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espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
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espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Post aperto da DAVIDE
come richiesto da vari utenti , apriamo questo post perchè ognuno di noi possa esprimere che significato ha il termine " naturalezza " o " albericità " quando osserva un bonsai.
Segue intervento di Orsoferito
Approfitto dell'occasione per domandarmi e chiedervi un vostro parere sul concetto di albericità
E' da quasi 20 anni o più che ogni tanto sento questa parola quando si cerca di trovare pregi o diffetti ad un bonsai.
Io ho provato a chiedere ai vari maestri che ho incontrato durante il mio percorso sulla strada del bonsai, ma le risposte non sono state sempre chiare e comprensibili, almeno per me.
Secondo voi cosa si intende per albericita?
come richiesto da vari utenti , apriamo questo post perchè ognuno di noi possa esprimere che significato ha il termine " naturalezza " o " albericità " quando osserva un bonsai.
Segue intervento di Orsoferito
Approfitto dell'occasione per domandarmi e chiedervi un vostro parere sul concetto di albericità
E' da quasi 20 anni o più che ogni tanto sento questa parola quando si cerca di trovare pregi o diffetti ad un bonsai.
Io ho provato a chiedere ai vari maestri che ho incontrato durante il mio percorso sulla strada del bonsai, ma le risposte non sono state sempre chiare e comprensibili, almeno per me.
Secondo voi cosa si intende per albericita?
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Premesso che non sono sicuramente la persona piu' competenete e qualificata per discorsi di questo tipo....a mio modo di vedere fare bonsai si traduce nella miniaturizzazione di un albero, nel tempo oltre a questo si e' affiancata un'idea piu' artistica. Per me albericita' vuol dire coltivare e formare una pianta per renderla, visivamente e proporzionalmente, simile a cio' che e' presente in natura. In tutte le sfaccettature che un'essenza puo' assumere. Poi il gusto personale e le mode possono modificare l'idea iniziale in qualcosa d'altro. Il tutto, possibilmente, entro dei canoni prestabiliti.
Un pino a scopa rovesciata forse non e' credibile, a mio modo di pensare.
In sostanza l'obbietivo e una pianta credibile.
Non vorrei pero' inquinare il post iniziale...decidano i boss se e' meglio aprirne uno ad hoc.
Un pino a scopa rovesciata forse non e' credibile, a mio modo di pensare.
In sostanza l'obbietivo e una pianta credibile.
Non vorrei pero' inquinare il post iniziale...decidano i boss se e' meglio aprirne uno ad hoc.
Ascom- Utente medio
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
orsoferito ha scritto:Approfitto dell'occasione per domandarmi e chiedervi un vostro parere sul concetto di albericità
E' da quasi 20 anni o più che ogni tanto sento questa parola quando si cerca di trovare pregi o diffetti ad un bonsai.
Io ho provato a chiedere ai vari maestri che ho incontrato durante il mio percorso sulla strada del bonsai, ma le risposte non sono state sempre chiare e comprensibili, almeno per me.
Secondo voi cosa si intende per albericita?
Andiamo un po' fuori...ma vale la pena di spiegarsi perche' anche io uso questo termine a volte....e non e' per far vedere a qualcuno che so questa parola ed ogni tanto la uso....
Quando si presentano a volte degli alberelli in un post oppure si ha occasione di vederli di persona, a volte a tutto assomigliano all'infuori di un albero...pertanto se discutiamo di una pianta che non ha ancora le caratteristiche peculiari di un albero, come in natura,mi viene spontaneo se la pianta arriva ad essere simile a quella in natura, dire che ha acquisito albericita'... insomma che comincia ad assomigliare ad un albero...
Questo e' un esempio di quello che voglio dire....
La foto sotto e' un alberello che per il mio modesto pare non ha albericita'...ci si deve lavorare molto ancora per raggiungerla..... (e' il mio podocarpo...)
E questo e' lo stesso albero che secondo il mio parere ha acquisito una certa albericita' rispetto a come era prima......nulla di piu'.....
