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Acero palmato (Acer Palmatum)
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Acero palmato (Acer Palmatum)
Famiglia caratterizzata da un centinaio di specie arboree ed arbustive. Ampiamente distribuite nelle regioni temperate dell'emisfero boreale, sono per la maggior parte a foglia caduca.
Sebbene molte presentino foglie palmate, esse possono essere semplici e caduche o composte addirittura da 15 lobi.
Anche il tessuto della corteccia è piuttosto vario.
Circa sessanta sono le specie diffuse in Europa, ma in arte bonsai sono quelle originarie del Giappone le più conosciute e coltivate, per la bellezza e la varietà di forme e colori, fra cui l'Acer palmatum e l'Acer buergerianum.
Si tratta di una specie robusta, generalmente in grado di resistere al freddo quanto al caldo. È longeva come essenza coltivata a bonsai, inoltre è facile da modellare e risponde bene alle tecniche di coltivazione.
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ESPOSIZIONE
Come gia’ detto, si tratta di una pianta piuttosto resistente sia nei confronti del caldo che del freddo.
Pero’, non ama essere esposta in pieno sole, pertanto, per non danneggiare il suo splendido fogliame, bisogna proteggerla dai raggi solari estivi più intensi, mentre in autunno si puo’ esporre totalmente al sole.
E’ una pianta che resiste bene al freddo intenso invernale, ma per precauzione, specialmente al Nord e’ meglio proteggere il vaso avvolgendolo con stracci, fogliame ecc.ecc. e collocarlo in serra fredda.
SUBSTRATO
Si può fare un composto di akadama 50% - t..u. 25% - sabbia di fiume 20% ed un 5% di kanuma (in alternativa uno strato di pozzolana come terreno drenante e akadama pura)
RINVASO
Per le piante giovani ogni anno in primavera, per le piante mature Ogni 2/3 anni in primavera, appena cominciano ad aprire le gemme.
ANNAFFIATURA
Annaffiare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto, facendo pero’ attenzione nei periodi più caldi e in presenza di forte vento, in quel caso bisogna intervenire con maggior frequenza per evitare che il terreno rimanga completamente asciutto.
È bene inoltre tener presente che sia la mancanza, sia l’eccesso d’acqua possono creare gravi scompensi alla pianta e più precisamente la mancanza d’acqua provoca l’afflosciamento delle foglie e conseguente crescita stentata, l’eccesso causa invece un annerimento delle foglie nella parte apicale.
CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministra una volta al mese, Concime a lenta cessione.
Dalla fine di agosto ad ottobre riprendere le concimazioni..Non esagerare con le concimazioni altrimenti crescono internodi lunghi.
POTATURA – CIMATURA
Il periodo migliore per la potatura è l’inverno, poiché essendo privo di foglie è possibile osservarne con più chiarezza la struttura completa, inoltre non si rischiano perdite di linfa visto che la pianta è a riposo.
In particolare vanno sempre potati in inverno i rami grossi: se si intervenisse durante il periodo di crescita, anche l’applicazione di pasta cicatrizzante non riuscirebbe ad arrestare la fuoriuscita di linfa.
Per quanto riguarda la potatura di sfoltimento è bene tener presente che le gemme degli Aceri appaiono in coppia, una su ciascun lato del ramo. Mediante la selezione delle gemme e la potatura appropriata dei rami, la nuova germogliazione rispetterà la direzione della gemma scelta. Seguendo un buon schema, sulla base della direzione del ramo principale, i rami secondari e terziari non devono incrociarsi, ma formare una densa e completa rete orizzontale. Una volta formata la fronda, che si ottiene in circa 5 anni, ogni 4-5 anni è necessario potare l’albero energicamente per mantenerne la dimensione e il disegno.
Per la cimatura, invece si procede in primavera quando si sono sviluppati i nuovi germogli, si pinza lasciando solo 1 o 2 paia di foglie. Se non si intervenisse in questo periodo, i germogli si svilupperebbero liberamente con internodi lunghi, dando luogo ad una crescita disordinata esteticamente sgradevole.
La cimatura dovrà proseguire durante tutto il periodo di crescita, con frequenza minore per i rami bassi, che è bene rimangano più lunghi.
Sugli esemplari giovani è consigliabile defogliare ad anni alterni, a fine maggio - primi di giugno, eliminando tutte le foglie, ma mantenendo il picciolo.
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CURE PARTICOLARI
Non necessita di particolari cure.
PATOLOGIE
Gli agenti patogeni che si riscontrano più spesso su questa specie sono afidi, ragnetto rosso e oidio. Nel caso degli afidi si procede applicando aficida specifico ogni 10/12 giorni, effettuando almeno 3 interventi. Per prevenire la formazione del ragnetto rosso, è bene mantenere la pianta in un ambiente ventilato, in caso di attacco intervenire con acaricida.
