A parte la diga , natura vera con tanto di cavalli che scorrazzano nelle vicinanze liberi come il vento.
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Benche sia un posto piuttosto remoto da raggiungere consiglio di andare a farci una scampagnata . A parte la diga , natura vera con tanto di cavalli che scorrazzano nelle vicinanze liberi come il vento.
A caccia di pietre
Bravo Capitano, hai trovato la zona più ricca di belle pietre di tutta la Liguria. Se hai notato, queste pietre vengono raccolte e messe lungo i vicoli dei paesini della zona come abbellimento, io vado proprio da quelle parti per suiseki, diciamo una ventina di chilometri più a sud.
Diego Andreani- Bonsaista esperto
- Messaggi : 667
Data d'iscrizione : 14.05.14
Età : 56
Località : la spezia
Re: A caccia di pietre
Complimenti, sono stupende.
Come mai hanno queste forme ?
Come mai hanno queste forme ?
Antonio M. Grillo- Utente normale
- Messaggi : 382
Data d'iscrizione : 26.03.14
Età : 59
Località : Licata (Ag)
A caccia di pietre
Curiosoni,ecco come si sono formate queste stupende pietre.
Tra Giurassico e Cretaceo (circa 140 milioni di anni fa) la separazione dei due blocchi di crosta continentale, causata dal movimento del mantello, ha favorito la risalita di rocce profonde.I fenomeni di idratazione hanno trasformato parte dell'olivina, in esse presente, in serpentino.Gli scambi tra rocce in via di serpentinizzazione ed i filoni di gabbri intrusi hanno originato le rodingiti.Nelle masse serpentinizzate che formavano il pavimento dell'oceano, dopo essere state fratturate e brecciate, i composti del ferro in esse presenti, hanno subito fenomeni di ossidazione, in seguito le fratture sono state riempite da deposito di calcite, si è formato così il Rosso Levanto.I magmi basaltici sono solidificati in parte in profondità ed hanno originato rocce peridotitiche e rocce gabbriche.Una parte dei fusi basaltici, risaliti in superficie dal mantello, hanno dato luogo a effusioni sottomarine, che hanno originato i basalti a cuscini: lava raffreddata e per rotolamento consolidata in corpi sferoidali (pillow laws).
Gabbri: raffreddamento lento, con cristalli di dimensioni abbastanza grandi e regolari.
Basalti: raffreddamento veloce, grana piuttosto fine con parti vetrose.
Insieme ai basalti sono giunti in superficie fusi ricchi di solfuri cui si debbono i giacimenti cupriferi del Levante.
Le rocce di cui sopra, con accumuli di brecce e di basalti sono denominate Ofioliti.In questo periodo le acque calde e la presenza di silice in soluzione hanno favorito lo sviluppo di radiolari (microrganismi a guscio siliceo) le cui spoglie si sono depositate sui fondali originando i diaspri.In tali sedimenti si sono depositati ferro e manganese, portati precedentemente in soluzione dalle acque calde circolanti nelle fratture delle ofioliti: il ferro in forma di ematite, Fe2O3 , finissima ha conferito a tali rocce la caratteristica colorazione rossa. Il manganese, invece, si è concentrato in banchi sotto forma di innumerevoli specie di minerali, generalmente ossidi.La successione è stata completata da sedimentazione di calcari fini e di argilliti.
Durante il Cretaceo (140- 60 milioni di anni fa ) i blocchi continentali hanno invertito la direzione del loro spostamento. Sulla scarpata continentale si erano formati potenti accumuli di detriti che in seguito ai movimenti di sollevamento sono scivolati verso il fondo dell'oceano causando frane sottomarine, “correnti di torbida “ o Flysch.
La crosta oceanica lentamente ha subito un processo di subduzione, con sprofondamento sotto quella continentale. Parte delle ofioliti sono state subdotte e sottoposte ad un forte aumento di pressione e di temperatura con conseguente ricristallizzazione e modificazioni strutturali.
Si è giunti così alla prima fase del metamorfismo alpino (70 milioni di anni fa).