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espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Ci provo...
Io per albericità intendo: riprodurre una pianta, che segua il più possibile le regole in termini di proporzioni.
Quindi partendo dal tronco, i rami devono avere il giusto diametro a seconda della posizione in cui si trovano, la chioma deve essere proporzionata alle dimensioni della pianta (tenendo conto dello stile scelto), l'apice deve cercare l'alto, ecc. ecc.
Mi viene a questo puno da fare una considerazione... credo sia pensiero comune che, le caducifoglie si apprezzano maggiormente da spoglie. Infatti è bello vedere piante così dette mature, con la loro ramificazione fine la quale attribuisce appunto maturità/vetustà. Ramificazione fine che, spesso, durante determinati periodi della stagione, conferisce una chioma troppo piena.
Sono convinto infatti, che la pianta di Davide (non me ne voglia per l'esempio), sarà maggiormente apprezzabile una volta spoglia... quando si potrà godere appieno del lavoro svolto. Anch'io trovo che, attualmente, sia leggermente troppo piena (di vegetazione) nel rispetto delle suddette proporzioni. La preferirei più leggera, spaziata (magari non com'era ad Arco 2011, ma in quell'occasione era all'inizio della ripresa vegetativa). Non credo tuttavia che le due cose vadano d'accordo, per lo meno non durante tutto l'arco dell'anno... Nel rispetto della pianta stessa, bisogna rispettare le sue tempistiche.
Siamo tutti d'accordo se affermo che, fare interventi "fuori stagione" in generale ed anche per portare una pianta al top ad una mostra, sia controproducente.
Anche il Silvestre di Marcello alla Giareda, non era stato "tirato" (come altre piante esposte tra l'altro)... del resto dopo un'estate come quella passata, sarebbe stato uno stress eccessivo e deleterio per la salute della pianta.
Il discorso artistico è un discorso a parte, che comunque deve essere imprescindibile dall'albericità e quindi dalle proporzioni... così come le intendo io. Infatti il mio è un parere del tutto personale ed aperto ad altre valutazioni che potrebbero portarmi a ridimensionarlo se non a mutarlo in toto.
Spero di non essere uscito troppo dal tema.
Io per albericità intendo: riprodurre una pianta, che segua il più possibile le regole in termini di proporzioni.
Quindi partendo dal tronco, i rami devono avere il giusto diametro a seconda della posizione in cui si trovano, la chioma deve essere proporzionata alle dimensioni della pianta (tenendo conto dello stile scelto), l'apice deve cercare l'alto, ecc. ecc.
Mi viene a questo puno da fare una considerazione... credo sia pensiero comune che, le caducifoglie si apprezzano maggiormente da spoglie. Infatti è bello vedere piante così dette mature, con la loro ramificazione fine la quale attribuisce appunto maturità/vetustà. Ramificazione fine che, spesso, durante determinati periodi della stagione, conferisce una chioma troppo piena.
Sono convinto infatti, che la pianta di Davide (non me ne voglia per l'esempio), sarà maggiormente apprezzabile una volta spoglia... quando si potrà godere appieno del lavoro svolto. Anch'io trovo che, attualmente, sia leggermente troppo piena (di vegetazione) nel rispetto delle suddette proporzioni. La preferirei più leggera, spaziata (magari non com'era ad Arco 2011, ma in quell'occasione era all'inizio della ripresa vegetativa). Non credo tuttavia che le due cose vadano d'accordo, per lo meno non durante tutto l'arco dell'anno... Nel rispetto della pianta stessa, bisogna rispettare le sue tempistiche.
Siamo tutti d'accordo se affermo che, fare interventi "fuori stagione" in generale ed anche per portare una pianta al top ad una mostra, sia controproducente.
Anche il Silvestre di Marcello alla Giareda, non era stato "tirato" (come altre piante esposte tra l'altro)... del resto dopo un'estate come quella passata, sarebbe stato uno stress eccessivo e deleterio per la salute della pianta.
