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PINO NERO GIAPPONESE(Pinus thumbergii)
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PINO NERO GIAPPONESE(Pinus thumbergii)
PINO NERO GIAPPONESE (Pinus thumbergii)
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Il re dei bonsai, è la definizione che meglio si addice a questo albero dall’aspetto forte e massiccio. Nella fase giovanile produce aghi abbastanza lunghi, ma col tempo tende a farli sempre più corti. La corteccia si apre con profonde fessure che gli conferiscono un aspetto vissuto e antico; che diventa addirittura "preistorico" nel caso della varietà "corticosa". Il Pino nero è in grado di vivere in condizioni estreme, senza nulla chiedere se non di essere lasciato in pace. Le cure necessarie a questa essenza sono davvero minime: il rinvaso va effettuato ogni 3 anni, va potato con parsimonia e, soprattutto, va annaffiato solo quando il terreno è veramente asciutto. Non è certo un bonsai che soffre per crisi di abbandono, semmai, il pericolo per lui è rappresentato dal bonsaista ansioso, che potrebbe danneggiarlo irrimediabilmente con l’eccesso di attenzioni.
ESPOSIZIONE
Come per tutte le conifere (Ginepri, Cedri, Abeti, ecc.) il Pino nero deve essere posizionato a cielo aperto, in modo che la rugiada notturna inumidisca la chioma; altrimenti, si dovranno effettuare delle nebulizzazioni con acqua sulla vegetazione.
In primavera, è particolarmente importante tenere il bonsai in pieno sole: infatti, come gia detto, questo bonsai tende a produrre degli aghi abbastanza lunghi, perciò, un’adeguata illuminazione gli permette di contenere l’allungamento degli stessi.
In estate, a differenza degli altri bonsai, questo Pino va tenuto sempre al sole, con l’accortezza di coprire solo il vaso, in modo da non far surriscaldare le radici.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, continuando a tenere il bonsai in pieno sole così da permettergli di vivere in salute il periodo vegetativo, che nelle regioni del centro-sud si protrae da settembre a novembre.
In inverno, come tutti i Pini, si può tenere tranquillamente all’esterno; avendo l’accortezza, se si vive nelle regioni del nord, di proteggere il vaso dalle gelate, poiché l’apparato radicale è la parte più sensibile, sia al caldo sia al freddo.
ANNAFFIATURA
L’annaffiatura del Pino nero va eseguita con estrema cautela; questa essenza ama vivere all’asciutto, perciò, bisogna fare attenzione a non tenere il substrato costantemente umido, bensì, occorre aspettare sempre che sia ben asciutto prima di annaffiare. In pratica, una volta stabilito che il substrato sia asciutto, conviene aspettare almeno un altro giorno prima di annaffiare; naturalmente, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il terreno assorba completamente l’acqua versata.
Inoltre, va ricordato che sono molto salutari le nebulizzazioni sulla chioma, quindi, d’estate è consigliabile effettuarle tutte le sere, utilizzando un nebulizzatore.
POTATURA
Il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno, stagione di riposo vegetativo. Il taglio dei rami si effettua con la tronchese concava, evitando le potature drastiche e lasciando sempre un ciuffo di vegetazione all’apice dei rami tagliati, per evitare che muoiano a causa del ritiro di linfa.
Quando occorre eliminare un ramo dal tronco, conviene accorciarlo a 1 o 2 centimetri e medicarlo con il mastice; poi, l’inverno successivo si elimina completamente utilizzando la tronchese sferica
PINZATURA
Per ottenere un bonsai con rami ed aghi corti e folti, in primavera, quando i nuovi germogli (detti candele) hanno raggiunto la lunghezza di 3 cm., vanno accorciati ad 1 cm. semplicemente spezzandoli con le dita, oppure, con l’apposita forbice per conifere.
Successivamente, in estate, per equilibrare il vigore dei rami (che è maggiore nella parte alta della chioma) e ottenere un esemplare armonioso, si effettua la pinzatura dei germogli che si sono aperti dopo l’accorciamento delle candele. L’operazione consiste nella eliminazione dei germogli deboli (salvando solo quelli più vigorosi) dalla parte bassa; dopo una settimana, si eliminano i germogli deboli dalla parte media e, dopo un’altra settimana, si eliminano i germogli forti dalla parte alta.