Il gruppo di Voltri, pur avendo la stessa composizione delle rocce del Levante, per la maggior profondità raggiunta, si caratterizza per l'elevato grado di metamorfismo subito (450 °C , 10.000 atm , 30 Km di profondità) e le peridotiti si sono trasformate in serpentinoscisti.
Nella riviera del Levante le ofioliti hanno subito uno sprofondamento molto minore, con deformazioni piuttosto modeste. Anche gli antichi massicci cristallini liguri che rappresentano i frammenti di crosta continentale, trascinati in profondità, sono stati coinvolti nell'orogenesi Alpina, ma hanno subito un metamorfismo poco pronunciato.
Quando le rocce di cui sopra sono risalite in zone più superficiali, nelle fratture in esse causate dagli ultimi movimenti orogenetici, si è sviluppato un movimento di acque relativamente calde che hanno provocato un processo di soluzione e rideposizione che ha dato luogo a mineralizzazioni di frattura con formazione di svariati ossidi e solfuri.
I conglomerati Oligocenici che si sono formati tra 30 e 10 milioni di anni fa contengono frammenti di tutte le rocce indicate sopra, ciò dimostra che esse in tale periodo erano in gran parte emerse e costituivano le Catene Alpine e Appenniniche (conglomerati di Portofino).
Sempre in questo periodo nelle acque poco profonde si innalzarono barriere coralline.Nel Miocene (7–8 miloni di anni fa) le acque si sono ritirate ed hanno lasciato una vasta zona di terra abbandonata dal mare, i torrenti vi hanno scavato profonde valli: del Bisagno, del Polcevera, profonde oltre 2000 m , come un fiordo si è formato il golfo di La Spezia.Gli innalzamenti e gli abbassamenti successivi del mare hanno lasciato i terrazzamenti costieri.Siamo all'inizio dell'era attuale, le glaciazioni hanno raggiunto le nostre terre lasciando le loro impronte (Valle d'Aveto).
Storia Geologica del Tigullio Orientale: Valli Gromolo e Petronio.La presenza di rocce serpentiniche al di sotto di rocce deposte in ambiente marino quali i basalti ed i sedimenti presuppone, dato che queste rocce ultrafemiche (ricche di Fe e Mg) prendono origine dal mantello, che la soprastante crosta continentale in un certo periodo si sia lacerata e abbia così permesso la risalita in superficie di un magma basico ad alto contenuto in metalli.
Questo processo, analogo a quello che ha dato luogo alla formazione delle dorsali oceaniche, viene datato nel Giurassico (200 milioni di anni fa).La risalita di parti del mantello è stata seguita da processi di fusione parziale delle rocce peridotitiche con formazione di fusi basaltici: questi cristallizzando in profondità hanno originato i gabbri, mentre effondendo i basalti.
L'aumento di temperatura e l'apporto di silice hanno favorito lo sviluppo dei radiolari: alghe le cui spoglie silicee hanno dato origine ai rossi diaspri. Le reazioni chimiche tra acque marine e rocce in raffreddamento hanno favorito le mineralizzazioni a manganese in essi contenute.Successivamente si è verificata la deposizione in un mare poco profondo di fanghi calcarei: calcari a calpionella.Durante il Cretaceo (70 milioni di anni fa) è iniziata l'orogenesi alpina con sollevamento di masse rocciose che sono state poi erose ed i detriti trascinati entro il bacino da correnti di torbida.
Le prime torbide si riconoscono nelle argille a palombini (che fanno riferimento al colore grigio dei colombi), ma diventano sempre più evidenti e ricche di materiali grossolani negli scisti della Val Lavagna e nelle arenarie del monte Gottero.
Sempre durante l'orogenesi alpina, durata fino a qualche milione di anni fa, ofioliti e flysch sono stati ripiegati e deformati, ma sono sfuggiti, in questa zona, ai fenomeni metamorfici che in altre zone hanno portato alla trasformazione pressoché completa della struttura e della composizione mineralogica delle rocce, come nel gruppo di Voltri.