Il discorso artistico è un discorso a parte, che comunque deve essere imprescindibile dall'albericità e quindi dalle proporzioni... così come le intendo io. Infatti il mio è un parere del tutto personale ed aperto ad altre valutazioni che potrebbero portarmi a ridimensionarlo se non a mutarlo in toto.
Spero di non essere uscito troppo dal tema.
Ultima modifica di Simone il Mer 19 Set 2012, 19:39 - modificato 1 volta.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
per me significa, vedere in un bonsai quello che generalmente vedo quando vado a passeggiare in montagna.
perciò niente radici aeree (ficus) niente o quasi legna secca (ginepri) e niente piante più larghe che alte (buergeriani e azalee)
perciò niente radici aeree (ficus) niente o quasi legna secca (ginepri) e niente piante più larghe che alte (buergeriani e azalee)
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
e lo stile litterati?
mattedoctor- Utente attivo
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
gil hardy ha scritto:per me significa, vedere in un bonsai quello che generalmente vedo quando vado a passeggiare in montagna.
perciò niente radici aeree (ficus) niente o quasi legna secca (ginepri) e niente piante più larghe che alte (buergeriani e azalee)
sono d'accordo con Gil per me il bonsai è come vediamo noi la naturalezza di un albero
ricordate i disegni da bambini?
fuori da ogni schema scritto
aldo67- Utente medio
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Una delle cose fondamentali per la naturalezza è il non vedere l'intervento dell'uomo, fresature, legno secco bianchissimo ecc....
gimmino- Utente medio
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Come gia detto altre volte, il bunjin va oltre a tutte le regole.
Per questo è il più difficile, non avendo regole codificate, creare naturalezza, vecchiaia e tutte le altre proprietà che danno il senso di un qualche cosa che esiste da sempre fanno di questo stile qualche cosa che ti porta a lunghissime contemplazioni.
Vedo fra le tante piante della mostra di Crespi un pino mugo in questo stile che mi sembra notevole in foto, immaginiamoci come può essere dal vero.
Chiedo a chi ha avuto la fortuna di ammirarlo di descrivercelo, per favore..................
Per questo è il più difficile, non avendo regole codificate, creare naturalezza, vecchiaia e tutte le altre proprietà che danno il senso di un qualche cosa che esiste da sempre fanno di questo stile qualche cosa che ti porta a lunghissime contemplazioni.
Vedo fra le tante piante della mostra di Crespi un pino mugo in questo stile che mi sembra notevole in foto, immaginiamoci come può essere dal vero.
Chiedo a chi ha avuto la fortuna di ammirarlo di descrivercelo, per favore..................
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
orsoferito ha scritto:Vedo fra le tante piante della mostra di Crespi un pino mugo in questo stile che mi sembra notevole in foto, immaginiamoci come può essere dal vero.
Chiedo a chi ha avuto la fortuna di ammirarlo di descrivercelo, per favore..................
Scusa Orsoferito, ma così bisognerebbe aprire un'altro post o comunque tornare su quello della Crespi Cup... Questo nuovo post è stato creato sulla base di una tua specifica domanda. Non che tu debba sentirti in dovere di farlo. Ma sarebbe bello (per lo meno a me farebbe piacere), se ne hai voglia, che tu esprimessi il tuo pensiero.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Scusatemi se ho combinato un pò di confusione.
Cerco di rimettere le cose al suo posto.
Magnificando il pino mugo della mostra Crespi in qualche maniera ho anticipato il mio modo di vedere il bonsai.
Sicuramente meno si nota la mano deel'esecutore e più la pianta acquista le caratteristiche che la fanno diventare un bonsai.
Ma una delle doti che, per me, è fondamentale per un bonsai è il dinamismo.
Intendo,per dinamismo quella senzazione che si prova quasi sentendo il vento fra i rami.
Molto difficile da descrivere................
