Un "Pietrone"

Premetto che questa pietra sta con me da quasi vent'anni, e che ora come ora, una pazzia del genere non la farei più, causa età e schiena . Un ora di cammino sui monti liguri (passatemi il termine monte, per noi dopo i 600 metri sul livello del mare, tutto è montagna ) con un sasso di 40x45x50 dal peso di quasi cinquanta chili, è una passeggiata per un ventenne pieno di passione, la passione rimane, gli anni haimè passano
A parte la Daiza non appropiata e posticcia, la pulizia che non ho mai fatto con spazzole di ferro, perché hai tempi i puristi dicevano che bisognava solo lucidarle con grasso corporeo ti immagini a strofinarmela sulla fronte? volevo chiedere a Carlo, cinquanta centimetri è ancora un suiseki, cosi magari ci spieghi anche se vi sono classificazioni per grandezze, e se si, pensi che meriti rimettere mano a questo macigno?


[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Grazie in anticipo per la tua risposta Carlo.

Ciao Diego, Bella però! però.. diciamo che per la grandezza di una pietra suiseki non c'è una regola precisa, c'è un principio che credo sia anche per i bonsai,cioè che una persona possa portarlo, ultimamente tra amici suisekisti quando qualcuno fa vedere una pietra così si dice "da giardino", senza poi tanti commenti, bello però che nei vostri post mi rivedo i primi tempi (oltre 20 anni fà), le facevo anche io le sfacchinate a portare pietroni a casa, o pietre più piccole dove ci vedevo un mondo di bellezza,ma serve,mi è servito, se c'è passione queste cose si fanno,poi si migliora. Tornando alla grandezza, ci sono casi, vedi premio aias 2012,2013 e altre date dove le pietre suiseki erano lunghe anche oltre i 50 cm,ma avevano un movimento orizzontale sinuoso,elegante, leggero e di notevole esempio di paragone con paesaggi in natura,si dice nel gergo pietre femminili, la tua es. è maschile,forte,caratteriale,rappresenta un particolare di un paesaggio una pietra Galleria,archi. E' quasi 20 anni che l'hai,tienila come ricordo così come è, ha pure il daiza!

La terrò per ricordo, per ricordarmi di quanto ero gagliardo bersagliere una volta, bersagliere per sempre.
A parte scherzi, queste passioni ci riconducono in mezzo alla natura, anche se non si porta a casa nulla, stare sopra ad un passo apeninico, in una giornata di sole, con il vento che ti suona nelle orecchie, solo quel rumore, pietre scavate e piante che si inchinano strisciando, tutta quella forza e drammaticità, fa bene al cuore e alla mente, sedersi e perdersi guardando la valle e le nuvole veloci, non portiamo a casa nulla, e invece riportiamo dentro di noi molto.
Vabbè ho detto anche troppo.
Intanto questa sera sono al Versilia Bonsai Club da Sergio Biagi, non è proprio sotto casa, ma ho deciso che condividere queste passioni sia la cosa più giusta da fare, anche con un po' di sacrificio...sempre che mi accettino tra loro sono anche un po' emozionato, ma la Giareda mi ha fatto un gran bene.