Le condizioni metamorfiche in questa zona sono state relativamente modeste, temperatura 250-350 °C , pressione 2-3 Katm., ma hanno comunque provocato modificazioni nei minerali solfurei.
Aspetti geologici delle rocce della Val Gromolo e della Val Petronio
Per maggiore chiarezza è opportuno considerare due gruppi di rocce differenti per età e per situazione geologica.
Successione Ofiolitica : Giurassico-Cretaceo (tra 190- 130 milioni di anni fa).
Flysch Arenacei : Cretaceo superiore ( tra 130-60 milioni di anni fa ).
Successione Ofiolitica.
Le rocce più antiche sono le serpentiniti, molto diffuse in questa zona, ma su grande scala sono poco comuni e localizzate, la loro colorazione è scura con tonalità verdi e talvolta bluastre o brune per alterazione.
Esse si sono formate dalle peridotiti ove, in seguito a idratazione, l'olivina ed pirosseni si sono trasformati in serpentino e magnetite, talvolta l'olivina è stata trasformata in aggregati verdastri di clorite e anfiboli.
Spesso tali rocce sono state intruse da filoni gabbrici.Al tetto le serpentiniti, dove sono state ricoperte da rocce sedimentarie, appaiono brecciate o cementate da calcite e arrossate per la trasformazione della magnetite, Fe3O4, in ematite, Fe2O3.
Alcune oficalci sono utilizzate come marmi, es. rosso Levanto. Serpentiniti e gabbri si ritrovano spesso ricoperti dai basalti.
I basalti hanno composizione simile ai gabbri, ma sono rocce estrusive.La colorazione dei basalti varia da verde-bruna a bruno-rossastra talvolta nella caratteristica struttura a cuscino: fuoriuscita di magma in profondità sotto l'acqua del mare – Bargone in loc. Groppaggi (Casarza Ligure).Le rocce precedentemente descritte sono dette ofioliti
In seguito il vulcanesimo ha causato un aumento di temperatura e la presenza di silice in sospensione, condizioni queste che hanno favorito lo sviluppo di radiolari.I loro sedimenti silicei in strati sottili, a colorazione rossa per ematite, hanno dato origine ai diaspri, che hanno ricoperto le ofioliti.Talvolta i diaspri contengono livelli neri mineralizzati a manganese (specialmente braunite Mn2O3 × MnSiO3 ) pirolusite MnO2 (nera) importanti per l'industria estrattiva (Ne: Gambatesa , Valpetronio : M. Alpe).La sedimentazione è continuata con calcari bianchi e fini, debolmente silicei, detti calcari a calpionella, e successivamente con argilliti scistose e grigie o nerastre a livelli di calcari siltoso-marnosi : argille a palombini.Flisch arenacei.Sono rappresentati dagli scisti della Val Lavagna e dalle arenarie del Monte Gottero.
Scisti della Val Lavagna: Sedimenti argilloso siltosi nerastri ad intercalazioni arenacee.
Arenarie del Monte Gottero: Sedimenti arenacei in grandi bancate grigie e compatte con sottili intercalazionni.
I flysch sono depositi argilloso-siltosi provenienti da correnti di torbida, dovuti a sedimenti che sono scivolati lungo fondali in pendio, resi instabili da movimenti tettonici, simili a frane sotterranee.
Penso che questo sia tutto,altro da aggiungere non dovrebbe essercene
Tra Giurassico e Cretaceo (circa 140 milioni di anni fa) la separazione dei due blocchi di crosta continentale, causata dal movimento del mantello, ha favorito la risalita di rocce profonde.I fenomeni di idratazione hanno trasformato parte dell'olivina, in esse presente, in serpentino.Gli scambi tra rocce in via di serpentinizzazione ed i filoni di gabbri intrusi hanno originato le rodingiti.Nelle masse serpentinizzate che formavano il pavimento dell'oceano, dopo essere state fratturate e brecciate, i composti del ferro in esse presenti, hanno subito fenomeni di ossidazione, in seguito le fratture sono state riempite da deposito di calcite, si è formato così il Rosso Levanto.I magmi basaltici sono solidificati in parte in profondità ed hanno originato rocce peridotitiche e rocce gabbriche.Una parte dei fusi basaltici, risaliti in superficie dal mantello, hanno dato luogo a effusioni sottomarine, che hanno originato i basalti a cuscini: lava raffreddata e per rotolamento consolidata in corpi sferoidali (pillow laws).
