Roverella... Bunjin???

A me piace la terzultima

Simo. ha scritto:Grazie ale, sono le due ipotesi che al momento preferisco anch'io!

Effettivamente sarebbe stato un bel Mume!!

Grosso modo l'idea sarebbe questa... buttata giù al volo:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Simo, scusa, non avevo ancora risposto.
Mi piace, forse terrei i rami un po' meno abbassati: ho cercato un'immagine che seguisse la mia idea ma... sono tutti mume!

secondo il mio modesto parere il disegno che vedo è troppo "coniferoso" per questa pianta che, pur nella delicatezza della forma mostra tutta la sua forza, è ovvio che le regole si possono anche trasgredire ma io seguirei le peculiarità di questa essenza con una chioma magari minima ma più tondeggiante come forma;forse sbaglio ma, vedendo le roverelle in natura,mi riesce difficile vedere questa con un disegno simile seppur piacevole

danielo55 ha scritto:secondo il mio modesto parere il disegno che vedo è troppo "coniferoso" per questa pianta che, pur nella delicatezza della forma mostra tutta la sua forza, è ovvio che le regole si possono anche trasgredire ma io seguirei le peculiarità di questa essenza con una chioma magari minima ma più tondeggiante come forma;forse sbaglio ma, vedendo le roverelle in natura,mi riesce difficile vedere questa con un disegno simile seppur piacevole

con me sfondi una porta aperta eheh....assolutamente non tollero l'eccesso di "coniferosità" su qualsiasi latifoglia anche se la lavorazione è da capolavoro a me non riescono a piacere salvo rare eccezioni, discorso generale questo non riferito alla sua roverella anche perchè forse i rari casi in cui mi piace questo tipo di impostazione è proprio uno stile bunjin in cui si ricerca la forma drammatica.

è ovviamente una questione di gusti anche se per me magari certe regole sono imprescindibili

Anch'io mi soffermerei sulla terzultima foto per modellare questa roverella. Un bunjin con una chioma leggera e semi globosa facilmente eseguibile e credibile.

Intendereste una cosa di questo tipo?

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Sì, alla grande!

Si, la struttura tracciata è ideale. Lascerei un moncone più pronunciato sul lato destro creando un jin per giustificare l'aspetto della pianta stilizzata.

In questi giorni, mentre sistemavo la pianta, mi sono accorto che alla base c'era della corteccia sollevata... tra le fessure in quel punto, si intravedeva un bozzo strano.

Ho iniziato a scortecciare leggermente, ma ahimè questa cosa aveva lavorato su tutta la circonferenza... eccone un pezzo:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Sembra una specie di fungo, che causa una sorta di cancro/rogna... sulla falsa riga dell'olivo o del castagno per intenderci.

Risultato... s'è pappato tutta la pianta:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Ho voluto controllare il pezzo che vi ho mostrato, con un mini-microscopio elettronico USB... c'erano degli animaletti che ho filmato:

https://www.youtube.com/watch?v=Qv1MB82I16c

Alcuni amici della scuola, hanno confermato... l'attacco crittogamico ha determinato la morte della pianta, il pezzo che ho mostrato dovrebbe essere il corpo fruttifero di un fungo da carie. Mentre gli insetti (avendo 8 zampe, farebbero pensare ad aracnidi/ragnetti) stavano sotto corteccia per ripararsi.

Che peccato...

Peccato, guarda che corteccia che aveva.... capita.... ma le cause?

Le cause sono quelle sopra esposte... attacco fungino. Probabilmente l'errore è stato mio, non avendo trattato il moncone secco alla base... parti morte lasciate a contatto con il terreno, rischiano di rappresentare l'habitat ideale per i crittogamici.

Peccato si, ragazzi... ma questa passione, come quasi tutto nella vita, non è fatta di soli successi... bisogna farsene una ragione ed andare avanti, facendo tesoro anche degli errori e dell'esperienze negative...

Che peccato Simone....mi dispiace per questa piantina...ma sono cose che capitano prima o poi a tutti noi...se non e' un motivo e' un altro...ma la perdita di una o piu' piante durante il nostro percorso bonsaistico e' normale...prima o poi ci capita e tu lo sai bene...

Io per scongiurare pericoli vari, faccio sempre un controllo a fine autunno e poi alla ripresa vegetativa...chiaro che questo non basta...specialmente se non possiamo dedicare tanto tempo alle piante e se ci si mette di mezzo anche la sfortuna di un fungo che a vista sembra innocuo e che poi determina la fine di una pianta......