Sebbene molte presentino foglie palmate, esse possono essere semplici e caduche o composte addirittura da 15 lobi.
Anche il tessuto della corteccia è piuttosto vario.
Circa sessanta sono le specie diffuse in Europa, ma in arte bonsai sono quelle originarie del Giappone le più conosciute e coltivate, per la bellezza e la varietà di forme e colori, fra cui l'Acer palmatum e l'Acer buergerianum.
Si tratta di una specie robusta, generalmente in grado di resistere al freddo quanto al caldo. È longeva come essenza coltivata a bonsai, inoltre è facile da modellare e risponde bene alle tecniche di coltivazione.
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ESPOSIZIONE
Come gia’ detto, si tratta di una pianta piuttosto resistente sia nei confronti del caldo che del freddo.
Pero’, non ama essere esposta in pieno sole, pertanto, per non danneggiare il suo splendido fogliame, bisogna proteggerla dai raggi solari estivi più intensi, mentre in autunno si puo’ esporre totalmente al sole.
E’ una pianta che resiste bene al freddo intenso invernale, ma per precauzione, specialmente al Nord e’ meglio proteggere il vaso avvolgendolo con stracci, fogliame ecc.ecc. e collocarlo in serra fredda.
SUBSTRATO
Si può fare un composto di akadama 50% - t..u. 25% - sabbia di fiume 20% ed un 5% di kanuma (in alternativa uno strato di pozzolana come terreno drenante e akadama pura)
RINVASO
Per le piante giovani ogni anno in primavera, per le piante mature Ogni 2/3 anni in primavera, appena cominciano ad aprire le gemme.
ANNAFFIATURA
Annaffiare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto, facendo pero’ attenzione nei periodi più caldi e in presenza di forte vento, in quel caso bisogna intervenire con maggior frequenza per evitare che il terreno rimanga completamente asciutto.
È bene inoltre tener presente che sia la mancanza, sia l’eccesso d’acqua possono creare gravi scompensi alla pianta e più precisamente la mancanza d’acqua provoca l’afflosciamento delle foglie e conseguente crescita stentata, l’eccesso causa invece un annerimento delle foglie nella parte apicale.
CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministra una volta al mese, Concime a lenta cessione.
Dalla fine di agosto ad ottobre riprendere le concimazioni..Non esagerare con le concimazioni altrimenti crescono internodi lunghi.
POTATURA – CIMATURA
Il periodo migliore per la potatura è l’inverno, poiché essendo privo di foglie è possibile osservarne con più chiarezza la struttura completa, inoltre non si rischiano perdite di linfa visto che la pianta è a riposo.
In particolare vanno sempre potati in inverno i rami grossi: se si intervenisse durante il periodo di crescita, anche l’applicazione di pasta cicatrizzante non riuscirebbe ad arrestare la fuoriuscita di linfa.
Per quanto riguarda la potatura di sfoltimento è bene tener presente che le gemme degli Aceri appaiono in coppia, una su ciascun lato del ramo. Mediante la selezione delle gemme e la potatura appropriata dei rami, la nuova germogliazione rispetterà la direzione della gemma scelta. Seguendo un buon schema, sulla base della direzione del ramo principale, i rami secondari e terziari non devono incrociarsi, ma formare una densa e completa rete orizzontale. Una volta formata la fronda, che si ottiene in circa 5 anni, ogni 4-5 anni è necessario potare l’albero energicamente per mantenerne la dimensione e il disegno.
Per la cimatura, invece si procede in primavera quando si sono sviluppati i nuovi germogli, si pinza lasciando solo 1 o 2 paia di foglie. Se non si intervenisse in questo periodo, i germogli si svilupperebbero liberamente con internodi lunghi, dando luogo ad una crescita disordinata esteticamente sgradevole.
La cimatura dovrà proseguire durante tutto il periodo di crescita, con frequenza minore per i rami bassi, che è bene rimangano più lunghi.
Sugli esemplari giovani è consigliabile defogliare ad anni alterni, a fine maggio - primi di giugno, eliminando tutte le foglie, ma mantenendo il picciolo.
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Non necessita di particolari cure.
PATOLOGIE
Gli agenti patogeni che si riscontrano più spesso su questa specie sono afidi, ragnetto rosso e oidio. Nel caso degli afidi si procede applicando aficida specifico ogni 10/12 giorni, effettuando almeno 3 interventi. Per prevenire la formazione del ragnetto rosso, è bene mantenere la pianta in un ambiente ventilato, in caso di attacco intervenire con acaricida.
giancarlo- .
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Località : Boffalora d'Adda - Lodi
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