Gabbri: raffreddamento lento, con cristalli di dimensioni abbastanza grandi e regolari.
Basalti: raffreddamento veloce, grana piuttosto fine con parti vetrose.
Insieme ai basalti sono giunti in superficie fusi ricchi di solfuri cui si debbono i giacimenti cupriferi del Levante.
Le rocce di cui sopra, con accumuli di brecce e di basalti sono denominate Ofioliti.In questo periodo le acque calde e la presenza di silice in soluzione hanno favorito lo sviluppo di radiolari (microrganismi a guscio siliceo) le cui spoglie si sono depositate sui fondali originando i diaspri.In tali sedimenti si sono depositati ferro e manganese, portati precedentemente in soluzione dalle acque calde circolanti nelle fratture delle ofioliti: il ferro in forma di ematite, Fe2O3 , finissima ha conferito a tali rocce la caratteristica colorazione rossa. Il manganese, invece, si è concentrato in banchi sotto forma di innumerevoli specie di minerali, generalmente ossidi.La successione è stata completata da sedimentazione di calcari fini e di argilliti.
Durante il Cretaceo (140- 60 milioni di anni fa ) i blocchi continentali hanno invertito la direzione del loro spostamento. Sulla scarpata continentale si erano formati potenti accumuli di detriti che in seguito ai movimenti di sollevamento sono scivolati verso il fondo dell'oceano causando frane sottomarine, “correnti di torbida “ o Flysch.
La crosta oceanica lentamente ha subito un processo di subduzione, con sprofondamento sotto quella continentale. Parte delle ofioliti sono state subdotte e sottoposte ad un forte aumento di pressione e di temperatura con conseguente ricristallizzazione e modificazioni strutturali.
Si è giunti così alla prima fase del metamorfismo alpino (70 milioni di anni fa).
Il gruppo di Voltri, pur avendo la stessa composizione delle rocce del Levante, per la maggior profondità raggiunta, si caratterizza per l'elevato grado di metamorfismo subito (450 °C , 10.000 atm , 30 Km di profondità) e le peridotiti si sono trasformate in serpentinoscisti.
Nella riviera del Levante le ofioliti hanno subito uno sprofondamento molto minore, con deformazioni piuttosto modeste. Anche gli antichi massicci cristallini liguri che rappresentano i frammenti di crosta continentale, trascinati in profondità, sono stati coinvolti nell'orogenesi Alpina, ma hanno subito un metamorfismo poco pronunciato.
Quando le rocce di cui sopra sono risalite in zone più superficiali, nelle fratture in esse causate dagli ultimi movimenti orogenetici, si è sviluppato un movimento di acque relativamente calde che hanno provocato un processo di soluzione e rideposizione che ha dato luogo a mineralizzazioni di frattura con formazione di svariati ossidi e solfuri.
I conglomerati Oligocenici che si sono formati tra 30 e 10 milioni di anni fa contengono frammenti di tutte le rocce indicate sopra, ciò dimostra che esse in tale periodo erano in gran parte emerse e costituivano le Catene Alpine e Appenniniche (conglomerati di Portofino).
Sempre in questo periodo nelle acque poco profonde si innalzarono barriere coralline.Nel Miocene (7–8 miloni di anni fa) le acque si sono ritirate ed hanno lasciato una vasta zona di terra abbandonata dal mare, i torrenti vi hanno scavato profonde valli: del Bisagno, del Polcevera, profonde oltre 2000 m , come un fiordo si è formato il golfo di La Spezia.Gli innalzamenti e gli abbassamenti successivi del mare hanno lasciato i terrazzamenti costieri.Siamo all'inizio dell'era attuale, le glaciazioni hanno raggiunto le nostre terre lasciando le loro impronte (Valle d'Aveto).
