espressione di naturalezza e albericità , per ognuno di noi ...

giancarlo ha scritto:Io invece continuero' a dire la parola "albericita'" intesa per come l'ho spiegata...sperando di non essere frainteso da nessuno....in fin dei conti e' un po' come analizzare una pianta...tutti dicono la loro e quasi mai si e' d'accordo sull'impostazione! Ognuno pensa di impostarla a suo modo (giustamente)

Giusto Gian... non vorremo mica farla diventare "Tabù" quella parola lì?!?

La penso esattamente come te....non bisogna mai nascondersi e dire cose che non si pensano davvero solo per paura di essere magari criticati e ripresi.......le cose si dicono nella giusta maniera...con rispetto ed educazione!!!!

Molto tempo fa qualcuno ha detto: "Non condivido la tua idea, ma sono pronto a morire affinchè tu possa esprimerla liberamente".
Era il tempo che nasceva la democrazia.....................

orsoferito ha scritto:Molto tempo fa qualcuno ha detto: "Non condivido la tua idea, ma sono pronto a morire affinchè tu possa esprimerla liberamente".
Era il tempo che nasceva la democrazia.....................

Bella questa citazione Andrea.......cosi' deve essere, altrimenti che Forum democratico sarebbe!!!!

Tutti devono poter dire la propria opinione....democraticamente!!!!

orsoferito ha scritto:Molto tempo fa qualcuno ha detto: "Non condivido la tua idea, ma sono pronto a morire affinchè tu possa esprimerla liberamente".
Era il tempo che nasceva la democrazia.....................

La conosco e mi piace molto...

Simone ha scritto:

Simone ha scritto:Ti porto un'esempio... questa composizione vista sia all'UBI che al Crespi, che molti di voi hanno apprezzato e rispetto il vostro apprezzamento:



Ebbene, sul dinamismo, niente da eccepire. Sull'albericità trovo delle controversie. Non mi sembra naturale che su di un'albero battuto dal vento con la forza espressa in questa composizione, che il primo ramo basso parta controvento... a meno che il vento abbia cominciato a soffiare dopo trent'anni.

Poi lasciamo stare il fatto che le piante siano state posizionate in perfetta linea sulla lastra a mo' di filotto senza cercare la benchè minima profondità nella composizione stessa, perchè sarei fuori dal topic (mi sembra un buon esercizio ma non lo osannerei.)

Per correttezza, considerato che il forum non è frequentato solo dagli utenti iscritti ed anche il proprietario della composizione, da me commentata, potrebbe imbattersi in questo post... si potrebbe giustamente pensare: azz.. vuole questo, che non ho mai sentito e non ha mai esposto una pianta e non ne possiede neanche di degne di essere esposte (non che sia la mia priorità, ma neanche che mi dispiacerebbe un giorno farlo)? Insomma, senza titolo...

Se avessi avuto od avrò l'opportunità, gli direi quello che penso rispettando il suo pensiero e la sua persona. Ed è proprio con la sincerità (educata nel rispetto), secondo me, che si dimostra rispetto.

E con lo stesso spirito che hai espresso vorrei dire anch'io la mia ...
Per quello che è stato il commento critico alla composizione del boschetto spazzato dal vento, il tuo pensiero sul concetto di albericità si basa sulla veromiglianza della realizzazione bonsaistica a quello che può essere riscontrato in natura.

La situazione della mancanza di vento per vent'anni e poi forte vento unidirezionale e costante per il resto del tempo, potrebbe veramente verificarsi, non sò per una frana, un costone di roccia può scomparire lasciando scoperto quello che prima riparava. Fino alle tue considerazioni di questi dettagli, anch'io (sicuramente non ho occhio esperto) consideravo questa composizione molto emotiva, quasi nel percepire veramente la presenza del vento ....