Ma un vero Bonsaista non si perde mai d'animo e risorge sempre dalle ceneri di una pianta defunta...grazie per averci mostrato anche questo aspetto e non solo i bei progressi...forse hai contribuito a salvare la pianta di qualche altro bonsaista..e questo non e' poco...

giancarlo ha scritto:Che peccato Simone....mi dispiace per questa piantina...ma sono cose che capitano prima o poi a tutti noi...se non e' un motivo e' un altro...ma la perdita di una o piu' piante durante il nostro percorso bonsaistico e' normale...prima o poi ci capita e tu lo sai bene...

Io  per scongiurare pericoli vari, faccio sempre un controllo a fine autunno e poi alla ripresa vegetativa...chiaro che questo non basta...specialmente se non possiamo dedicare tanto tempo alle piante e se ci si mette di mezzo anche la sfortuna di un fungo che a vista sembra innocuo e che poi determina la fine di una pianta......

Ma un vero Bonsaista non si perde mai d'animo e risorge sempre dalle ceneri di una pianta defunta...grazie per averci mostrato anche questo aspetto e non solo i bei progressi...forse hai contribuito a salvare la pianta di qualche altro bonsaista..e questo non e' poco...

i funghi saprofiti si insediano sui tessuti delle piante in sofferenza. il loro compito è quello di disintegrare nel più breve tempo possibile gli individui ammalati.

giancarlo ha scritto:...grazie per averci mostrato anche questo aspetto e non solo i bei progressi...forse hai contribuito a salvare la pianta di qualche altro bonsaista..e questo non e' poco...

Grazie Giancarlo... hai colto appieno l'intenzione... mostrare i propri errori, oltre a testimoniare che non si è infallibili (cosa che accomuna un po' tutti, chi più, chi meno), può servire ad altri per non commettere gli stessi errori e comunque a mantenere alta la guardia... in uno spirito di condivisione a 360°.

Armando Dal Col ha scritto:
i funghi saprofiti si insediano sui tessuti delle piante in sofferenza. il loro compito è quello di disintegrare nel più breve tempo possibile gli individui ammalati.

Infatti Armando, non potrò mai essere certo che il mio errore sia stato quello di non trattare il secco alla base che era a contatto col terreno... oppure di aver strapazzato troppo la pianta con gli interventi d'impostazione, mandandola in eccessiva sofferenza. In entrambi i casi... errore mio.

Armando Dal Col ha scritto:

giancarlo ha scritto:Che peccato Simone....mi dispiace per questa piantina...ma sono cose che capitano prima o poi a tutti noi...se non e' un motivo e' un altro...ma la perdita di una o piu' piante durante il nostro percorso bonsaistico e' normale...prima o poi ci capita e tu lo sai bene...

Io  per scongiurare pericoli vari, faccio sempre un controllo a fine autunno e poi alla ripresa vegetativa...chiaro che questo non basta...specialmente se non possiamo dedicare tanto tempo alle piante e se ci si mette di mezzo anche la sfortuna di un fungo che a vista sembra innocuo e che poi determina la fine di una pianta......

Ma un vero Bonsaista non si perde mai d'animo e risorge sempre dalle ceneri di una pianta defunta...grazie per averci mostrato anche questo aspetto e non solo i bei progressi...forse hai contribuito a salvare la pianta di qualche altro bonsaista..e questo non e' poco...

i funghi saprofiti si insediano sui tessuti delle piante in sofferenza. il loro compito è quello di disintegrare nel più breve tempo possibile gli individui ammalati.

Ehh si caro Armando...adesso ho compreso perfettamente....grazie...

Simo. ha scritto:Le cause sono quelle sopra esposte... attacco fungino. Probabilmente l'errore è stato mio, non avendo trattato il moncone secco alla base... parti morte lasciate a contatto con il terreno, rischiano di rappresentare l'habitat ideale per i crittogamici.

Peccato si, ragazzi... ma questa passione, come quasi tutto nella vita, non è fatta di soli successi... bisogna farsene una ragione ed andare avanti, facendo tesoro anche degli errori e dell'esperienze negative...

Si si, mi riferivo alle cause dell'attacco fungineo nello specifico, che potrebbero effettivamente esser collegate al secco lasciato a contatto col bagnato.
Ma, al solito, si impara più da ste cose che dal resto....