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Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
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Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Mi sono da poco avvicinato a questo mondo ed osservando , girando e rigirando , ribaltando tutto il web mi sono reso conto che ci sono due visioni per interpretare i bonsai.
Una è la visione "naturalista" e l'altra quella piu' "artificiosa". Nel caso non fossero chiare queste mie interpretazioni vi espongo come le ho concepite .
Quando ho cominciato ad interessarmi a quest'arte ho voluto capire come è nata , quale fosse la sua funzione pratica ed anche spirituale . Tralascerei la parte spirituale e dal lato pratico mi sembrava che si volesse esprimere nella sua composizione tutto cio' che esprime e rappresenta la visione di un'albero maestoso e datato in natura.
La cosa che mi ha colpito pero' osservando in giro è che moltissimi bonsai non hanno un bel niente di "naturale" e molto di "artificioso". Mi riferisco in particolare a bonsai con il tronco a piramide piuttosto che ad altri che hanno i palchi a spirale piuttosto che con tronchi con curvature inverosimili per non parlare poi del "secco".
Osservo la natura da molto tempo e da altrettanto tempo coltivo piante di vario genere e mai ho visto certo cose .
Il mio sondaggio è per capire Voi a quale di queste due rappresentazioni siete piu' attenti oppure piu' attratti ed anche se nell'impostazione che date alle piante gli date importanza.
Grazie .
Una è la visione "naturalista" e l'altra quella piu' "artificiosa". Nel caso non fossero chiare queste mie interpretazioni vi espongo come le ho concepite .
Quando ho cominciato ad interessarmi a quest'arte ho voluto capire come è nata , quale fosse la sua funzione pratica ed anche spirituale . Tralascerei la parte spirituale e dal lato pratico mi sembrava che si volesse esprimere nella sua composizione tutto cio' che esprime e rappresenta la visione di un'albero maestoso e datato in natura.
La cosa che mi ha colpito pero' osservando in giro è che moltissimi bonsai non hanno un bel niente di "naturale" e molto di "artificioso". Mi riferisco in particolare a bonsai con il tronco a piramide piuttosto che ad altri che hanno i palchi a spirale piuttosto che con tronchi con curvature inverosimili per non parlare poi del "secco".
Osservo la natura da molto tempo e da altrettanto tempo coltivo piante di vario genere e mai ho visto certo cose .
Il mio sondaggio è per capire Voi a quale di queste due rappresentazioni siete piu' attenti oppure piu' attratti ed anche se nell'impostazione che date alle piante gli date importanza.
Grazie .
Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Difficile dire cosa si preferisce fare.
Io penso che se sei padrone della tecnica (basta anche quasi) ed hai una discreta fantasia sarà la pianta che ti dirà più o meno cosa vorrebbe diventare.
Poi qualche cosa di tuo ce lo metti sicuramente.................
Io penso che se sei padrone della tecnica (basta anche quasi) ed hai una discreta fantasia sarà la pianta che ti dirà più o meno cosa vorrebbe diventare.
Poi qualche cosa di tuo ce lo metti sicuramente.................
Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Hai detto cose giuste, se guardiamo la nature come un giro nei boschi non vediamo alberi ad esse tronchi bianco latte a palchi ecc. ecc. alcune volte sono troppo artefatti, però anche questa può essere un arte io preferisco gli stili che si avvicinano il più possibile alla natura ma e solo un opinione personale rispetto altamente altre opinioni diverse
ciao a tutti a presto
ciao a tutti a presto
aldo67- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Secondo me prima o poi nella "vita bonsaistica" (che poi va di pari passo con la vita "vera" in toto) inevitabilmente si dovrà provare ad avere a che fare con entrambi questi due diversi modi/visioni....anche se secondo me come in tutte le cose...siamo noi esseri umani che creiamo troppe CATEGORIE...abbiamo il vizio di vedere le cose sempre con un dualismo...bello brutto...bianco nero...pieno vuoto...eccetera.
In definitiva....da amante del bonsai "naturale" e delle latifoglie.....una delle mie sfide ed obiettivi sarà poi quello di imparare anche ciò che so meno o per nulla.....cioè lavorare sulle conifere e, perchè no, sulle varie astrazioni fantasiose più o meno estreme che sinceramente al momento non mi trasmettono quel pathos che mi può suscitare una ceppaia naturale di acero palmato o il colore incredibile di un evonimo autunnale o di un sanguinello...