Molte volte mi sono soffermato a lungo davanti ad una pianta per cogliere questa senzazione, ma raramente ci sono riuscito (forse, anzi sicuramente per colpa mia)
Piante bellissime eseguite a regola d'arte anche con molti anni di lavoro molte volte sembrano statiche (o lo sono) e a mio modestissimo parere appaiono come dei sopramobili perfetti.
Apprezzo moltissimo la perfezione nell esecuzione in generale, vado a cercare però, più spesso che posso piante magari un pò meno perfette, ma che abbiano intrinseca una dinamicità che me le fa sentire veramente vive.
Cerco di rimettere le cose al suo posto.
Magnificando il pino mugo della mostra Crespi in qualche maniera ho anticipato il mio modo di vedere il bonsai.
Sicuramente meno si nota la mano deel'esecutore e più la pianta acquista le caratteristiche che la fanno diventare un bonsai.
Ma una delle doti che, per me, è fondamentale per un bonsai è il dinamismo.
Intendo,per dinamismo quella senzazione che si prova quasi sentendo il vento fra i rami.
Molto difficile da descrivere................
Molte volte mi sono soffermato a lungo davanti ad una pianta per cogliere questa senzazione, ma raramente ci sono riuscito (forse, anzi sicuramente per colpa mia)
Piante bellissime eseguite a regola d'arte anche con molti anni di lavoro molte volte sembrano statiche (o lo sono) e a mio modestissimo parere appaiono come dei sopramobili perfetti.
Apprezzo moltissimo la perfezione nell esecuzione in generale, vado a cercare però, più spesso che posso piante magari un pò meno perfette, ma che abbiano intrinseca una dinamicità che me le fa sentire veramente vive.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
gil hardy ha scritto:per me significa, vedere in un bonsai quello che generalmente vedo quando vado a passeggiare in montagna.
perciò niente radici aeree (ficus) niente o quasi legna secca (ginepri) e niente piante più larghe che alte (buergeriani e azalee)
In che senso Gil? Spero tu non voglia limitare ed intendere il concetto di albericità, esclusivamente alla conformazione delle piante che tu vedi nelle tue zone. L'Italia è un paese che, grazie alla sua conformazione geologica, offre diversi abitat e di conseguenza morfologia floro/faunistica, è questo è uno dei tanti motivi che rende il nostro paese unico.
Cerco di spiegarmi: l'albericità (o stile, ma qui rischio di andare fuori tema) di un'olivo/olivastro è differente a seconda delle zone. In Veneto non saranno mai come in Sardegna e viceversa.
Un ginepro in una zona battuta dal vento e che cresce su di un dirupo roccioso, non sarà come quello che trovi in un bosco in circostanze meno sofferte ed avrà un'aspetto totalmente differente. Contorto e con tanto secco, quasi prevalente (magari a vela...slurp. slurp, ecc. ecc), dalle tue parti non ne troverai (forse... dico io) ma non vuol dire che non rappresenti (in modo differente) la natura con la sua albericità. Scusa Gil, ma o non ho compreso cosa intendevi dire o non sono d'accordo... lo trovo limitante.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
per me albericità, termine che non uso mai però..., si intende quella sensazione che DEVE dare una pianta a guardarla, e cioè assomigliare il più possibile ad un vero albero in natura.
quindi no piante ad S, boschi di ulivi, rosmarini, rose..., ecc...
sul fatto del secco di ginepri o tassi, beh se vi capita di passare da alcune zone si vedono esemplari davvero notevoli...
quindi no piante ad S, boschi di ulivi, rosmarini, rose..., ecc...
sul fatto del secco di ginepri o tassi, beh se vi capita di passare da alcune zone si vedono esemplari davvero notevoli...
francobet- Utente normale
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
francobet ha scritto:per me albericità, termine che non uso mai però..., si intende quella sensazione che DEVE dare una pianta a guardarla, e cioè assomigliare il più possibile ad un vero albero in natura.
Sono d'accordo Franco, ma non credo sia giusto, limitare il concetto alle zone di appartenenza. Se poi, qualcuno desidera farlo è libero di farlo e lo rispetto nella sua scelta. Ma credo che da qui, a farla diventare una regola, ce ne passa.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
orsoferito ha scritto:Scusatemi se ho combinato un pò di confusione.