Storia Geologica del Tigullio Orientale: Valli Gromolo e Petronio.La presenza di rocce serpentiniche al di sotto di rocce deposte in ambiente marino quali i basalti ed i sedimenti presuppone, dato che queste rocce ultrafemiche (ricche di Fe e Mg) prendono origine dal mantello, che la soprastante crosta continentale in un certo periodo si sia lacerata e abbia così permesso la risalita in superficie di un magma basico ad alto contenuto in metalli.
Questo processo, analogo a quello che ha dato luogo alla formazione delle dorsali oceaniche, viene datato nel Giurassico (200 milioni di anni fa).La risalita di parti del mantello è stata seguita da processi di fusione parziale delle rocce peridotitiche con formazione di fusi basaltici: questi cristallizzando in profondità hanno originato i gabbri, mentre effondendo i basalti.
L'aumento di temperatura e l'apporto di silice hanno favorito lo sviluppo dei radiolari: alghe le cui spoglie silicee hanno dato origine ai rossi diaspri. Le reazioni chimiche tra acque marine e rocce in raffreddamento hanno favorito le mineralizzazioni a manganese in essi contenute.Successivamente si è verificata la deposizione in un mare poco profondo di fanghi calcarei: calcari a calpionella.Durante il Cretaceo (70 milioni di anni fa) è iniziata l'orogenesi alpina con sollevamento di masse rocciose che sono state poi erose ed i detriti trascinati entro il bacino da correnti di torbida.
Le prime torbide si riconoscono nelle argille a palombini (che fanno riferimento al colore grigio dei colombi), ma diventano sempre più evidenti e ricche di materiali grossolani negli scisti della Val Lavagna e nelle arenarie del monte Gottero.
Sempre durante l'orogenesi alpina, durata fino a qualche milione di anni fa, ofioliti e flysch sono stati ripiegati e deformati, ma sono sfuggiti, in questa zona, ai fenomeni metamorfici che in altre zone hanno portato alla trasformazione pressoché completa della struttura e della composizione mineralogica delle rocce, come nel gruppo di Voltri.
Le condizioni metamorfiche in questa zona sono state relativamente modeste, temperatura 250-350 °C , pressione 2-3 Katm., ma hanno comunque provocato modificazioni nei minerali solfurei.
Aspetti geologici delle rocce della Val Gromolo e della Val Petronio
Per maggiore chiarezza è opportuno considerare due gruppi di rocce differenti per età e per situazione geologica.
Successione Ofiolitica : Giurassico-Cretaceo (tra 190- 130 milioni di anni fa).
Flysch Arenacei : Cretaceo superiore ( tra 130-60 milioni di anni fa ).
Successione Ofiolitica.
Le rocce più antiche sono le serpentiniti, molto diffuse in questa zona, ma su grande scala sono poco comuni e localizzate, la loro colorazione è scura con tonalità verdi e talvolta bluastre o brune per alterazione.
Esse si sono formate dalle peridotiti ove, in seguito a idratazione, l'olivina ed pirosseni si sono trasformati in serpentino e magnetite, talvolta l'olivina è stata trasformata in aggregati verdastri di clorite e anfiboli.
Spesso tali rocce sono state intruse da filoni gabbrici.Al tetto le serpentiniti, dove sono state ricoperte da rocce sedimentarie, appaiono brecciate o cementate da calcite e arrossate per la trasformazione della magnetite, Fe3O4, in ematite, Fe2O3.
Alcune oficalci sono utilizzate come marmi, es. rosso Levanto. Serpentiniti e gabbri si ritrovano spesso ricoperti dai basalti.