In definitiva....da amante del bonsai "naturale" e delle latifoglie.....una delle mie sfide ed obiettivi sarà poi quello di imparare anche ciò che so meno o per nulla.....cioè lavorare sulle conifere e, perchè no, sulle varie astrazioni fantasiose più o meno estreme che sinceramente al momento non mi trasmettono quel pathos che mi può suscitare una ceppaia naturale di acero palmato o il colore incredibile di un evonimo autunnale o di un sanguinello...
Dav86- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
C'e' da fare i conti, come x tutto, " dell'evoluzione " delle cose !!!!!!!!!!!!!
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Attento al c... che prendi a calci......un domani potrebbe essere lo stesso che devi baciare !!
il Monsignore- Moderatore
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
concordo in parte con dav
secondo me cercare di dare una definizione alla bellezza è impossibile . quando un bonsai è belle lo è ,che questo sia il ciocco naturale ,imponente e maestoso o il bonsai "moderno"con una vena viva un palchetto e il resto secco. l'idea che la nostra visione del bonsai cresce con noi e con noi cambia ,si trasforma,si evolve.
secondo me cercare di dare una definizione alla bellezza è impossibile . quando un bonsai è belle lo è ,che questo sia il ciocco naturale ,imponente e maestoso o il bonsai "moderno"con una vena viva un palchetto e il resto secco. l'idea che la nostra visione del bonsai cresce con noi e con noi cambia ,si trasforma,si evolve.
anto99- Nuovo Utente
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
capitanfabius ha scritto:...Mi riferisco in particolare a bonsai con il tronco a piramide piuttosto che ad altri che hanno i palchi a spirale piuttosto che con tronchi con curvature inverosimili per non parlare poi del "secco".
Osservo la natura da molto tempo e da altrettanto tempo coltivo piante di vario genere e mai ho visto certo cose .
.
Anch'io ho commesso lo stesso errore in passato (non troppo lontano... anzi)... confinare le meraviglie della natura, unicamente a cio' che conoscevo ed a cio' che ho avuto la fortuna di vedere in natura...
Provo a spiegarmi... questi sono evidenti esempi di cio' che natura crea, senza alcun artifizio:
Queste sono conifere (solo qualche "piccolo" esempio, rubato rapidamente dal web)... si potrebbero portare diversi esempi anche di latifoglie... ma non credo serva.
Sono di facile reperibilita', sul potente web.
Palchi e definizione, sono un altro discorso... probabilmente l'unica nostra "firma".
Ovviamente, come da richiesta, ho esclusivamente espresso e cercato di motivare, il mio personale punto di vista.
Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
la domanda che poni Fabio e' molto interessante ed e' stata ampiamente dibattuta nel corso degli anni in vari Forum, ma nonostante cio' mi piace poter dire due parole in merito.........
Io ti dico come la penso cercando di essere sintetico, perche' ci vorrebbe tanto tempo per esporla bene....potrebbe essere piu' facile parlarne quando facciamo la diretta Tv il giovedi' sera......comunque...
Io parto dal presupposto che questa e' chiamata ""ARTE BONSAI"", quindi, premesso che chi fa bonsai cerca di riprodurre cio' che si vede in natura...e quindi arriviamo pero' alla conclusione che se prendessimo una pianta e la mettessimo in un vaso senza fare nulla poi non avremmo un bonsai vero e proprio....perche?
Perche' qui' entra in gioco l'arte Bonsai.....ognuno di noi, in base alla propria creativita' e fantasia ""immagina/vede"" una pianta a modo suo...troppo facile sarebbe metterla solo in un vaso perche' assomiglia ad una pianta in natura....
Compito del bonsaista e' osservare dei canoni prestabiliti, migliorare tutto cio' che e' possibile al fine di ottenere una pianta senza grossi difetti...quindi conicita' del tronco, conicita' dei rami e infoltimento dei palchi, dare triangolarita' migliorarne tutti quei difetti che in natura esistono ma che noi vorremmo pero' cambiare in meglio e cosi' via...
Detto questo, chi ha molte piante come me (io ne ho circa 40 adesso....), da' ad ognuna di loro, un aspetto, uno stile diversi, assecondando sempre le movenze della pianta...pertanto tu vedrai piante che sono vicine alla perfezione ma che non vedrai mai in natura....sta a te scegliere cosa vuoi fare perche' e' a te alla fine che la pianta deve piacere....allora io per non farmi mancare niente ho delle piante che rispettano quasi alla lettera i canoni bonsai classici ed altre che assomigliano un po' a quelle in natura con difetti anche evidenti e che io pero' ritengo di continuare a coltivare nella maniera che a me piu' piace.....