RINVASO
Il rinvaso del Pino nero va eseguito ogni 3 anni (per gli esemplari vecchi, occorre attendere anche 5 anni tra un rinvaso e l’altro) da novembre a marzo. Al momento di estrarre il bonsai dal vaso, potremmo trovarci davanti ad un fenomeno allarmante: la presenza di una muffa bianca attorno al pane radicale; niente paura, la micorriza (questo è il suo nome) è un fungo benefico che vive in simbiosi con le radici del Pino favorendo il sano sviluppo del bonsai, perciò, la sua presenza è un segnale positivo che va salutato con gioia.
Una volta appurato che il bonsai ha bisogno di essere rinvasato, la prima cosa da fare è di togliere gran parte della micorriza, per metterla sopra il primo strato di terra che verseremo nel vaso prima di ripiantare il bonsai. A questo punto, l’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 cercando di salvare le radici capillari, che andranno accorciate ma non eliminate del tutto. L’intervento va realizzato nel minor tempo possibile, in un ambiente fresco e senza vento; questo per evitare il disseccamento dei capillari.
Il substrato deve avere un perfetto drenaggio, perciò, conviene utilizzare il Kiryu, o la classica Akadama fine.
Dopo il rinvaso è opportuno nebulizzare settimanalmente sulla chioma una soluzione di acqua e vitamina B. Dopo 4-6 settimane si può sospendere la vitamina e, se ci troviamo in primavera, si può procedere alla concimazione.
CONCIMAZIONE
Deve essere scarsa nella quantità, ma costante nel tempo, per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto, metà ottobre). Perciò, usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, come Biogold, Hanagokoro, ecc.)[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Bonsaicaffe
AVVOLGIMENTO
Per l’avvolgimento dei Pini, i più esperti preferiscono utilizzare il filo in rame, al posto del classico filo in alluminio ramato, poiché a parità di diametro ha una maggiore tenuta; inoltre, a causa della naturale ossidazione di questo metallo, si mimetizza sul ramo dopo pochi giorni dall’applicazione. Il filo si può applicare tutto l’anno; per orientare i rami si può avvolgere la nuda corteccia senza problemi, al contrario, se dobbiamo piegare fortemente un ramo o addirittura il tronco, è opportuno avvolgerlo preventivamente con della rafia.
DIFESA DAI PARASSITI
I nemici più comuni del Pino sono gli Afidi, Acari e Cocciniglia. Un programma efficace di protezione può essere costituito da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, alternando il Kiros con l'Anticocciniglia.
Per difendere la pianta dal fungo che attacca le radici, conosciuto con il nome di marciume radicale, sono sufficienti 3 o 4 trattamenti l’anno con l’Aliette.
Infine, non bisogna sottovalutare un’altro acerrimo nemico del Pino: la Pestolazzia, un fungo invisibile ad occhio nudo del quale ci si accorge solo quando gli aghi anneriscono e cadono, causando la morte del bonsai. Per combatterla occorre effettuare dei trattamenti, a cadenza mensile, con il Fongys, il quale, grazie alla sua azione sistemica a largo spettro, protegge il bonsai anche dalle più diffuse malattie fungine.
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Qui sotto elenco i lavori mirati per ottenere un buon esemplare.
Calendario di lavoro per il Pino Nero(Pinus thunbergii)
Il fattore più importante per ottenere un bell’esemplare bonsai consiste nel bilanciare e suddividere l’energia
apportata dalle radici.
Scelta delgi aghi
(da Ottobre a Febbraio)
Il bonsai viene suddiviso in tre zone distinte di vigorie. In vista della germogliazione dell’anno successivo è imprescindibile correggere tali differenze effettuando una corretta selezione degli aghi, si eliminano molti aghi dai rami forti,frenandone la vigoria. Dalla zona media si tolgono quasi esclusivamente gli aghi vecchi e dalle zone deboli se ne tolgono pochissimi.
