Il mio primo acero

kordonbleu ha scritto:la curiosità uccise il gatto

Lo so sono proprio da ma spero di non aver fatto danni

dipende sempre dall'essenza: feci la margotta ad un glicine, qualche curiosone mi aprì la caramella, ci rimase un pò di terra, cmq mi fece qualche radice, lo staccai ed ora è vivo e vegeto

Non tocco più nulla

von mises ha scritto:Non tocco più nulla

ecco bravo...

Aggiorno il post a distanza di un anno. La margotta é riuscita ed é stata staccata lo scorso agosto. Poiché la pianta non mi sembrava particolarmente vigorosa, l'ho lasciata indisturbata e non ho potato nulla nemmeno alla caduta delle foglie. Mi ha anche fatto spaventare, perché si é risvegliata davvero tardissimo rispetto alle altre piante, ma credo che sia stata colpa del tempo strambo.
Comunque sia, adesso é esplosa di verde e si presenta cosi
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Guardando da dove sono partito esattamente due anni fa, un paletto diritto e anche rachitico con poche foglie larghe quanto un piatto, mi sento soddisfatto del lavoro fatto finora e ogni giorno si avvicina, seppur lentamente, verso la strada del bonsai. Inoltre é proprio una bella essenza da coltivare; robusta e generosa, con foglie così leggere che quando colpite da una leggera brezza iniziano a vibrare in una maniera incantevole; per non parlare dell'intenso giallo autunnale

Ah però, se la passa bene!!! Questo Autunno/Inverno, avrai da fare un bel nuovo step!

von mises ha scritto:
Guardando da dove sono partito esattamente due anni fa, un paletto diritto e anche rachitico con poche foglie larghe quanto un piatto, mi sento soddisfatto del lavoro fatto finora e ogni giorno si avvicina, seppur lentamente, verso la strada del bonsai.

La cosa più importante secondo me è vedere miglioramenti nel corso del tempo.....ottimo!!!

Ciao,
Seguo il tuo post visto che anch'io ho molti aceri e in un luogo molto caldo che non è Palermo ma è un balcone esposto a SUD/OVEST... in questo momento ci sono 33°.
Bravo perché hai tenuto a freno le mani... cosa non sempre facile

Ragazzi grazie per i vostri interventi. É stata dura tenere le mani a freno perché la voglia di lavorare una pianta è sempre tanta. Non vi nascondo che sono riuscito a trovare la pazienza di aspettare grazie alla "paura" che infonde un acero nel mio clima. É una pianta resistente, ma visto il clima poco adatto credo che sia sempre meglio avere un forte vigore per non rischiare, anche perché ci sono particolarmente affezionato. Ma anche senza far nulla, già si iniziano a vedere gli effetti della margotta e della capitozzatura iniziale, e questo mi da anche tanta fiducia nel continuare con questa bellissima passione per il bonsai.
Nicola80, le alte temperature sono un problema per noi al sud, anche io ho più o meno la stessa esposizione e già ho iniziato ad utilizzare una rete ombreggiante

al momento lascia andare il capolungo che fara irrobustire la pianta

kordonbleu ha scritto:al momento lascia andare il capolungo che fara irrobustire la pianta

Non toccherò nulla fino alla caduta delle foglie

von mises ha scritto:

kordonbleu ha scritto:al momento lascia andare il capolungo che fara irrobustire la pianta

Non toccherò nulla fino alla caduta delle foglie

perfetto, se hai del prodigy mettilo

kordonbleu ha scritto:

von mises ha scritto:

kordonbleu ha scritto:al momento lascia andare il capolungo che fara irrobustire la pianta

Non toccherò nulla fino alla caduta delle foglie

perfetto, se hai del prodigy mettilo

A palate Quest'anno sto sperimentando le bustine del tè con dentro il prodigy

io lo darei liquido, lo metti in un collant e lo lasci in infusione per un paio di gg, lo somministri e ripeti l'operazione, dura di piu

kordonbleu ha scritto:io lo darei liquido, lo metti  in un collant e lo lasci in infusione per un paio di gg, lo somministri e ripeti l'operazione, dura di piu

Il mio problema con questo metodo sarebbe la puzza rilasciata dal prodigy. Coltivando in terrazzo mi creerebbe problemi coi condomini e con la mia famiglia pure
Ho notato che usando le bustine del tè la puzza é molto più contenuta e scompare in un paio di giorni. Non è altrettanto efficace come lasciarlo in infusione ma purtroppo devo accontentarmi di un compromesso

Aggiorno il post dopo un po' di mesi. L'acero è stato lasciato libero di crescere e alla caduta delle foglie, uno dei due tronchi tagliato, nella speranza di creare conicità negli anni. Ho anche rinvasato in un contenitore basso e largo ( ex lettiera del gatto strapulita e forata in tanti punti sul fondo). Non ho fatto altro, se non potare indietro alcuni rametti.
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Ovviamente ci sarà tanto da lavorare, col tempo anche sulle radici perché la base non mi entusiasma, nonostante la margotta. Non ho tagliato grosse radici durante il rinvaso, per non stressare troppo la pianta.
A proposito di stress, il meteo l'ha fatta impazzire: il caldo anomalo ed irreale di questi mesi, alternato ad alcune giornate anche fredde, ha fatto risvegliare la pianta solamente nel primo ramo da cui sono nate due foglie; il problema è che nei giorni successivi lo scirocco ha bruciacchiato le due foglie e adesso sia le foglie che la pianta sembrano bloccate. Nel dubbio non ho fatto nulla

Dura la vita di un acero a Palermo, comunque questa è una delle essenze più resistenti. Tienila al fresco e preghiamo che sia una primavera "normale"

puoi dare movimento all'apice, dopo sarà più complicato

Io magari gli darei una rifinitina in questo modo.... e come dice Kordon, movimenterei apice...



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Ragazzi, grazie mille per i consigli, provvederò al più presto a movimentare l'apice e a rifilare il taglio.
Per Nicola80: hai pienamente ragione, un acero a Palermo non è l'ideale. Ne ha già passate due, speriamo che superi anche questa