Il bello di questo Hobby e' proprio questo....oltre la coltivazione di un albero entra in gioco anche la fantasia e l'arte di ognuno di noi.... tu puoi scegliere di coltivare le piante ed impostarle secondo i tuoi gusti....e cioe' piu' naturali oppure piu' perfezionate mettendoci tanta fantasia da parte tua...anche se cosi' facendo ti allontani un po' dalle piante che generalmente vedi in natura perche' non sono cosi' perfette come noi le vogliamo far vedere....
Spero di essere stato chiaro....non e' facilissimo esprimere concetti cosi' tramite una tastiera......
Io ti dico come la penso cercando di essere sintetico, perche' ci vorrebbe tanto tempo per esporla bene....potrebbe essere piu' facile parlarne quando facciamo la diretta Tv il giovedi' sera......comunque...
Io parto dal presupposto che questa e' chiamata ""ARTE BONSAI"", quindi, premesso che chi fa bonsai cerca di riprodurre cio' che si vede in natura...e quindi arriviamo pero' alla conclusione che se prendessimo una pianta e la mettessimo in un vaso senza fare nulla poi non avremmo un bonsai vero e proprio....perche?
Perche' qui' entra in gioco l'arte Bonsai.....ognuno di noi, in base alla propria creativita' e fantasia ""immagina/vede"" una pianta a modo suo...troppo facile sarebbe metterla solo in un vaso perche' assomiglia ad una pianta in natura....
Compito del bonsaista e' osservare dei canoni prestabiliti, migliorare tutto cio' che e' possibile al fine di ottenere una pianta senza grossi difetti...quindi conicita' del tronco, conicita' dei rami e infoltimento dei palchi, dare triangolarita' migliorarne tutti quei difetti che in natura esistono ma che noi vorremmo pero' cambiare in meglio e cosi' via...
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4 parole fondamentali per l'arte bonsai:
> Passione
> Determinazione
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giancarlo- .
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Io credo, comunque, che la questione posta colga un punto importante, e infatti questo "dilemma" non è sentito solo dai neofiti. C'è un intervento abbastanza recente di Giovanni Genotti in cui il tema viene posto con una certa "nettezza", per dir così (spero che la citazione sia lecita: la faccio considerando che l'autore è talmente un mostro sacro che riprendere le sue parole è come citare Dante o Shakespeare: si può essere o no d'accordo, ma la statura del personaggio è tale da non essere discutibile, e poi, ripeto, serve solo a nutrire il discorso, non a sostenere l'una o l'altra parte, se di parti si può parlare). Lo cito e poi provo a esprimere un mio parere:
"Negli ultimi tempi ho visto esposti molti bonsai e quasi esclusivamente conifere. Nessuna di tali piante era stata educata da tempo ma di recente gli era stata imposta una forma. Erano piante adulte cresciute in natura con difficoltà e ferrate con fili di rame per imporre un'estetica. Penso che ogni essere vivente accumulando esperienze nella sua vita arriva alla maturità esprimendo in modo personale unico e anche armonioso se stesso.
La pianta, eliminando di volta in volta il superfluo giunge alla maturità, come si richiede nel bonsai, ed acquista l'equilibrio della vita che se giustamente indirizzato si associa ad un equilibrio estetico.
Il bonsaista quindi, educando con tecniche particolari di posizionatura e potatura dovrebbe arrivare a tale equilibrio prima del processo naturale e mantenere dell'albero la sua personalità. Nessun albero dovrebbe essere esposto con fili di sostegno ma dopo l'impostazione col filo e la stabilizzazione dei rami i tutori devono essere tolti perché la pianta deve esprimersi, essere libera di crescere e vivere ed il bonsaista dopo la rimozione dei tutori l'aiuta procedendo esclusivamente per potature.
I bonsai esposti in mostra come recentemente ho visto sono quasi tutti provenienti da yamadori ed indirizzando i pochi rami appaiono esteticamente perfetti ma freddi, senz'anima, incapaci di suscitare sensazioni o anche soltanto richiamare le sofferenze patite e superate denunciati dai tronchi parzialmente rimarginati. Dopo avere visto pochi esemplari ci si rende conto che l'interesse che nasce dall'amore per la natura non esiste e non si riesce a captare nessun sentimento di astrazione vitale ma appare un'estetica fine a se stessa in un essere vivente che viene evidentemente violentato, non educato poiché si impone spesso una forma non rispondente alla natura dell'albero.