Pinzatura delle candele
(dall’inizio alla meta' di Maggio)
La germogliazione a forma di candela è caratteristica dei pini maturi. Lasciando crescere le candele senza pinzarli i nuovi aghi rimarrebbero molto al di sopra di quelli vecchi. Per pinzare la candela, si tiene la candela con una mano, va spezzata con l’altra lasciando 1/2 o 1/3 della lunghezza totale.
Potatura dei germogli
(dalla meta' di Giugno alla fine di Luglio)
Le candele dovrebbero essere già aperte formando i primi germogli dell’anno. La potatura di questa germogliazione ha lo scopo di equilibrare le differenze di vigoria. Cominciando dalla parte debole (quella inferiore) intorno alla metà di giugno si taglieranno tutti i germogli deboli dalla base. Una settimana o dieci giorni dopo si taglieranno i germogli deboli della zona di vigoria media. Ancora sette-dieci giorni dopo si elimineranno completamente i germogli forti della parte alta dell’albero.
Eliminazione delle gemme
(fine di Luglio - primi di Agosto)
Dopo la potatura dei germogli, cominceranno a formarsi le gemme per la seconda germogliazione. Alla fine di luglio si elimineranno con le pinze le gemme inutili. Dopo il mese di agosto non si eliminano le gemme. La potatura delle gemme si basa anche in questo caso, sulle tre zone di vigoria. La zona bassa, insieme all’interno della zona centrale e superiore, è debole e pertanto viene lavorata per prima. Dopo la pinzatura delle candele si formeranno cinque o sei gemme, di queste se ne lasciano solo due, eliminando quelle inutili. Per scegliere quali conservare si tiene in considerazione la direzione verso la quale crescerebbero i nuovi germogli che da esse spunterebbero, lasciando quelle che interessano di solito due a V.
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alcune info sono prese da internet.
Se interessa vi rimando al thread inerente al Pino Nero...
https://forumbonsailodi.forumattivo.com/t1124-pino-nero-giapponese-thumbergi
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Il re dei bonsai, è la definizione che meglio si addice a questo albero dall’aspetto forte e massiccio. Nella fase giovanile produce aghi abbastanza lunghi, ma col tempo tende a farli sempre più corti. La corteccia si apre con profonde fessure che gli conferiscono un aspetto vissuto e antico; che diventa addirittura "preistorico" nel caso della varietà "corticosa". Il Pino nero è in grado di vivere in condizioni estreme, senza nulla chiedere se non di essere lasciato in pace. Le cure necessarie a questa essenza sono davvero minime: il rinvaso va effettuato ogni 3 anni, va potato con parsimonia e, soprattutto, va annaffiato solo quando il terreno è veramente asciutto. Non è certo un bonsai che soffre per crisi di abbandono, semmai, il pericolo per lui è rappresentato dal bonsaista ansioso, che potrebbe danneggiarlo irrimediabilmente con l’eccesso di attenzioni.
ESPOSIZIONE
Come per tutte le conifere (Ginepri, Cedri, Abeti, ecc.) il Pino nero deve essere posizionato a cielo aperto, in modo che la rugiada notturna inumidisca la chioma; altrimenti, si dovranno effettuare delle nebulizzazioni con acqua sulla vegetazione.
In primavera, è particolarmente importante tenere il bonsai in pieno sole: infatti, come gia detto, questo bonsai tende a produrre degli aghi abbastanza lunghi, perciò, un’adeguata illuminazione gli permette di contenere l’allungamento degli stessi.
In estate, a differenza degli altri bonsai, questo Pino va tenuto sempre al sole, con l’accortezza di coprire solo il vaso, in modo da non far surriscaldare le radici.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, continuando a tenere il bonsai in pieno sole così da permettergli di vivere in salute il periodo vegetativo, che nelle regioni del centro-sud si protrae da settembre a novembre.
In inverno, come tutti i Pini, si può tenere tranquillamente all’esterno; avendo l’accortezza, se si vive nelle regioni del nord, di proteggere il vaso dalle gelate, poiché l’apparato radicale è la parte più sensibile, sia al caldo sia al freddo.