I basalti hanno composizione simile ai gabbri, ma sono rocce estrusive.La colorazione dei basalti varia da verde-bruna a bruno-rossastra talvolta nella caratteristica struttura a cuscino: fuoriuscita di magma in profondità sotto l'acqua del mare – Bargone in loc. Groppaggi (Casarza Ligure).Le rocce precedentemente descritte sono dette ofioliti
In seguito il vulcanesimo ha causato un aumento di temperatura e la presenza di silice in sospensione, condizioni queste che hanno favorito lo sviluppo di radiolari.I loro sedimenti silicei in strati sottili, a colorazione rossa per ematite, hanno dato origine ai diaspri, che hanno ricoperto le ofioliti.Talvolta i diaspri contengono livelli neri mineralizzati a manganese (specialmente braunite Mn2O3 × MnSiO3 ) pirolusite MnO2 (nera) importanti per l'industria estrattiva (Ne: Gambatesa , Valpetronio : M. Alpe).La sedimentazione è continuata con calcari bianchi e fini, debolmente silicei, detti calcari a calpionella, e successivamente con argilliti scistose e grigie o nerastre a livelli di calcari siltoso-marnosi : argille a palombini.Flisch arenacei.Sono rappresentati dagli scisti della Val Lavagna e dalle arenarie del Monte Gottero.
Scisti della Val Lavagna: Sedimenti argilloso siltosi nerastri ad intercalazioni arenacee.
Arenarie del Monte Gottero: Sedimenti arenacei in grandi bancate grigie e compatte con sottili intercalazionni.
I flysch sono depositi argilloso-siltosi provenienti da correnti di torbida, dovuti a sedimenti che sono scivolati lungo fondali in pendio, resi instabili da movimenti tettonici, simili a frane sotterranee.
Penso che questo sia tutto,altro da aggiungere non dovrebbe essercene
Diego Andreani- Bonsaista esperto
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Località : la spezia
Re: A caccia di pietre
bella Diego , grazie della delucidazione !!
Si , effettivamente quando mi sono fermato a Marsaglia ho notato fuori dalle case sui muretti delle belle collezioni di pietre
Chiunque volesse andarci deve sapere che prima di salire al lago bisogna recarsi nel paese di Borzonasca ed andare dal tabaccaio che rilascera' al prezzo di 5 euro un permesso per l'automobile senza il quale si rischia la multa da parte della forestale.
Si , effettivamente quando mi sono fermato a Marsaglia ho notato fuori dalle case sui muretti delle belle collezioni di pietre
Chiunque volesse andarci deve sapere che prima di salire al lago bisogna recarsi nel paese di Borzonasca ed andare dal tabaccaio che rilascera' al prezzo di 5 euro un permesso per l'automobile senza il quale si rischia la multa da parte della forestale.
Diego Andreani- Bonsaista esperto
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Età : 56
Località : la spezia
Re: A caccia di pietre
Bella raccolta Fabio, specialmente la seconda pietra mi piace davvero molto!!!!! adesso ci vorrebbe una bella base (Daiza) sotto....
giancarlo- .
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Età : 68
Località : Boffalora d'Adda - Lodi
Re: A caccia di pietre
sulla DAIZA mi sto documentando (santo internet e santo youtube) .
Grazie Giancarlo , ci vediamo al club.
Grazie Giancarlo , ci vediamo al club.
Re: A caccia di pietre
Bellissimi i due suiseki capitano, specialmente il primo lo trovo molto interessante.
suiseki- Nuovo Utente
- Messaggi : 152
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Località : Lonigo Vicenza
Re: A caccia di pietre
capitanfabius ha scritto:sulla DAIZA mi sto documentando (santo internet e santo youtube) .
Grazie Giancarlo , ci vediamo al club.
giancarlo- .
- Messaggi : 16153
Data d'iscrizione : 01.01.10
Età : 68
Località : Boffalora d'Adda - Lodi
Re: A caccia di pietre
capitanfabius ha scritto:Sono stato al Lago di Giacopiane in Liguria per una gita che è stato un misto tra ricerca ed osservazione e non potevo non portare a casa qualche suiseki.
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Nella prima foto mi sembra di vedere due paia di piedi...vicini...vicini...
EmmaPeel- Nuovo Utente
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