Appare anche evidente come la forma ad ombrello delle chiome artificialmente costruite senza tenere conto della struttura portante e con essa spesso stride. La parte basale sofferente, contorta con shari e sabamiki molto interessanti contrasta con la chioma giovane ed equilibratissima. Si nota inoltre come i bonsaisti moderni non abbiano esperienze sui vari tipi di piante e trattano solamente conifere meno soggette a traumi per torsioni, posizioni e ferrature."
Al di là di una presa di posizione credo volutamente provocatoria e sulla quale certamente si potrebbe aprire una discussione (ma non è con questo intento che ho postato la citazione), in favore del bonsai "naturalistico", le parole di Genotti mi pare colgano un punto interessante e che un po' disinnesca la possibile polemica tra le due "visioni". Se si accetta - e credo che questo sia pacifico, ma anche qui il parere è personale - che il bonsai rappresenta in ogni caso una pianta idealizzata, si capisce che la forma che il bonsaista imprime alla sua pianta è finalizzata a ottenere un risultato di espressività, di comunicazione di un carattere, di suggerimento di una sensazione o di uno stato d'animo, e non la perfetta (e comunque impossibile) imitazione della natura. E' come dire che la "naturalezza" (che in un bonsai "riuscito" deve esserci per forza) non coincide per forza con la sua "aderenza alla natura".
Ragazzi... mi sento un po' confuso...
"Negli ultimi tempi ho visto esposti molti bonsai e quasi esclusivamente conifere. Nessuna di tali piante era stata educata da tempo ma di recente gli era stata imposta una forma. Erano piante adulte cresciute in natura con difficoltà e ferrate con fili di rame per imporre un'estetica. Penso che ogni essere vivente accumulando esperienze nella sua vita arriva alla maturità esprimendo in modo personale unico e anche armonioso se stesso.
La pianta, eliminando di volta in volta il superfluo giunge alla maturità, come si richiede nel bonsai, ed acquista l'equilibrio della vita che se giustamente indirizzato si associa ad un equilibrio estetico.
Il bonsaista quindi, educando con tecniche particolari di posizionatura e potatura dovrebbe arrivare a tale equilibrio prima del processo naturale e mantenere dell'albero la sua personalità. Nessun albero dovrebbe essere esposto con fili di sostegno ma dopo l'impostazione col filo e la stabilizzazione dei rami i tutori devono essere tolti perché la pianta deve esprimersi, essere libera di crescere e vivere ed il bonsaista dopo la rimozione dei tutori l'aiuta procedendo esclusivamente per potature.
I bonsai esposti in mostra come recentemente ho visto sono quasi tutti provenienti da yamadori ed indirizzando i pochi rami appaiono esteticamente perfetti ma freddi, senz'anima, incapaci di suscitare sensazioni o anche soltanto richiamare le sofferenze patite e superate denunciati dai tronchi parzialmente rimarginati. Dopo avere visto pochi esemplari ci si rende conto che l'interesse che nasce dall'amore per la natura non esiste e non si riesce a captare nessun sentimento di astrazione vitale ma appare un'estetica fine a se stessa in un essere vivente che viene evidentemente violentato, non educato poiché si impone spesso una forma non rispondente alla natura dell'albero.
Appare anche evidente come la forma ad ombrello delle chiome artificialmente costruite senza tenere conto della struttura portante e con essa spesso stride. La parte basale sofferente, contorta con shari e sabamiki molto interessanti contrasta con la chioma giovane ed equilibratissima. Si nota inoltre come i bonsaisti moderni non abbiano esperienze sui vari tipi di piante e trattano solamente conifere meno soggette a traumi per torsioni, posizioni e ferrature."
Al di là di una presa di posizione credo volutamente provocatoria e sulla quale certamente si potrebbe aprire una discussione (ma non è con questo intento che ho postato la citazione), in favore del bonsai "naturalistico", le parole di Genotti mi pare colgano un punto interessante e che un po' disinnesca la possibile polemica tra le due "visioni". Se si accetta - e credo che questo sia pacifico, ma anche qui il parere è personale - che il bonsai rappresenta in ogni caso una pianta idealizzata, si capisce che la forma che il bonsaista imprime alla sua pianta è finalizzata a ottenere un risultato di espressività, di comunicazione di un carattere, di suggerimento di una sensazione o di uno stato d'animo, e non la perfetta (e comunque impossibile) imitazione della natura. E' come dire che la "naturalezza" (che in un bonsai "riuscito" deve esserci per forza) non coincide per forza con la sua "aderenza alla natura".