Cerco di rimettere le cose al suo posto.
Magnificando il pino mugo della mostra Crespi in qualche maniera ho anticipato il mio modo di vedere il bonsai.
Sicuramente meno si nota la mano deel'esecutore e più la pianta acquista le caratteristiche che la fanno diventare un bonsai.
Ma una delle doti che, per me, è fondamentale per un bonsai è il dinamismo.
Intendo,per dinamismo quella senzazione che si prova quasi sentendo il vento fra i rami.
Molto difficile da descrivere................
Molte volte mi sono soffermato a lungo davanti ad una pianta per cogliere questa senzazione, ma raramente ci sono riuscito (forse, anzi sicuramente per colpa mia)
Piante bellissime eseguite a regola d'arte anche con molti anni di lavoro molte volte sembrano statiche (o lo sono) e a mio modestissimo parere appaiono come dei sopramobili perfetti.
Apprezzo moltissimo la perfezione nell esecuzione in generale, vado a cercare però, più spesso che posso piante magari un pò meno perfette, ma che abbiano intrinseca una dinamicità che me le fa sentire veramente vive.
Orsoferito, non prenderla come una persecuzione. Ma non hai espresso ciò che intendi per albericità, bensì hai parlato di dinamismo che tu apprezzi in un bonsai. Tuttavia credo che una pianta, così come la intendo io ma credo anche tu, può esprimere albericità, a prescindere dal dinamismo. O sbaglio...
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Simone ha scritto:francobet ha scritto:per me albericità, termine che non uso mai però..., si intende quella sensazione che DEVE dare una pianta a guardarla, e cioè assomigliare il più possibile ad un vero albero in natura.
Sono d'accordo Franco, ma non credo sia giusto, limitare il concetto alle zone di appartenenza. Se poi, qualcuno desidera farlo è libero di farlo e lo rispetto nella sua scelta. Ma credo che da qui, a farla diventare una regola, ce ne passa.
Ho letto un po' anche cio' che intendi tu Simone per concetto di albericita'....pero' per quanto mi riguarda io la vedo ed interpreto esclusivamente per come l'ho spiegata piu' sopra...anche se non e' proprio cosi'....quando io dico si quest'albero comincia ad avere albericita' e' perche' prende i connotati di una pianta che prima non aveva....nulla di piu'....
Penso sia giusto che ognuno di noi dica quello che la parola gli suggerisce...anche se non propriamente esatto....
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Ti porto un'esempio... questa composizione vista sia all'UBI che al Crespi, che molti di voi hanno apprezzato e rispetto il vostro apprezzamento:
Ebbene, sul dinamismo, niente da eccepire. Sull'albericità trovo delle controversie. Non mi sembra naturale che su di un'albero battuto dal vento con la forza espressa in questa composizione, che il primo ramo basso parta controvento... a meno che il vento abbia cominciato a soffiare dopo trent'anni.
Poi lasciamo stare il fatto che le piante siano state posizionate in perfetta linea sulla lastra a mo' di filotto senza cercare la benchè minima profondità nella composizione stessa, perchè sarei fuori dal topic (mi sembra un buon esercizio ma non lo osannerei.)
Ebbene, sul dinamismo, niente da eccepire. Sull'albericità trovo delle controversie. Non mi sembra naturale che su di un'albero battuto dal vento con la forza espressa in questa composizione, che il primo ramo basso parta controvento... a meno che il vento abbia cominciato a soffiare dopo trent'anni.
Poi lasciamo stare il fatto che le piante siano state posizionate in perfetta linea sulla lastra a mo' di filotto senza cercare la benchè minima profondità nella composizione stessa, perchè sarei fuori dal topic (mi sembra un buon esercizio ma non lo osannerei.)