ANNAFFIATURA
L’annaffiatura del Pino nero va eseguita con estrema cautela; questa essenza ama vivere all’asciutto, perciò, bisogna fare attenzione a non tenere il substrato costantemente umido, bensì, occorre aspettare sempre che sia ben asciutto prima di annaffiare. In pratica, una volta stabilito che il substrato sia asciutto, conviene aspettare almeno un altro giorno prima di annaffiare; naturalmente, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il terreno assorba completamente l’acqua versata.
Inoltre, va ricordato che sono molto salutari le nebulizzazioni sulla chioma, quindi, d’estate è consigliabile effettuarle tutte le sere, utilizzando un nebulizzatore.
POTATURA
Il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno, stagione di riposo vegetativo. Il taglio dei rami si effettua con la tronchese concava, evitando le potature drastiche e lasciando sempre un ciuffo di vegetazione all’apice dei rami tagliati, per evitare che muoiano a causa del ritiro di linfa.
Quando occorre eliminare un ramo dal tronco, conviene accorciarlo a 1 o 2 centimetri e medicarlo con il mastice; poi, l’inverno successivo si elimina completamente utilizzando la tronchese sferica
PINZATURA
Per ottenere un bonsai con rami ed aghi corti e folti, in primavera, quando i nuovi germogli (detti candele) hanno raggiunto la lunghezza di 3 cm., vanno accorciati ad 1 cm. semplicemente spezzandoli con le dita, oppure, con l’apposita forbice per conifere.
Successivamente, in estate, per equilibrare il vigore dei rami (che è maggiore nella parte alta della chioma) e ottenere un esemplare armonioso, si effettua la pinzatura dei germogli che si sono aperti dopo l’accorciamento delle candele. L’operazione consiste nella eliminazione dei germogli deboli (salvando solo quelli più vigorosi) dalla parte bassa; dopo una settimana, si eliminano i germogli deboli dalla parte media e, dopo un’altra settimana, si eliminano i germogli forti dalla parte alta.
RINVASO
Il rinvaso del Pino nero va eseguito ogni 3 anni (per gli esemplari vecchi, occorre attendere anche 5 anni tra un rinvaso e l’altro) da novembre a marzo. Al momento di estrarre il bonsai dal vaso, potremmo trovarci davanti ad un fenomeno allarmante: la presenza di una muffa bianca attorno al pane radicale; niente paura, la micorriza (questo è il suo nome) è un fungo benefico che vive in simbiosi con le radici del Pino favorendo il sano sviluppo del bonsai, perciò, la sua presenza è un segnale positivo che va salutato con gioia.
Una volta appurato che il bonsai ha bisogno di essere rinvasato, la prima cosa da fare è di togliere gran parte della micorriza, per metterla sopra il primo strato di terra che verseremo nel vaso prima di ripiantare il bonsai. A questo punto, l’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 cercando di salvare le radici capillari, che andranno accorciate ma non eliminate del tutto. L’intervento va realizzato nel minor tempo possibile, in un ambiente fresco e senza vento; questo per evitare il disseccamento dei capillari.
Il substrato deve avere un perfetto drenaggio, perciò, conviene utilizzare il Kiryu, o la classica Akadama fine.
Dopo il rinvaso è opportuno nebulizzare settimanalmente sulla chioma una soluzione di acqua e vitamina B. Dopo 4-6 settimane si può sospendere la vitamina e, se ci troviamo in primavera, si può procedere alla concimazione.
CONCIMAZIONE
Deve essere scarsa nella quantità, ma costante nel tempo, per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto, metà ottobre). Perciò, usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, come Biogold, Hanagokoro, ecc.)[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Bonsaicaffe
AVVOLGIMENTO
Per l’avvolgimento dei Pini, i più esperti preferiscono utilizzare il filo in rame, al posto del classico filo in alluminio ramato, poiché a parità di diametro ha una maggiore tenuta; inoltre, a causa della naturale ossidazione di questo metallo, si mimetizza sul ramo dopo pochi giorni dall’applicazione. Il filo si può applicare tutto l’anno; per orientare i rami si può avvolgere la nuda corteccia senza problemi, al contrario, se dobbiamo piegare fortemente un ramo o addirittura il tronco, è opportuno avvolgerlo preventivamente con della rafia.