Ragazzi... mi sento un po' confuso...
ale- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
giancarlo ha scritto:la domanda che poni Fabio e' molto interessante ed e' stata ampiamente dibattuta nel corso degli anni in vari Forum, ma nonostante cio' mi piace poter dire due parole in merito.........
Io ti dico come la penso cercando di essere sintetico, perche' ci vorrebbe tanto tempo per esporla bene....potrebbe essere piu' facile parlarne quando facciamo la diretta Tv il giovedi' sera......comunque...
Io parto dal presupposto che questa e' chiamata ""ARTE BONSAI"", quindi, premesso che chi fa bonsai cerca di riprodurre cio' che si vede in natura...e quindi arriviamo pero' alla conclusione che se prendessimo una pianta e la mettessimo in un vaso senza fare nulla poi non avremmo un bonsai vero e proprio....perche?
Perche' qui' entra in gioco l'arte Bonsai.....ognuno di noi, in base alla propria creativita' e fantasia ""immagina/vede"" una pianta a modo suo...troppo facile sarebbe metterla solo in un vaso perche' assomiglia ad una pianta in natura....
Compito del bonsaista e' osservare dei canoni prestabiliti, migliorare tutto cio' che e' possibile al fine di ottenere una pianta senza grossi difetti...quindi conicita' del tronco, conicita' dei rami e infoltimento dei palchi, dare triangolarita' migliorarne tutti quei difetti che in natura esistono ma che noi vorremmo pero' cambiare in meglio e cosi' via...
Detto questo, chi ha molte piante come me (io ne ho circa 40 adesso....), da' ad ognuna di loro, un aspetto, uno stile diversi, assecondando sempre le movenze della pianta...pertanto tu vedrai piante che sono vicine alla perfezione ma che non vedrai mai in natura....sta a te scegliere cosa vuoi fare perche' e' a te alla fine che la pianta deve piacere....allora io per non farmi mancare niente ho delle piante che rispettano quasi alla lettera i canoni bonsai classici ed altre che assomigliano un po' a quelle in natura con difetti anche evidenti e che io pero' ritengo di continuare a coltivare nella maniera che a me piu' piace.....
Il bello di questo Hobby e' proprio questo....oltre la coltivazione di un albero entra in gioco anche la fantasia e l'arte di ognuno di noi.... tu puoi scegliere di coltivare le piante ed impostarle secondo i tuoi gusti....e cioe' piu' naturali oppure piu' perfezionate mettendoci tanta fantasia da parte tua...anche se cosi' facendo ti allontani un po' dalle piante che generalmente vedi in natura perche' non sono cosi' perfette come noi le vogliamo far vedere....
Spero di essere stato chiaro....non e' facilissimo esprimere concetti cosi' tramite una tastiera......
Scusa Giancarlo, ho risposto senza aver prima letto la tua risposta, che è arrivata mentre scrivevo...
ale- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Figurati Ale....ognuno di noi e' libero di dire come la pensa in merito a quanto detto da fabio....come sempre vedremo le risposte piu' disparate...e' una cosa normale....
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Penso che le piante che si vedono in giro, quindi alle mostre, sia normale che vengano tirate a "pettine"... gli si fa fare qualche uscita nel breve periodo, dopo di che si "sciolgono" e si lasciano libere di esprimersi per qualche tempo (parliamo di piante mature)... sino alla prossima uscita, dove si ripettinano, spesso rimettendo in discussione l'impostazione proprio in base alla libera espressione derivante dagli anni di "riposo"... insomma si tiene in considerazione cio' che essa stessa suggerisce, mettendoci comunque del proprio.
Personalmente, pur essendo un "latifoglista", riconosco che le conifere (ginepri in primis) offrano maggiori possibilita' di dar libero sfogo all'estro. .. in primo luogo perche' la natura stessa suggerisce forme piu' svariate, secondariamente perche' piu' tolleranti agli interventi di una certa entita', cosa direttamente correlata al desiderio di esprimere (imprimere) una propria personalita' alla realizzazione, cosa fondamentale affinche' non ci si trovi di fronte a cloni... sai che noia le mostre altrimenti?