Ultima modifica di Simone il Mer 19 Set 2012, 20:49 - modificato 2 volte.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
giancarlo ha scritto:Simone ha scritto:francobet ha scritto:per me albericità, termine che non uso mai però..., si intende quella sensazione che DEVE dare una pianta a guardarla, e cioè assomigliare il più possibile ad un vero albero in natura.
Sono d'accordo Franco, ma non credo sia giusto, limitare il concetto alle zone di appartenenza. Se poi, qualcuno desidera farlo è libero di farlo e lo rispetto nella sua scelta. Ma credo che da qui, a farla diventare una regola, ce ne passa.
Ho letto un po' anche cio' che intendi tu Simone per concetto di albericita'....pero' per quanto mi riguarda io la vedo ed interpreto esclusivamente per come l'ho spiegata piu' sopra...anche se non e' proprio cosi'....quando io dico si quest'albero comincia ad avere albericita' e' perche' prende i connotati di una pianta che prima non aveva....nulla di piu'....
Penso sia giusto che ognuno di noi dica quello che la parola gli suggerisce...anche se non propriamente esatto....
Sono d'accordo Gian e penso che non serva (considerato che gli utenti del forum, soprattutto quelli a cui mi sono riferito ormai mi conoscono e spero mi tollerino ) chiarire il fatto che scrivo con l'intento di un sano e costrutivo confronto. Dicendo quello che penso nel rispetto dell'altrui pensiero.
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Simone ha scritto:Ti porto un'esempio... questa composizione vista sia all'UBI che al Crespi, che molti di voi hanno apprezzato e rispetto il vostro apprezzamento:
Ebbene, sul dinamismo, niente da eccepire. Sull'albericità trovo delle controversie. Non mi sembra naturale che su di un'albero battuto dal vento con la forza espressa in questa composizione, che il primo ramo basso parta controvento...
Poi lasciamo stare il fatto che le piante siano state posizionate in perfetta linea sulla lastra a mo' di filotto senza cercare la benchè minima profondità della composizione stessa, perchè sarei fuori dal topic (mi sembra un buon esercizio ma non lo osannerei.)
Io non mi sono soffermato all'analisi della pianta, E forse avrei dovuto farlo....quello che dici e' giustissimo riguardando bene....pero' a me ha dato l'impressione di un gruppo di piante osspinte da un vento impetuoso...poi l'aver sbagliato qualcosa ci sta...ma l'impressione per me resta quella..una naturalezza che nel battuto dal vento ho visto rare volte....poi tutto si puo' e si deve migliorare....
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
giancarlo ha scritto:
Io non mi sono soffermato all'analisi della pianta, E forse avrei dovuto farlo....quello che dici e' giustissimo riguardando bene....pero' a me ha dato l'impressione di un gruppo di piante osspinte da un vento impetuoso...poi l'aver sbagliato qualcosa ci sta...ma l'impressione per me resta quella..una naturalezza che nel battuto dal vento ho visto rare volte....poi tutto si puo' e si deve migliorare....
Gian, tu non l'hai vista dal vivo e se non l'avessi vista neanch'io ma solo da una foto, l'avrei pensata come te! Ma chi la vista dal vivo?!?!?!
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Simone ha scritto:giancarlo ha scritto:
Io non mi sono soffermato all'analisi della pianta, E forse avrei dovuto farlo....quello che dici e' giustissimo riguardando bene....pero' a me ha dato l'impressione di un gruppo di piante osspinte da un vento impetuoso...poi l'aver sbagliato qualcosa ci sta...ma l'impressione per me resta quella..una naturalezza che nel battuto dal vento ho visto rare volte....poi tutto si puo' e si deve migliorare....
Gian, tu non l'hai vista dal vivo e se non l'avessi vista neanch'io ma solo da una foto, l'avrei pensata come te! Ma chi la vista dal vivo?!?!?!
Si e' vero...le foto come si sa non danno mai la percezione che si prova dal vivo e giudicare e' difficile........
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Certamente non credo di essere perseguito da te, anzi.............