Ho trovato in rete all'interno di un corso base online di bonsai questa pseudo-definizione:

È un neologismo coniato prendendo in prestito il termine inglese treeness.
Cercando di spiegare il concetto, si può forse sintetizzare con la necessità che, il vegetale di cui stiamo esaminando le forme, abbia una siluette che ci ricordi una pianta di alto fusto, ad uno o più tronchi, e non che assomigli piuttosto ad un cespuglio, ad una siepe o ad un cespo di sedano.

Ovviamente il mio parere sull'argomento, essendo un "neonato" in questo mondo del bonsai, vale solo per le considerazioni che si sono fatte nei termini del diritto democratico a dire la propria opinione, ma per quello che posso capire non esiste una definizione rigorosa che può essere attribuita a questo termine quando usato nel nostro ambito (ci sono anche definizioni di treeness in genetica e toria dei grafi su wiktionary), quindi io propenderei per una visione più light, più ampia, appunto del suo significato... che ci ricordi un albero di alto fusto ..., piuttosto che ricercare dettagli sui singoli rami che confermino o smentiscano la verosimiglianza con situazioni naturali...

morboo ha scritto:

E con lo stesso spirito che hai espresso vorrei dire anch'io la mia ...
Per quello che è stato il commento critico alla composizione del boschetto spazzato dal vento, il tuo pensiero sul concetto di albericità si basa sulla veromiglianza della realizzazione bonsaistica a quello che può essere riscontrato in natura.

La situazione della mancanza di vento per vent'anni e poi forte vento unidirezionale e costante per il resto del tempo, potrebbe veramente verificarsi, non sò per una frana, un costone di roccia può scomparire lasciando scoperto quello che prima riparava. Fino alle tue considerazioni di questi dettagli, anch'io (sicuramente non ho occhio esperto) consideravo questa composizione molto emotiva, quasi nel percepire veramente la presenza del vento ....

Ok morboo, improbabile ma non impossibile...

Ho trovato in rete all'interno di un corso base online di bonsai questa pseudo-definizione:

È un neologismo coniato prendendo in prestito il termine inglese treeness.
Cercando di spiegare il concetto, si può forse sintetizzare con la necessità che, il vegetale di cui stiamo esaminando le forme, abbia una siluette che ci ricordi una pianta di alto fusto, ad uno o più tronchi, e non che assomigli piuttosto ad un cespuglio, ad una siepe o ad un cespo di sedano.

L'avevo trovato anch'io...

Ovviamente il mio parere sull'argomento, essendo un "neonato" in questo mondo del bonsai, vale solo per le considerazioni che si sono fatte nei termini del diritto democratico a dire la propria opinione, ma per quello che posso capire non esiste una definizione rigorosa che può essere attribuita a questo termine quando usato nel nostro ambito (ci sono anche definizioni di treeness in genetica e toria dei grafi su wiktionary), quindi io propenderei per una visione più light, più ampia, appunto del suo significato... che ci ricordi un albero di alto fusto ..., piuttosto che ricercare dettagli sui singoli rami che confermino o smentiscano la verosimiglianza con situazioni naturali...

Considera comunque, che l'esempio fatto ad Orsoferito, voleva semplicemente evidenziare come la "dinamicità" fosse un discorso che può convivere con l'albericità. Ma non un'analogismo.

Certo Simone, le considerazioni fatte hanno riguardato il boschetto spazzato dal vento in quanto è stata presa questa composizione come esempio ... ma ovviamente le considerazioni a riguardo dei concetti di albericità e naturalezza sono generali ... volevo solo dire che questi concetti dovrebbero essere lasciati fuori dai rigidi canoni che non mancano di certo nel bonsaismo dando solo delle indicazioni di buon senso e non particolareggiate sul singolo ramo ...

ciao

Picolissimo intervento:
Una volta apprese le regole, per apprenderle tutte la strada non finisce mai................... puoi anche dimenticarle perchè il "bonsai" ormai ce l'hai dentro.
La collocazione dei rami e tutto il resto diventa facile.
I primi gradini sono i più duri...................