Infatti, anche se vero che il bonsai viene condizionato dalle tendenze, ho notato che chiunque apprezzi una realizzazione altrui ad una mostra è non solo, difficilmente non apporterebbe anche solo una modifica alla realizzazione stessa. Il tocco personale...
Consideriamo che nel bene o nel male, se abbiamo qualcosa su cui confrontarci, e' proprio grazie al fattore umano... alla personalita'... alla soggettivita'. Evviva!
Personalmente, pur essendo un "latifoglista", riconosco che le conifere (ginepri in primis) offrano maggiori possibilita' di dar libero sfogo all'estro. .. in primo luogo perche' la natura stessa suggerisce forme piu' svariate, secondariamente perche' piu' tolleranti agli interventi di una certa entita', cosa direttamente correlata al desiderio di esprimere (imprimere) una propria personalita' alla realizzazione, cosa fondamentale affinche' non ci si trovi di fronte a cloni... sai che noia le mostre altrimenti?
Infatti, anche se vero che il bonsai viene condizionato dalle tendenze, ho notato che chiunque apprezzi una realizzazione altrui ad una mostra è non solo, difficilmente non apporterebbe anche solo una modifica alla realizzazione stessa. Il tocco personale...
Consideriamo che nel bene o nel male, se abbiamo qualcosa su cui confrontarci, e' proprio grazie al fattore umano... alla personalita'... alla soggettivita'. Evviva!
Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Sono d'accordo con tutti e anche con coloro che dicono cose in contraddizione con l'altro perché' il mio pensiero e' sempre stato di essere "libero" .
Fate come volete e come vi piace di più' cercando di uscire dagli schemi troppi rigidi dei triangolini giapponesi o quant'altro , perché voglio ricordarvi che noi italiani siamo i primi nel mondo dell'arte, nel design e creativita' , quindi cerchiamo di essere noi stessi anche in questa arte.
Un grazie infinito andrà' ai maestri Giapponesi che ci hanno fatto conoscere il Bonsai e le loro regole , alcune delle quali sono punti fermi , ma altre invece no, quindi lavoriamo su queste " altre" evitando gli sterili "copia ed incolla " che vedo molto in giro e sopratutto nelle mostre o riviste.
L'unica mostra che ho visto "Giareda 2012" le piante che mi sono piaciute non arrivavano alla meta' , perché' vedevo tanti Totem pettinati ed imbalsamati che a 2 metri di distanza sembravano finti , vabbe' questo non vuol dire niente e' solo gusto personale
Fate come volete e come vi piace di più' cercando di uscire dagli schemi troppi rigidi dei triangolini giapponesi o quant'altro , perché voglio ricordarvi che noi italiani siamo i primi nel mondo dell'arte, nel design e creativita' , quindi cerchiamo di essere noi stessi anche in questa arte.
Un grazie infinito andrà' ai maestri Giapponesi che ci hanno fatto conoscere il Bonsai e le loro regole , alcune delle quali sono punti fermi , ma altre invece no, quindi lavoriamo su queste " altre" evitando gli sterili "copia ed incolla " che vedo molto in giro e sopratutto nelle mostre o riviste.
L'unica mostra che ho visto "Giareda 2012" le piante che mi sono piaciute non arrivavano alla meta' , perché' vedevo tanti Totem pettinati ed imbalsamati che a 2 metri di distanza sembravano finti , vabbe' questo non vuol dire niente e' solo gusto personale
Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
io sono per un percorso "naturalistico", non amo molto gli artifizi, però non disdegno di ammirarli se sono ben fatti
kordonbleu- Moderatore
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Sono d 'accordo anche io con kordonbleu, usando solo latifoglie le lavoro lasciandole piu' naturali possibili.kordonbleu ha scritto:io sono per un percorso "naturalistico", non amo molto gli artifizi, però non disdegno di ammirarli se sono ben fatti
suiseki- Nuovo Utente
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
kordonbleu ha scritto:io sono per un percorso "naturalistico", non amo molto gli artifizi, però non disdegno di ammirarli se sono ben fatti
il bona- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Una domanda del genere credo mini alle basi un bonsaista .La domanda che hai fatto potrebbe essere anche cosa è in effetti un bonsai, da cosa è che lo determiniamo " un bonsai "? Vi sono molte piante potate in maniera triangolare che fanno parte della topiaria che non definisci bonsai .Se metto un broccolo in un vaso non è sicuramente un bonsai una pianta di 2 metri non lo è neanche .Il campo comincia a ristringersi .In Giappone dove si è sviluppato e dove sono stati canonizzati gli stili il campo di lavoro non ti lascia molta scelta .L'eretto si fa in questo modo la cascata in quello e se vuoi fare un bonsai su roccia hai già gli estremi .Ciò non limita gli eccessi e le esagerazioni .