Quando ho iniziato a chiedere cosa secondo voi fosse il concetto di albericità perchè io non avevo e non ho ancora le idee chiare in testa, pensavo che tutti assieme potessimo trovare una qualche idea comune da condividere.
Invece ora dopo esserci confrontati, sono ancora più confuso.
Ho deciso che la parola "albericità non la userò mai, anche se finora l'ho più subita che usata.
Per me, grande tronco perfetto il più possibile, grande nebari per le caducifoglie certamente,
proprzione di volume dei rami, vuoti e pieni neccessari per dare il senso di profondità, collocazione nel vaso perfetta con inclinazione verso chi guarda ne troppa e ne troppo poca,
senso del movimento che si possa cogliere osservando attentamente e "dinamicità" queste sono le caratteristiche che fanno di una pianta un bonsai.
Io il bonsai lo vedo così. Certamente per arrivare a tutto questo è neccessario fare tanta strada e non è detto che si debba o si possa per forza arrivare.
Però il percorrere questa strada per arrivare a questa possibile meta è gia una cosa entusiasmante
Quando ho iniziato a chiedere cosa secondo voi fosse il concetto di albericità perchè io non avevo e non ho ancora le idee chiare in testa, pensavo che tutti assieme potessimo trovare una qualche idea comune da condividere.
Invece ora dopo esserci confrontati, sono ancora più confuso.
Ho deciso che la parola "albericità non la userò mai, anche se finora l'ho più subita che usata.
Per me, grande tronco perfetto il più possibile, grande nebari per le caducifoglie certamente,
proprzione di volume dei rami, vuoti e pieni neccessari per dare il senso di profondità, collocazione nel vaso perfetta con inclinazione verso chi guarda ne troppa e ne troppo poca,
senso del movimento che si possa cogliere osservando attentamente e "dinamicità" queste sono le caratteristiche che fanno di una pianta un bonsai.
Io il bonsai lo vedo così. Certamente per arrivare a tutto questo è neccessario fare tanta strada e non è detto che si debba o si possa per forza arrivare.
Però il percorrere questa strada per arrivare a questa possibile meta è gia una cosa entusiasmante
Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Io invece continuero' a dire la parola "albericita'" intesa per come l'ho spiegata...sperando di non essere frainteso da nessuno....in fin dei conti e' un po' come analizzare una pianta...tutti dicono la loro e quasi mai si e' d'accordo sull'impostazione! Ognuno pensa di impostarla a suo modo (giustamente)
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Re: espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...
Simone ha scritto:Ti porto un'esempio... questa composizione vista sia all'UBI che al Crespi, che molti di voi hanno apprezzato e rispetto il vostro apprezzamento:
Ebbene, sul dinamismo, niente da eccepire. Sull'albericità trovo delle controversie. Non mi sembra naturale che su di un'albero battuto dal vento con la forza espressa in questa composizione, che il primo ramo basso parta controvento... a meno che il vento abbia cominciato a soffiare dopo trent'anni.
Poi lasciamo stare il fatto che le piante siano state posizionate in perfetta linea sulla lastra a mo' di filotto senza cercare la benchè minima profondità nella composizione stessa, perchè sarei fuori dal topic (mi sembra un buon esercizio ma non lo osannerei.)
Per correttezza, considerato che il forum non è frequentato solo dagli utenti iscritti ed anche il proprietario della composizione, da me commentata, potrebbe imbattersi in questo post... si potrebbe giustamente pensare: azz.. vuole questo, che non ho mai sentito e non ha mai esposto una pianta e non ne possiede neanche di degne di essere esposte (non che sia la mia priorità, ma neanche che mi dispiacerebbe un giorno farlo)? Insomma, senza titolo...
Se avessi avuto od avrò l'opportunità, gli direi quello che penso rispettando il suo pensiero e la sua persona. Ed è proprio con la sincerità (educata nel rispetto), secondo me, che si dimostra rispetto.
Ultima modifica di Simone il Mer 19 Set 2012, 21:23 - modificato 1 volta.
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