DIFESA DAI PARASSITI
I nemici più comuni del Pino sono gli Afidi, Acari e Cocciniglia. Un programma efficace di protezione può essere costituito da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, alternando il Kiros con l'Anticocciniglia.
Per difendere la pianta dal fungo che attacca le radici, conosciuto con il nome di marciume radicale, sono sufficienti 3 o 4 trattamenti l’anno con l’Aliette.
Infine, non bisogna sottovalutare un’altro acerrimo nemico del Pino: la Pestolazzia, un fungo invisibile ad occhio nudo del quale ci si accorge solo quando gli aghi anneriscono e cadono, causando la morte del bonsai. Per combatterla occorre effettuare dei trattamenti, a cadenza mensile, con il Fongys, il quale, grazie alla sua azione sistemica a largo spettro, protegge il bonsai anche dalle più diffuse malattie fungine.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Bonsaicaffe
Qui sotto elenco i lavori mirati per ottenere un buon esemplare.
Calendario di lavoro per il Pino Nero(Pinus thunbergii)
Il fattore più importante per ottenere un bell’esemplare bonsai consiste nel bilanciare e suddividere l’energia
apportata dalle radici.
Scelta delgi aghi
(da Ottobre a Febbraio)
Il bonsai viene suddiviso in tre zone distinte di vigorie. In vista della germogliazione dell’anno successivo è imprescindibile correggere tali differenze effettuando una corretta selezione degli aghi, si eliminano molti aghi dai rami forti,frenandone la vigoria. Dalla zona media si tolgono quasi esclusivamente gli aghi vecchi e dalle zone deboli se ne tolgono pochissimi.
Pinzatura delle candele
(dall’inizio alla meta' di Maggio)
La germogliazione a forma di candela è caratteristica dei pini maturi. Lasciando crescere le candele senza pinzarli i nuovi aghi rimarrebbero molto al di sopra di quelli vecchi. Per pinzare la candela, si tiene la candela con una mano, va spezzata con l’altra lasciando 1/2 o 1/3 della lunghezza totale.
Potatura dei germogli
(dalla meta' di Giugno alla fine di Luglio)
Le candele dovrebbero essere già aperte formando i primi germogli dell’anno. La potatura di questa germogliazione ha lo scopo di equilibrare le differenze di vigoria. Cominciando dalla parte debole (quella inferiore) intorno alla metà di giugno si taglieranno tutti i germogli deboli dalla base. Una settimana o dieci giorni dopo si taglieranno i germogli deboli della zona di vigoria media. Ancora sette-dieci giorni dopo si elimineranno completamente i germogli forti della parte alta dell’albero.
Eliminazione delle gemme
(fine di Luglio - primi di Agosto)
Dopo la potatura dei germogli, cominceranno a formarsi le gemme per la seconda germogliazione. Alla fine di luglio si elimineranno con le pinze le gemme inutili. Dopo il mese di agosto non si eliminano le gemme. La potatura delle gemme si basa anche in questo caso, sulle tre zone di vigoria. La zona bassa, insieme all’interno della zona centrale e superiore, è debole e pertanto viene lavorata per prima. Dopo la pinzatura delle candele si formeranno cinque o sei gemme, di queste se ne lasciano solo due, eliminando quelle inutili. Per scegliere quali conservare si tiene in considerazione la direzione verso la quale crescerebbero i nuovi germogli che da esse spunterebbero, lasciando quelle che interessano di solito due a V.
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Se interessa vi rimando al thread inerente al Pino Nero...
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Re: PINO NERO GIAPPONESE(Pinus thumbergii)
Grazie, Marcello, anche se non proprio uguale alle altre schede, trovo che sia davvero completa questa scheda ed arricchisce tutte le altre gia' fatte.....pertanto evito di farla inquinare con i commenti e la chiudo....se riterrai di fare modifiche fammelo sapere che te la apro.....
giancarlo- .
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