con questo preambolo se una pianta mi emoziona e non vedo la mano dell'uomo ,allora è ok in certe altre vedo molta tecnica e perfezione apprezzabilissima e meritevole ma................
con questo preambolo se una pianta mi emoziona e non vedo la mano dell'uomo ,allora è ok in certe altre vedo molta tecnica e perfezione apprezzabilissima e meritevole ma................
blabla- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
X capire bene cosa intendete con il termine "naturalistico" , come sono viste da parte vostra le Opere del Maestro M. Kimura ???????????
il Monsignore- Moderatore
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
il Monsignore ha scritto:X capire bene cosa intendete con il termine "naturalistico" , come sono viste da parte vostra le Opere del Maestro M. Kimura ???????????
Tipo... strabelle?
ale- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
il Monsignore ha scritto:X capire bene cosa intendete con il termine "naturalistico" , come sono viste da parte vostra le Opere del Maestro M. Kimura ???????????
Scusa, Monsignore, non volevo banalizzare il tuo affondo. Esemplifico la mia visione, anche se forse è un po' troppo primitiva:
Così:
Così:
Così:
ale- Utente medio
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Personalmente credo che il problema sia un altro: la credibilità dell' opera che si è creata, cosa che per me passa tassativamente per il rispetto del materiale che si ha tra le mani...una conifera o una latifoglia.
Io penso che un'eccessiva sintesi del concetto di vecchio albero, come una forte presenza di secco o una spiccata triangolarità/infittimento della parte aerea, non vadano affatto contro il concetto di naturalezza dell'albero stesso. Il problema, secondo me, è contestualizzare correttamente questi elementi di invecchiamento (che secondo molti rappresentano il vero punto di svolta del bonsai moderno).
In parole povere, secondo me in Italia, abbiamo il problema che troppe persone pretendono di esprimere la maturità di un albero sempre con gli stessi quattro elementi: un tronco tozzo, dei rametti rivolti scrupolosamente verso il basso, un mare di secco e chiome a piramide/a palchetti. E mi starebbe pure bene se coltivassimo solo ginepri, pini e tassi, ma il "dramma" è che vedo in giro soprattutto olivastri, querce, lecci e marasche combinate in quel modo.
Io penso che un'eccessiva sintesi del concetto di vecchio albero, come una forte presenza di secco o una spiccata triangolarità/infittimento della parte aerea, non vadano affatto contro il concetto di naturalezza dell'albero stesso. Il problema, secondo me, è contestualizzare correttamente questi elementi di invecchiamento (che secondo molti rappresentano il vero punto di svolta del bonsai moderno).
In parole povere, secondo me in Italia, abbiamo il problema che troppe persone pretendono di esprimere la maturità di un albero sempre con gli stessi quattro elementi: un tronco tozzo, dei rametti rivolti scrupolosamente verso il basso, un mare di secco e chiome a piramide/a palchetti. E mi starebbe pure bene se coltivassimo solo ginepri, pini e tassi, ma il "dramma" è che vedo in giro soprattutto olivastri, querce, lecci e marasche combinate in quel modo.
testudo- Nuovo Utente
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Leggo solo ora questo post e questa fatidica domanda…
Ma ho letto mille volte e discusso e sentito dibattere su questo argomento che trovo ormai vecchio e sorpassato.
Per me esistono comunque due categorie di bonsai : i belli e capaci di emozionare e quelli meno belli di cui girato l'angolo non ci si ricorda più.
Ma ho letto mille volte e discusso e sentito dibattere su questo argomento che trovo ormai vecchio e sorpassato.
Per me esistono comunque due categorie di bonsai : i belli e capaci di emozionare e quelli meno belli di cui girato l'angolo non ci si ricorda più.
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Età : 51
Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Credo che Bonsai brutti non esistono...
Perchè?... Bhè i Bonsaisti meno esperti dedicano tanto alle loro piante e se agli occhi dei maestri,esperti, non sono da mostra non è detto che girato l'angolo dimentica...
Se si ama la pianta Bonsai non si può dimenticare, significherebbe disprezzare la pianta che agli occhi dell'autore meno esperto è un capolavoro...
