Olivastro: Prima Impostazione

Ciao a tutti. In questi giorni ho eseguito una prima impostazione di un Olivastro di derivazione pugliese (grazie vicious)...

Prima:



Dopo:



Progetto:

Video:

bella, ne uscirà una ottima pianta.

e lo ringrazi pure? ti avrebbe dovuto pagare per farti prendere quel bobbone di pianta

andria ha scritto:bella, ne uscirà una ottima pianta.

Grazie andria, speriamo...

vicious ha scritto:e lo ringrazi pure? ti avrebbe dovuto pagare per farti prendere quel bobbone di pianta

Sono una persona educata io.

scherzi a parte non sono molto convinto del tuo progetto, troppo compatti i palchi, difficile posizionarli in quel modo. Vedremo ma credo che sopratutto il palco di destra che parte da un ramo molto grosso, per quanto raccordato necessariamente si distanzierà dal tronco più di quanto hai virtualizzato

In realtà, come dico nel video, il fotomontaggio non mi è venuto per niente bene.
Diciamo che è rappresentativo della silhoulette che vorrei ottenere. Chiaramente la vegetazione risulterà meno fitta.

Per quanto riguarda il primo ramo, una volta che avrà fissato la posizione e rimossa l'armatura, punterei a farlo ramificare più indietro attraverso le potature di modo da tenerlo più vicino al tronco.

hai usato troppo agglomerante che limita le eventuali cacciate posteriori, non so simo, non sono proprio convinto, penso che ci conosciamo abbastanza per poter dire senza problemi che non sono convinto, no?

L'autoagglomerante non limita le eventuali cacciate arretrate. Le preclude totalmente.
Per questo dicevo che l'arretramento (attraverso le potature) diverrà una "missione" futura ad autoagglomerante (armatura) eliminato.  

Ci conosciamo più che abbastanza per poter dire ciò che pensi in totale libertà e serenità.  

Comunque sia, uomo di poca fede... lasciami fare.      

Scherzo chiaramente. Ben venga il confronto attraverso lo scambio di pensieri.

Bel virtual, non ti ci vorrà molto a tirar fuori il tuo progetto: L'ulivo è un'essenza molto generosa.

Mah, qui da me non ho mai visto e goduto di una grande generosità da parte degli olivastri.  
O si tratta di un problema di clima oppure devo perfezionare la coltivazione per questa essenza. Ci lavoro da tempo e certamente non mi arrendo.

vicious ha scritto:scherzi a parte non sono molto convinto del tuo progetto, troppo compatti i palchi, difficile posizionarli in quel modo. Vedremo ma credo che sopratutto il palco di destra che parte da un ramo molto grosso, per quanto raccordato necessariamente si distanzierà dal tronco più di quanto hai virtualizzato

Sinceramente ho avuto lo stesso pensiero.
Secondo ma quel ramone grosso a destra è troppo sproporzionato.
Se la pianta fosse mia, eliminerei tutta la parte in basso a destra o la lavorerei a legno secco. Anche se forse dopo sembrerebbe troppo una conifera probabilmente esteticamente, non so, difficile fare osservazioni senza vedere la pianta.



Detto questo, sono sicuro che comunque deciderai di proseguire, ne uscirà un ottimo risultato

Ciao Elias.
E' esattamente ciò che avrò in mente di fare nel caso in cui non dovessi riuscire a far retrocedere la ramificazione del primo ramo ed a contenerla come desidero. Vedremo...
Per quanto riguarda il discorso "coniferoso", come ho già detto in più riprese nel tempo, non è un problema che mi pongo spasmodicamente. Certo, se posso evito, altrimenti... amen!

penso che 99,9% degli olivastri bonsai che si vedono in giro sono coniferosi. in natura è altamente improbabile che un olivastro sviluppi una chioma a palchi che invece sono tipici nelle conifere. quindi x forza di cose verrà coniferoso.

Sono d'accordo andria. Senza considerare che di olivastri "naturali" non ho mai ancora avuto il piacere di poterne osservare (parlo di Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna) dato che, o sono tutt'ora coltivati (chiaramente innestati) oppure lo sono stati in antichità. Quindi "formati" dall'uomo per ovvie necessità. E di replicare un olivastro da "campo" non se ne parla proprio... non mi pare il caso, dato che in quel frangente l'estetica non conta e non contava ma era ed è esclusivamente un fattore pratico/produttivo. Hanno quasi sempre bei tronchi ma la chioma non si può proprio vedere.

seguo sempre i tuoi lavori con ammirazione, spero sempre di trovare l'ispirazione giusta per le mie piante

Simo. ha scritto:Sono d'accordo andria. Senza considerare che di olivastri "naturali" non ho mai ancora avuto il piacere di poterne osservare (parlo di Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna) dato che, o sono tutt'ora coltivati (chiaramente innestati) oppure lo sono stati in antichità. Quindi "formati" dall'uomo per ovvie necessità. E di replicare un olivastro da "campo" non se ne parla proprio... non mi pare il caso, dato che in quel frangente l'estetica non conta e non contava ma era ed è esclusivamente un fattore pratico/produttivo. Hanno quasi sempre bei tronchi ma la chioma non si può proprio vedere.

beh nella tua gita in puglia non sei andato ad olivastri????
come mai????

kordonbleu ha scritto:seguo sempre i tuoi lavori con ammirazione, spero sempre di trovare l'ispirazione giusta per le mie piante

Grazie mille kordon, sono sinceramente lusingato

vicious ha scritto:beh nella tua gita in puglia non sei andato ad olivastri????      
come mai????    

Sono saturo di olivastri donati dal mio amico Francesco. E poi il tempo era abbastanza limitato.

bugiardo.. eri stanco il tuo ospitante ti ha tenuto a ritmi elevati