Ogni scarrafone è bello a mamma soje.....
Perchè?... Bhè i Bonsaisti meno esperti dedicano tanto alle loro piante e se agli occhi dei maestri,esperti, non sono da mostra non è detto che girato l'angolo dimentica...
Se si ama la pianta Bonsai non si può dimenticare, significherebbe disprezzare la pianta che agli occhi dell'autore meno esperto è un capolavoro...
Ogni scarrafone è bello a mamma soje.....
Bonsai67- Utente attivo
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
Bonsai67 ha scritto:Credo che Bonsai brutti non esistono...
Perchè?... Bhè i Bonsaisti meno esperti dedicano tanto alle loro piante e se agli occhi dei maestri,esperti, non sono da mostra non è detto che girato l'angolo dimentica...
Se si ama la pianta Bonsai non si può dimenticare, significherebbe disprezzare la pianta che agli occhi dell'autore meno esperto è un capolavoro...
Ogni scarrafone è bello a mamma soje.....
beh, sicuramente è vero ciò che dici ma il fare bonsai impone comunque delle regole precise nello stile, nella conformazione del tronco ecc ecc. Quindi è normale che ci debba essere molta attenzione anche a questo, ciò non toglie come hai giustamente scritto, che ci si affeziona inevitabilmente alle piante che si coltivano e ciò le rende speciali. Poi c'è anche da dire che spesso nelle mostre si vedono piante che, in maniera evidente, sono state preparate "velocemente" e non mostrano quella maturità che il bonsai dovrebbe avere. Questo succede perché a mio parere, il bonsaismo contemporaneo ha un po' perso di vista ciò che è alla base di quello tradizionale, il tempo e l'equilibrio che solo col suo trascorrere la pianta acquista, equilibrio non impresso solo da una potatura e impostazione certosina ma dalla pianta stessa che si "trasforma" realmente in bonsai.
luigimita- Utente normale
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Re: Quale delle due arti di fare bonsai condividete ed apprezzate di piu' ?
luigimita ha scritto:Bonsai67 ha scritto:Credo che Bonsai brutti non esistono...
Perchè?... Bhè i Bonsaisti meno esperti dedicano tanto alle loro piante e se agli occhi dei maestri,esperti, non sono da mostra non è detto che girato l'angolo dimentica...
Se si ama la pianta Bonsai non si può dimenticare, significherebbe disprezzare la pianta che agli occhi dell'autore meno esperto è un capolavoro...
Ogni scarrafone è bello a mamma soje.....
beh, sicuramente è vero ciò che dici ma il fare bonsai impone comunque delle regole precise nello stile, nella conformazione del tronco ecc ecc. Quindi è normale che ci debba essere molta attenzione anche a questo, ciò non toglie come hai giustamente scritto, che ci si affeziona inevitabilmente alle piante che si coltivano e ciò le rende speciali. Poi c'è anche da dire che spesso nelle mostre si vedono piante che, in maniera evidente, sono state preparate "velocemente" e non mostrano quella maturità che il bonsai dovrebbe avere. Questo succede perché a mio parere, il bonsaismo contemporaneo ha un po' perso di vista ciò che è alla base di quello tradizionale, il tempo e l'equilibrio che solo col suo trascorrere la pianta acquista, equilibrio non impresso solo da una potatura e impostazione certosina ma dalla pianta stessa che si "trasforma" realmente in bonsai.
Vero quello che dici e molto interessante.
Riguardo le regole come si dice…"impara la regola rompi la regola"
Personalmente sento molto mio questo detto,nei miei bonsai infrango molte delle regole conosciute non per abbreviare i tempi ma perché è nella mia natura più profonda, non sono mai stato uno capace di viaggiare seguendo una strada già tracciata ma spesso è volentieri me ne creo di mie giuste o sbagliate che siano, questo sulle piante traspare in maniera evidente. Infatti molti criticano i miei alberi quando si entra nei particolari ma io sorrido perché sono consapevole che è una scelta voluta e personalissima. Il bonsai deve poter dar piacere e soddisfare prima di tutto i bisogni del suo coltivatore e se poi non si hanno tanti consensi che importa, dove c'è gusto non c'è alcuna perdita.
Vi riporto una frase rubata ad un grande bonsaista…" il bonsai vive nell'oggi;gioiamo dell'esperienza o,meglio ancora,sperimentiamo la gioia!" Dan Barton
Andrea Albergo- Bonsaista esperto
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Età : 51
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